Con “Zattera di sale” Marcello Romeo guarda ad uno dei principali temi d’attualità. Per far riflettere, con la speranza di cambiare…
“Zattera di sale” è il nuovo singolo di Marcello Romeo, estratto dall'album “Dolce Amaro” (uscito il 10 Febbraio 2021), una raccolta di 12 brani, alcuni inediti ed altri già pubblicati, ma rivisitati. “Zattera di sale” racconta una storia tristemente attuale e conosciuta: quella di tante persone che, -taglio-nella disperazione, affidano la propria vita e il proprio futuro al mare, che può essere insidioso e troppo spesso trasforma la speranza in un destino tragico. Registrato in PMS e arrangiato da Raffaele Montanari, il brano trova il suo messaggio sottolineato e perfettamente reso nel suo significato più profondo grazie al toccante video, ideato e realizzato da Milo Barbieri: figurine di carta, fragili per eccellenza, si muovono tra dune di sabbia e mari in tempesta, come i veri protagonisti di tante storie di disperazione. “Zattera di sale” vuole porre l'attenzione proprio su queste storie umane, sollevando le nostre più profonde riflessioni, la nostra umanità e i più autentici valori di solidarietà, nella speranza di costruire un mondo migliore e una civiltà vera… Da dove viene l'ispirazione per “Zattera di sale”? “L'ispirazione è nata guardando un quadro di Theodore Gericault, “La zattera della Medusa”, un dipinto a olio del 1818, che si trova al Louvre. Racconta la drammatica storia avvenuta in seguito al naufragio di una fregata francese, davanti alle coste africane della Mauritania, dove 150 persone salirono su una zattera di fortuna di 20 metri. Solo 15 di loro si salvarono e quello che successe su quella zattera in quei maledetti giorni è inenarrabile. Il clima di violenza e sopraffazione, dal cannibalismo per fame alla morte in mare per disperazione... Ho visto troppe analogie con quello che sta succedendo ancora nei nostri mari, 200 anni dopo. È una realtà che non si può trascurare, una strage silenziosa con migliaia di vite perse in mare. Nel video, grazie alle figurine di carta, si riesce a carpire l’attenzione, portandola a soffermarsi e riflettere sulla precarietà e fragilità di queste vite.” Come nasce l'album “Dolce amaro”? “Nasce come raccolta di brani inediti e brani rivisitati, il filo conduttore è la Bologna degli anni '80. Il titolo, poi, “DolceAmaro”, vuole essere un omaggio a Silvano Silvi, recentemente scomparso, -taglio2-conduttore dell’omonimo programma televisivo, dove si sono alternati personaggi che poi hanno raggiunto il successo. Però Dolce e Amaro rappresenta anche le fasi della vita, che si alternano, come si evince dai testi dei brani.” Ti occupi anche di spettacoli teatrali. Come ti sei approcciato a questa esperienza? “I primi palchi di teatro sono stati per me quelli dei musical/recital, fin da giovanissimo, mi occupavo soprattutto della parte musicale. Poi ci sono state situazioni come convention di aziende, dove l’intrattenimento va oltre la musica live e ci sono anche degli sketch. Nel 2014 sono tornato alla musica dopo un letargo lunghissimo (avevo smesso di suonare nel 1990), grazie all’incontro con Nino Campisi ed il Teatro di Lucio (parlo del Teatro del Navile, sotto casa di Dalla): da lì l’inizio della mia avventura di musica in Teatro, nel posto voluto da Nino e Lucio, “un posto così essenziale, perché qui si può sperimentare, osare e fare ritorno alla musica acustica vera “, per usare le stesse parole di Dalla. E qui è nato il format “Cuore di Vinile”, con le tantissime puntate, più di cento dal 2014 ad oggi, che hanno visto ospiti numerosi cantautori emergenti. I miei compagni di viaggio in questa avventura sono la giovanissima Chiara Bincoletto, voce straordinaria, ed i cantautori Marco Belluzzo e Gianluca Naldi, naturalmente il direttore del Teatro del Navile, Nino Campisi.” Che progetti hai per il futuro? “Continuare a scrivere per me e per gli altri, continuare un lavoro di scouting sui giovani cantautori e cantautrici e non smettere di cercare spazi in questo mondo di radio, TV, teatri, piazze che di spazi ne offre purtroppo pochissimi ai giovani.”