La raccolta di racconti, distinti in tre parti, rispecchia le esperienze della vita di docente di Maria Cristina Iavarone ed il suo grande amore per le generazioni di allievi che le sono passate davanti in 42 anni di servizio nella Scuola Pubblica ed in una lunga attività didattiva privata, svolta prima di salire in cattedra. Nella prima parte del libro sono presentate due storie molto simili fra loro: due adolescenti che vivono in una condizione di benessere sono circuiti da compagni spregevoli; l’uno diventa vittima e facile preda di un branco di bulli costituito da tre sciagurati: due ragazzi e una ragazza in cui è coinvolto un quarto per la sua debolezza, l’altro è iniziato alla tossicodipendenza da compagni che gli vivono accanto come lupi affamati e viscide appiccicose lumache. Nella seconda parte sono narrate tre vicende capitate in occasione di tre sessioni di Esami di Stato ad una professoressa che ha chiara intelligenza, principi morali sani, sacro rispetto della legalità. In due casi si deve “schiattare in corpo” per non farsi strumentalizzare da colleghi indegni di essere definiti professori, e agire con serietà e umanità per dare “a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio”. Nel terzo caso la stima e il rispetto nati con gli operatori di un istituto in occasione degli Esami di Maturità, svolti con trasparenza e umanità, le consentono di essere liberata da una profonda angoscia. Nella terza parte vengono presentate tre storie tragiche con quattro protagonisti: uno è distrutto dal cancro, ma gli altri tre hanno una vita sventurata per responsabilità altrui.