Il rapper Tueff pubblica l’album ambientalista e vara un’app, “Nature Traveller”, per segnalare abusi ambientali
Se il rap è una musica che nasce dalla strada, con contenuti di attualità di moderni cantastorie, spesso duri e diretti, quello legato all’attivismo ambientale è nuovo ed appartiene a Tueff. Il rapper e beatmaker Tueff, all’anagrafe Federico Flugi, ha presentato al Teatro Sannazaro di Napoli il nuovo album, work in progress, “Uomo vero – superstiti”. -taglio- Parole forti, con un messaggio di speranza per uno stile collegato al conscious rap statunitense ed al rap dei “maestri” come KRS-One The Blastmaster e The Teacha, attivista e writer statunitense, del Bronx. Le musiche, composte da Dj Uma, sono perfette per il flow (ritmo) del rapper che da anni è in prima linea per battaglie di civiltà per il suo territorio e per difendere la natura. Nel 2018 gli viene conferita la cittadinanza onoraria del comune di Terzigno per essere stato in prima linea nel combattere gli incendi al Parco Nazionale del Vesuvio nell’estate 2017. Qualche anno fa si è fatto tatuare su un polpaccio la targa della Mehari verde di Giancarlo Siani. Ha cantato la “Questione meridionale” nel suo stile sincopato. È nato a “Sangiuvanniello”, ovvero via Santi Giovanni e Paolo, lo stesso quartiere di Enrico Caruso, e per ricordare il grande tenore ha realizzato il video “Soliti scuse”, tratto dal suo lavoro discografico “My raplosophy”, prodotto da Suoni del Sud e distribuito da Fullheads/Audioglobe. Nella canzone, musicata da Tonico70, Maurizio Capone, frontman dei Bungtbangt, canta il ritornello. “Uomo vero. Superstiti” è un album ambientalista, racconta il tuo attivismo… “È un concept album sulla natura e sull’ambiente, diviso in capitoli. Ogni singolo avrà il suo video. Ho già pubblicato i primi quattro capitoli e stiamo girando il quinto capitolo. Online è possibile vedere il video di “Ultimo bisonte”. È un’autoproduzione, USN, il mio marchio, edizioni Hopeland. Esiste il momento della poesia e quello dell'azione: come posso scrivere di amare la mia terra rimanendo immobile? Mi schiero contro l’immobilismo dell’uomo, sempre più intento a distruggere il proprio pianeta, distante dalla natura e dal suo delicato ecosistema. “La razza umana ricorda, ma ha la memoria corta. Vi sgamo come bimbi con le mani nella torta”, è un verso de “L’ultimo bisonte”. In “Equilibrio” un verso dice:- “la natura parla, la si deve ascoltare, un glicine in fiore da dover ripiantare nella mia città che vuole sperare”.” Come hai scelto gli splendidi luoghi dei video che accompagnano le canzoni? “Ho sempre dato una mano in caso di territorio da bonificare, come nello spegnimento degli incendi sul Vesuvio, nel 2017: ricordo che arrivavano volontari da tutta Italia, prima dei Vigili del Fuoco. Inoltre faccio trekking e così scopro posti difficili da raggiungere. È un modo per valorizzare le meravigliose location che abbiamo. -taglio2-Con la troupe ci siamo spinti oltre la Campania, fino al Basso Lazio, in provincia di Formia; siamo saliti a 1700 metri di altitudine, e non è stato facile. Collaboro con Plasticfree e con Legambiente. “Uomo vero – superstiti” è un concept figurato attraverso un lungo cammino: dal “Sentiero Degli Dei” alla “Valle delle Ferriere”, dal “Frassineto” al “Capelli di Venere”, Laviano e il suo “Ponte tibetano”, gli eremi “Torretta in Croce” e l’incantevole “San Michele Arcangelo”. Con Pierluigi Aliperta avete ideato un’app, Nature Traveller, per interventi immediati per salvare l’ambiente da roghi e disastri… “L’app, gratuita, si attiva subito e consente, tramite localizzazione istantanea, segnalazioni di abusi ambientali. Basta scattare una foto con una mappatura della zona interessata dal reato: un pneumatico, una carcassa d’auto abbandonata, un incendio... Le coordinate vengono inviate a chi è competente: guardia forestale, etc. L’illecito viene immediatamente geolocalizzato”. Cosa altro occorre per porre un freno e prevenire i reati ambientali? “Le varie videosorveglianze sono utili nell’immediato ma ciò che realmente occorre è una svolta culturale, il risveglio della società civile. E avere percezione che il cattivo è punito”. Hai parlato della tua ammirazione per i nativi americani: con il loro amore per il territorio, per la natura cosa ci insegnano? “I nativi americani avevano capito tutto! Mi sembra paradossale venerare ciò che non vediamo e non ciò che vediamo, ovvero la natura. "Come un nativo americano, da solo mi sono trovato, a combattere contro i giganti che distruggono la terra per i contanti", recita un verso del mio brano “Ritratti”. Sei un meridionalista e hai dedicato anche canzoni ai briganti… “Si, vengo riconosciuto come rapper brigante: “fin quando ci sarà un brigante continueremo a combattere”. Ho realizzato un brano, “Brigante pe Ammore”, con la musica di Gianni Mantice, con scene della clip girate a Terzigno e a Gaeta per la regia di Frank Castiglione, con un testo che parla del brigante Pilone. Questo progetto è un concept ep, con tematiche incentrate sulla questione meridionale.