Il libro “L’amore non fa così” contro la violenza di genere dell’avvocato (e cantautrice) ci aiuta a continuare a parlare di un tema di scottante attualità
Disponibile in formato cartaceo ed ebook “L’amore non fa così – Se non trovi il coraggio… ascolta questa canzone!” è il nuovo libro dell’avvocato (e cantautrice) Valentina Ambrosio, con prefazione del regista Stefano Cesaroni, edito da Edizioni&100. -tgalio-L’opera fornisce una guida all’ascolto dell’omonimo brano pubblicato dalla cantautrice nel 2022 che racconta la storia di Nina, una giovane donna segnata da un’esistenza fatta di abusi, vittima di un amore sbagliato. Analizzando il brano, l’autrice ripercorre le vicende della protagonista: dalle violenze alla presa di consapevolezza che l’amore, quello vero, non è e non può essere violento. Così, la storia di Nina è la storia di tutte le donne vittime di abusi e rappresenta un invito a trovare il coraggio di denunciare le violenze. Ci parli del tuo libro? “L'Idea nasce da Alessandro Gianmaria Ferri, visionario titolare di Edizioni&100, che, durante una chiacchierata di lavoro (come Avvocato) ha ascoltato la storia di come è nato il brano "L'Amore Non Fa Così", di come mi fu commissionato per un progetto del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Roma che poi non è stato realizzato come prospettato, di come il brano rimase nel cassetto per un anno chiedendo a gran "voce " di essere ascoltato fino a quando decisi di metterci io la "voce" e la faccia visto il messaggio importante che volevo comunicare, il secondo posto (primo da solista) al Cantagiro 2022 in una gara canora con cantautori dell'età media di 25 anni, i premi ricevuti sia come canzone che, successivamente, come videoclip (il 31 ottobre u.s. ho ricevuto il Premio Terza Pagina Magazine in occasione della XX edizione del Roma videoclip indie 2023). Fino ad arrivare, durante una delle numerose esibizioni soprattutto in occasione di eventi contro la violenza di genere, all'incontro con la Dott.ssa Marzietta Montesano, referente del percorso dedicato alle vittime di violenza presso l'Azienda Ospedaliera universitaria Sant'Andrea di Roma che mi ha invitata ad uno dei corsi tenuti dai medici PER I MEDICI finalizzato proprio ad aiutare tutte le persone vittime di violenza. L'idea era nata come un libro interattivo (ci sono numerosi qr-code che consentono di ascoltare e vedere proprio parte della storia raccontata) che parlasse di come era nata una canzone e del potere comunicativo ed educativo della Musica, che potesse essere uno spunto per ogni lettore sul seguire le proprie passioni senza porsi alcun limite di età, professione, schemi mentali e dicerie popolari. Poi, però, ho pensato che potesse essere anche un buon metodo divulgativo sia del messaggio contenuto nel brano (Nina prende consapevolezza di cosa le accade e finalmente prende il coraggio di cambiare la propria vita...inevitabilmente in meglio) ma soprattutto delle preziose informazioni ricevute dalla Dott.ssa Montesano e dai suoi Colleghi (ho voluto dedicare un capitolo intero proprio al Sant'Andrea sperando di far conoscere questa realtà, come tante altre di cui purtroppo di parla davvero poco, a tante donne che potrebbero averne bisogno anche solo per un confronto concreto e utile). Ci sono uomini che controllano qualsiasi cosa, anche ciò che viene letto, così ho pensato che celare dietro la storia di una "semplice canzone" come mi piace chiamarla, delle informazioni che possono essere utili a tante persone (e magari dare spunto per cercare una medesima realtà anche nella propria città) potesse essere d'aiuto. -taglio2- Per rendere ancora più "utile" questo progetto ho anche deciso di devolvere parte del ricavato delle vendite proprio al Sant'Andrea sperando di poter fare concretamente qualcosa di buono anche io. Così è nata quest'avventura.” Cosa ti ha spinto a trattare un tema così delicato come la violenza di genere? “In realtà la mia canzone era destinata ad un progetto benefico del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Roma, di cui faccio parte, in favore di un'associazione che supporta le donne vittime di violenza, ma è stata poi esclusa dal CD rimasto di sole Cover (il CDO di Roma organizza ogni anno il Sant'Ivo, il Sanremo degli avvocati, dove 14 avvocati, dopo lunghe selezioni, si sfidano in una gara di Cover italiane e straniere, con orchestra dal vivo, per devolvere il ricavato in beneficenza - quest'anno ancora al Teatro Brancaccio di Roma, il 27 novembre p.v. - e noi Avvocati, partecipanti all'evento, durante il Covid abbiamo cercato di fare qualcosa di buono con la Musica nonostante la chiusura totale di tutti i teatri). L'argomento era stato espressamente richiesto ma...poco dopo aver ricevuto la telefonata di incarico ho avuto subito la sensazione che quella melodia era lì pronta da tempo, in due giorni ho scritto la parte musicale immaginando proprio un "coro" di donne che potevano all'unisono gridare..."no L'amore, lui non fa così". Con l'occasione ho cercato di calarmi nel personaggio della protagonista, Nina, che può davvero essere chiunque, dalla ragazza della porta accanto, alla grande professionista che "non lo diresti mai", alla commessa che saluti ogni giorno al supermercato, chiunque (purtroppo) può essere Nina, e dopo aver letto una bellissima poesia del Collega Penalista Aldo Minghelli sull'argomento, sono arrivate anche le immagini che in pochissimo tempo sono riuscita a trasformare nel testo che desideravo. Da lì in poi ho approfondito tanto l'argomento e me ne sono davvero appassionata tanto da cercare di essere sempre disponibile, ovunque mi chiamino, a far riflettere, tramite l'immenso potere educativo e comunicativo che ha la Musica.” Nella tua carriera da avvocato ti è mai capitato di incontrare donne che hanno subito violenza? “Purtroppo sì. Assisto tante donne (e anche uomini vittime della tutela giustamente prioritaria che viene riconosciuta alla donna ma, di fatto, questa percentuale è davvero minima rispetto ai comportamenti opposti) e nella maggior parte dei casi piano piano si scopre che nella relazione oramai finita spesso la violenza la faceva da padrone. Non pensiamo solo alla violenza fisica, ma soprattutto alla violenza verbale, psicologica ed economica. Donne che hanno preferito non separarsi per la paura di non essere più in grado di sopravvivere economicamente e non poter garantire una stabilità ai propri figli, donne che si sono di fatto sacrificate cadendo poi in depressione, donne che non hanno avuto il coraggio di denunciare perché a volte la denuncia risultava solo l'inizio di un secondo incubo. Spero davvero che si riesca a dare un sostegno concreto a tutte le donne vittime di violenza (di qualsiasi tipo essa sia) e soprattutto ai figli di quelle donne che spesso restano davvero l'unica ragione di vita, una vita, però, che merita sempre di essere vissuta nel migliore dei modi e non certo dettata dal comportamento di un uomo che con l'Amore non c'entra proprio nulla. Spero che al di là dei premi, di cui ringrazio sempre, arrivi un riconoscimento per qualche altra donna che magari, ascoltando il brano o leggendo il libro, sia riuscita a sconfiggere le proprie paure e riprendere in mano la propria, unica, vita.”