Da poche settimane in tutti i negozi di dischi e nei digital store il successo di “Ancient Cosmic Truth - A Suite in 4 Movements”, nuovo lavoro discografico di Louis Siciliano
È uscito in digitale e in vinile “Ancient Cosmic Truth - A Suite in 4 Movements”, il nuovo LP di Louis Siciliano, Synth performer e compositore esponente del “Napule’s Power”, movimento fondato da Renato Marengo. Pubblicato da Musica Presente Records diretta da Renzo Cresti con la produzione esecutiva di Renato Marengo, “Ancient Cosmic Truth” è una suite strumentale che unisce musica elettronica e strumenti analogici e fonde musica indiana, persiana, cinese, africana e mediterranea con il jazz. -taglio- Come nasce “Ancient Cosmic Truth”? “Ho dovuto aspettare 25 anni per registrare un album tutto in analogico con compagni di viaggio straordinari: Alex Acuña dei Weather Report alle percussioni, un musicista leggendario; Randy Brecker, da tutti definito il più grande trombettista di jazz vivente; Claudio Romano alla batteria, che ha suonato col gotha del Jazz internazionale; al sax tenore Umberto Muselli, un musicista che ammiro da sempre per la sua genialità. “Ancient Cosmic Truth” nasce dalla voglia di condividere “Musica Vera” che arriva dalle profondità. Oggi siamo invasi da parole che sembrano colpi di mitragliatrice, una violenza senza senso che non ti lasciano nulla. Non c’è più posto per la Poesia. Siamo circondati da spazzatura e stiamo distruggendo il pianeta e la testa della gente con tutta questa immondizia. Il mondo ha bisogno di arte che si ricolleghi alla vera bellezza. L’LP nasce per questo.” Partendo dalla tua città natale, Napoli, hai girato il mondo per compiere un percorso di ricerca musicale. Quali sono state le tappe più significative del tuo viaggio e della tua ricerca? “La musica strumentale riesce a bypassare il concetto di linguaggio e di frontiera e arriva direttamente nelle profondità dell’inconscio. Grazie alla pratica musicale, è stato possibile creare “ponti empatici” che mi hanno portato a vibrare in sintonia con popoli come i Pigmei della Foresta Pluviale o gli abitanti di Tuva in Siberia. Vivo la musica come un eterno viaggio e nonostante tutto continuo ad essere nomade viaggiando tra Londra, Los Angeles, New York, Andalusia, Portogallo, Polonia, India, Marocco.” Il tuo percorso ti ha portato ad essere riconosciuto uno degli esponenti del “Napule’s Power”. Qual è il tuo legame con la tua città e le tue origini?-taglio2- “È il coronamento di un sogno. Da ragazzino degli anni ‘90 suonavo a Napoli in locali come il Caffè Nobile, il City Hall Cafè, il Banana Split. Erano posti dove si faceva Musica Live come a Londra o a New York. Grazie a Dino Luglio, Napoli visse un periodo d’oro dal punto di vista musicale. A Napoli passavano tutti: Chet Baker, Gato Barbieri ed Andy Wharol per citarne alcuni. In quei locali spesso incontravo grandissimi artisti come Pino Daniele, James Senese, Joe Amoruso, Ernesto Vitolo, Rino Zurzolo, Gigi De Rienzo che erano tra il pubblico mentre suonavo. Erano i miei idoli, i miei supereroi. Ancora oggi quando ascolto le canzoni di grandissimi poeti come Carlo Faiello o Enzo Gragnaniello mi emoziono. La mia però non è la Napoli di Gomorra! Ci tengo a ribadirlo. Mi collego alla Napoli delle eccellenze, ad una capitale culturale che ancora oggi è amata e ammirata in tutto il mondo. Il Napule’s Power è parte di me, mi scorre dentro da quando sono nato ed è stato un bellissimo regalo ritrovarmi a lavorare con un produttore e un gigante della cultura italiana come Renato Marengo al quale mi lega un affetto fraterno indescrivibile.” Chi sono le tue fonti principali di ispirazione? “Una volta ero sulla spiaggia di Erchie in Costiera Amalfitana dove ho passato tutte le estati della mia infanzia, mi ricordo che pensai: “Un giorno unirò in un abbraccio sonoro John Coltrane e Jimi Hendrix con Ravi Shankar, la musica dell’est con quella dell’ovest, la musica del nord con quella del sud”. Sembra assurdo che un ragazzino possa fare un pensiero del genere ma è da sempre il mio chiodo fisso. Una missione che ha a che fare con concetti come pace, apertura mentale, positività, empatia, guarigione, consapevolezza e compassione.”