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Un'eredità prestigiosa

di Michela Secci

Numero 257 - Febbraio 2025

Nel cuore della Valle della Loira varchiamo le porte del Castello di Cheverny, un magico esempio della grandeur architettonica francese


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Immerso nella pittoresca Valle della Loira, il Castello di Cheverny è uno degli esempi più raffinati di architettura classica francese, famoso per essere una delle residenze nobiliari meglio conservate della Francia. -taglio- A differenza di molti altri castelli della Loira, non ha subito trasformazioni significative nel corso dei secoli, mantenendo intatto il suo stile originale. Lo rende unico anche il fatto che è ancora abitato dai discendenti della famiglia Hurault da più di sei secoli, un’eccezione piuttosto rara per i castelli della Loira. Il Castello di Cheverny non è solo famoso per i suoi interni sfarzosi, ma anche per i suoi splendidi giardini e il grande parco che lo circonda. Ha anche la particolarità di essere il primo castello privato a essere stato aperto al pubblico, visitabile tutto l’anno. È una meta imperdibile per gli amanti dell’arte, della storia e della natura. Oggi è ancora abitato dalla famiglia del Marchese e della Marchesa di Vibraye, molto attenti alla cura di questo patrimonio. Ho avuto l'opportunità esclusiva di intervistare la Marchesa Constance de Vibraye, che con grande passione ha risposto alle mie domande. Qual è il suo rapporto personale con il castello di Cheverny e cosa significa vivere in un luogo così ricco di storia? “Cheverny è molto più di un castello: è un luogo di memoria e di vita. Ogni pietra racconta una storia, e il nostro compito è preservare questa eredità per le future generazioni. È una grande responsabilità e non abbiamo diritto all’errore. Abbiamo ereditato questo incarico dalle molte generazioni che ci hanno preceduto, che sono riusciti a trasmettere questo patrimonio. Per noi è tutto, la nostra vita intera 7 giorni su 7 e tutto l’anno, nel bene e nel male. Noi non dobbiamo essere il punto debole perché lo dobbiamo ugualmente trasmettere. Ed è per questo che bisogna dire che siamo depositari di questo luogo storico piuttosto che proprietari.” Una grande sfida per lei e suo marito? “La sfida è enorme ed è quella di tramandarlo ancora più bello e in migliore stato di come lo abbiamo ricevuto. Tutto è di origine e ben conservato, ciò fa parte della sua autenticità. Ogni generazione si è impegnata con passione a mantenerlo e a abbellirlo. Ed è quello che facciamo anche noi. Abbiamo creato 6 giardini tematici che non esistevano e un ristorante. Quindi anche noi facciamo la nostra parte. Inoltre, siamo obbligati a condividere con i visitatori questo monumento storico di una tale grandezza, per continuare a tenerlo anche per noi. È stato Philippe de Vibraye, il prozio di mio marito, che lo ha aperto al pubblico nel 1922, per spirito di audacia allora e non per bisogno invece oggi. Questa idea, innovativa per l'epoca, fece di Cheverny il primo castello privato in Francia a condividere la storia e la cultura, con il maggior numero di persone possibile.” Quali sono gli obiettivi maggiori? “Il nostro obiettivo è continuare a rispettare la tradizione. Vogliamo che Cheverny resti una fonte di ispirazione e bellezza per tutti coloro che lo visitano. Abbiamo 3 figli e sono molto legati al Castello. Facciamo di tutto perché questa eredità continui con loro. È una trasmissione, ed è molto importante che resti sempre nella famiglia. I nostri figli non hanno intenzione di venderlo, quindi siamo riusciti nel nostro obiettivo. Per adesso abbiamo ancora l’energia necessaria e anche la saggezza per continuare a occuparcene e a approfittare delle soddisfazioni.” Come è nata l'idea della mostra su Tintin, e qual è il suo ruolo nell'attrattiva del Castello?-taglio2- “Tra il Castello di Cheverny e il celebre fumetto Tintin c'è uno stretto legame da più di 25 anni. L’autore, Hergé, si ispirò a Cheverny per creare il Castello di Moulinsart, residenza del Capitano Haddock. Per celebrare questa connessione, è stata creata questa mostra permanente dedicata al mondo di Tintin. La mostra in 3D, molto ludica, è inedita in Francia e attira molti visitatori. Tintin è un buon ambasciatore del Castello.” Quali sono le iniziative per attirare i visitatori? “Abbiamo degli appuntamenti imperdibili nelle varie stagioni. Per esempio, da ottobre a novembre, le decorazioni hanno celebrato l’autunno con migliaia di crisantemi e cucurbitacee nei giardini, ma anche nelle sale del castello. A Natale il Castello si trasforma in palazzo incantato, i saloni, i corridoi e i giardini sono ornati con decorazioni festose, luci scintillanti e alberi di Natale splendidamente decorati. La scorsa primavera, 500 mila tulipani colorati, una gamma di rossi, rosa, gialli, arancioni, malva e bianchi, hanno formato due nastri larghi 12 m, che si sono incrociati nel parco per una lunghezza di 250 m.. Quest’anno innoviamo, perché creiamo per la prima volta e speriamo che piaccia, i tulipani saranno sostituiti dall’allium, e nel mese di giugno ci saranno delle fasce gigantesche di questi fiori a globo, e questo è una prima volta in Francia. I temi cambiano di anno in anno, rendendo ogni visita unica e irripetibile.” C'è un momento particolare o un aneddoto che simboleggia il suo attaccamento a questo luogo? “Ho sempre in mente quello che mi disse mio padre quando mi sono sposata. Mi chiese di non dimenticare mai la bellezza del luogo dove avrei vissuto tutti i giorni. È vero che ci si abitua, ma quando penso a questa frase e guardo il Castello, mi dico: ho una grande fortuna di vivere qui.” Quale messaggio le piace trasmettere ai visitatori che vengono a scoprire Cheverny? “Il messaggio è che il visitatore uscisse dal Castello con lo spirito dei bambini, per poter dimenticare i problemi e ritrovare la spensieratezza. E poi, che ritornino in ogni stagione, perché la stagione che li ha meravigliati la prossima sarà ancora più sorprendente.”





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