Rock e funky per Merifiore nel suo nuovo album “Dentro”, un disco pieno di sfumature, con interessanti incursioni elettroniche
Bionda, salentina, trapiantata a Milano, e con tanta energia. Stiamo parlando di MERIFIORE, vincitrice nazionale dell’Arezzo Wave 2014 con numerose partecipazioni a festival nazionali e internazionali (Primo Maggio Taranto, Milano Film Festival, Sziget Festival Budapest, CMJ Music Marathon New York). -taglio- “DENTRO” è il suo nuovo album ed è uscito il 20 maggio 2022 per Qui Base Luna (ed. Freecom). Anticipato dai singoli “Valentina”, “Cattive abitudini” e “Mentire mentire”, il disco si dipana tra generi differenti: piglio rock, sfumature funky, incursioni elettroniche sono al servizio di melodie pop e testi ironici e provocatori, la firma di Merifiore. Una scrittura che nasce dal personale e arriva all’universale: esperienze di vita quotidiana restituite all’esperienza di tutti, dalla convivenza difficile con “Valentina” alle “Cattive abitudini”, dal desiderio de “L’eternità”, all’amara e lucida consapevolezza che “È subito sera”. Un disco poetico, fresco e ballabile, concepito per raccontare – dopo due anni di pandemia – un mondo e far sì che gli altri ci si possano ritrovare. Raccontaci di “Dentro”… “DENTRO è il lavoro di due anni, da febbraio 2020 a febbraio 2022. Scritto e registrato tra Lecce, Roma e Milano, è un disco scritto e prodotto a più mani, un viaggio all’interno del mio mondo. È l’osservazione che finalmente torno a fare dentro di me, senza più proiettarmi all’esterno e guardare fuori, badare agli altri e al loro giardino sempre verde. Ho deciso di annaffiare il mio finalmente e di renderlo rigoglioso come la violaciocca in copertina, che erano i fiori preferiti da Carlo Magno. Il significato che viene attribuito alla violaciocca è quello della fedeltà assoluta e completa, la stessa che ho voluto rivolgere alla mia più intima me, al mio più profondo io, che ha mille sfumature diverse e così vuole restare, ricco e variegato, aperto al nuovo, sempre.” Come descriveresti il suono di questo disco? “Dentro è un ritorno alle origini, a quell’energia pura e vitale che mi ha spinto a fare musica fuori dalla cameretta. È un disco suonato, con mille incursioni di generi differenti, piglio funky, sonorità rock, beat elettronici dal taglio edm, melodie pop con una vena soul.” I temi ricorrenti?-taglio2- “Dalla convivenza difficile con “Valentina” alle “Cattive abitudini”, dal desiderio de “L’eternità” all’amara e lucida consapevolezza di “E’ subito sera”. E’ un disco che parla di empowerment femminile, di vita quotidiana con taglio poetico e piglio autoironico. Perché alle sventure si reagisce col sorriso. È la reazione ad anni difficili, quelli della pandemia, che poi si sono rivelati essere anche anni di ricerca e introspezione, utili per questo lavoro. Ho scavato tanto, ho cercato e provato tante soluzioni, per poi capire che non avrei mai scelto solo un genere in cui stare. Racconta una donna di quasi trent’anni che è fiera, bella, sicura, fresca, ma non più troppo ingenua. “Io continuerò a cercare dentro di me” cita “Occhi baltico”, in questa ricerca continua che parte da qui, da Dentro.” Come mai hai deciso di intitolarlo “Dentro”? “Selezionando le canzoni del disco ho scoperto che “Dentro” era la parola che si ripeteva più spesso in tutti i testi e allora ho capito che doveva essere quello il titolo, era quello l’indizio da cui partire. La titletrack dell’album è infatti un manifesto, una dichiarazione, una lettera aperta, registrata di proposito in presa diretta, chitarra e voce, perché parli nella maniera più vera e spontanea possibile, come venisse fuori da una nota vocale.” Che tipo sei, Merifiore? “Sono una tipa malinconica, ma lo tengo per me, agli altri mostro un sorriso entusiasta, sempre. Sono sempre stata una persona molto proiettata in avanti, distratta da ciò che luccica, da ciò che è sempre nuovo ai miei occhi. Questa volta ho fatto lo sforzo di concentrarmi e di guardarmi dietro, di guardare indietro e riportare in vita il tanto vissuto che era trascorso velocissimo, esperienza dopo esperienza. Ho fatto un tuffo nel passato, alla me che senza filtri voleva fare musica e portarla in giro per tutta la vita.”