Lino Zicca pubblica la sua nuova opera “I comunisti e la Capitanata durante il fascismo” frutto di passione politica e preziosa testimonianza della storia recente
“I comunisti e la Capitanata durante il fascismo” è un libro di Lino Zicca, nella collana “I libri della Fondazione “Vittorio Foa” e pubblicato nel 2022. L’autore, foggiano, classe ‘51, prima di lavorare in Eni dal 1991 al 2012 come esperto di organizzazione aziendale, -taglio- è stato fra il ‘72 e il ’91 consigliere comunale e segretario del PCI di Lucera (FG), segretario provinciale della FGCI e segretario provinciale del PCI di Capitanata e membro del comitato centrale. Lino (Pasquale) Zicca ha già pubblicato, in collaborazione con Lino Montanaro, “Bar De Chiara” (2016), “Scuola. La ragioneria” (2018) e “Lucera di una volta” (2021). Da solo ha pubblicato, inoltre, “Aneddoti di fatti perduti” (2015), “Giuseppe Iannone. Lotte e ideali di un combattente” (2019), “Domenico De Simone. Ideali, passione e competenza di un sindaco” (2020) e “Storia del Pci di Lucera” (2020). Nella sua ultima opera, articolata in nove capitoli, l’autore racconta, in modo puntuale, scorrevole ed avvincente, il ruolo ricoperto dai comunisti di Capitanata, nel contesto più ampio dell’azione del movimento operaio fin dalla Prima Guerra Mondiale fino alla liberazione dell’Italia dal nazifascismo ed alla ripresa della vita democratica. La prefazione è di Michele Galante, esponente di rilievo del Pci italiano e pugliese. Oltre a utilizzare una vastissima documentazione già nota da decenni, Zicca pubblica documenti inediti della vita interna del partito, reperiti grazie ad un attento lavoro di ricerca presso l’archivio della Fondazione Gramsci di Roma. Il volume è corredato da una bibliografia dettagliata, che consente di approfondire gli argomenti trattati nell’opera. L’autore, che già in altre sue opere ha messo in luce personaggi politici e momenti rilevanti della storia recente della Capitanata, con uno sguardo particolarmente attento in quanto legati alla sua terra origine, in questo libro testimonia il fondamentale apporto dei comunisti della Capitanata alla lotta al fascismo ed alla sua sconfitta, che li portati ad esercitare un ruolo politico di spicco e ad essere una delle grandi organizzazioni del movimento operaio nella storia italiana del secondo dopoguerra.L’opera analizza le enormi difficoltà incontrate da tanti coraggiosi militanti contro il regime, rese ancora maggiori dalla gravissima situazione economica della Capitanata,-taglio2- caratterizzata dalle scarsità di lavoro e dalle tragiche condizioni di vita di lavoratori e contadini, denunciate da Giuseppe Di Vittorio in un saggio pubblicato a Parigi nel ‘29. Le possibilità di iniziativa politica erano ridotte non solo a causa dell’apparato repressivo fascista, che utilizzava anche spie ed infiltrati ma anche per l’assenza di altre forze politiche o sociali avversarie del fascismo, ormai ridotte al silenzio. Oltre al ruolo dei militanti che si battevano contro il regime fascista nelle campagne e nelle città, fondamentale quello dei militanti in prigione o confinati che, tra enormi difficoltà, seppero portare a maturazione un gruppo dirigente che alla fine della guerra parteciperà alla ricostruzione del paese ed allo sviluppo della democrazia repubblicana. Altro ruolo fondamentale è stato quello svolto dagli esponenti del Pci rifugiati all’estero, come Di Vittorio e Ruggiero Grieco, dirigenti nazionali, ed Emilio Amoroso, Domenico Di Virgilio e Filippo Pelosi, che mantennero un legame con la propria terra di origine ed i propri compagni di lotta, che resero il Pci prima come una delle principali forze antagoniste al fascismo e poi, successivamente, un baluardo della giovane democrazia. Zicca colloca l’azione dei comunisti della Capitanata sempre nell’ambito della linea politica nazionale, senza tacere o ignorare anche gli errori di valutazione politica compiuti in quel periodo da parte del movimento comunista Internazionale. Con il crollo del fascismo, il Pci in Capitanata estese la sua influenza, facendosi carico oltre che dei problemi della classe lavoratrice anche delle grandi questioni politiche nazionali di quei difficili anni, con un impegno riconosciuto da gran parte della popolazione e concretizzatosi nei notevoli successi elettorali del Pci avuti fino al suo scioglimento nel 1991. Aver offerto un quadro dettagliato e preciso di questa storia è, indubbiamente, il grande merito del lavoro di Lino Zicca che, come ricorda lui stesso nei “Ringraziamenti”, ha voluto arricchire la storia di un grande partito “con il contributo della sua esperienza locale”, “al fine di lasciarne traccia in questi tempi liquidi e veloci che accantonano la memoria”.