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Una stella da ascoltare

di Maresa Galli

Numero 240 - Maggio 2023

Il soprano Pretty Yende, accompagnata al pianoforte da Michele D’Elia, incanta con celebri arie, da Mozart a Donizetti, presso il Teatro San Carlo di Napoli


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Il 6 aprile, all’inaugurazione del Lirico restaurato, il soprano sudafricano Pretty Yende incanta il pubblico con la sua voce celestiale, ben sostenuta dal pianista Michele D’Elia, due autentici fuoriclasse. Il concerto precede l’evento di Yende che partecipa, il 6 maggio, alla cerimonia di incoronazione di re Carlo III nell’Abbazia di Westminster a Londra. -taglio- Pretty Yende torna al Teatro di San Carlo dopo il successo di “Traviata” di Verdi per la regia di Ozpetek, a luglio 2022. Stella del panorama lirico internazionale, si è esibita nei maggiori teatri del mondo, dalla Royal Opera House al Covent Garden di Londra, dall’Opéra di Parigi al Metropolitan Opera di New York, dal Teatro alla Scala di Milano alla Deutsche Oper e Staatsoper di Berlino, dal Bayerische Staatsoper a Monaco all’Opernhaus di Zurigo, dal Gran Teatre del Liceu di Barcellona alla Wiener Staatsoper e molti altri. L’artista si cimenta con un repertorio che esalta il suo registro sopranile, mettendo in evidenza le sue colorature e abbellimenti, andando dal teatro alla romanza, dal Settecento al Novecento, dal sacro al profano. Al San Carlo esordisce con “Exsultate,Jubilate”, mottetto K175 (1772) di Wolfgang Amadeus Mozart, per interpretare poi, da “Semiramide” di Gioachino Rossini, “Beltà crudele” (versi di Nicola di Santo Mango, 1821), perla dell’ultima fase dell’esperienza napoletana del compositore, per brillare con la cavatina “Bel raggio lusinghier”. Appartengono alle “Soirées musicales” (1835), “L’invito” e “La pastorella delle Alpi” (versi di Carlo Pepoli per entrambe), vivaci bozzetti d’amore. Coeve delle “Soirées” sono le due arie di Gaetano Donizetti, tratte dalle “Nuits d’été a Pausillipe” (1836, per i tipi del napoletano Bernardo Girard): “La conocchia”, testo anonimo in napoletano, e “Il barcaiolo” (versi di Leopoldo Tarantini), che esprimono il colore locale con una melodia intima e dolce. Rossini e Donizetti sono il cuore del concerto nella impeccabile, emozionante interpretazione del soprano che cesella frasi, acuti, recitativi, con tecnica perfetta coniugata ad intensità espressiva. -taglio2- A lungo applaudite arie tratte dalle opere “Semiramide” e “Maria Stuarda” (“O nube! che lieve... Nella pace del mesto riposo”), così come le poetiche, ineffabili pagine di Claude Debussy con il suo “Mandoline”, trascrizione sonora, nei versi di Mallarmé, della pittura di Watteau (1684-1721), con i richiami aristocratici all’Arcadia e alla Commedia dell’arte. Il simbolico tramonto fa eco in “Beausoir” (versi di Paul Bourget, pubblicata nel 1891); “Fleur de blés” (versi di André Girod, composta nel 1881 e pubblicata dieci anni dopo) racconta di amore, spighe, papaveri e fiordalisi. Di “Clair de lune” (versi di Paul Verlaine), delle due versioni per voce e pianoforte, Yende canta la prima del 1881. All’Allegretto “Mandoline”, nelle splendide visioni notturne e di luce lunare di fate e fiori, vi è la fiabesca “Apparition” (versi di Stéphane Mallarmé, scritta nel 1884 e pubblicata nel 1926). Di Franz Liszt Michele D’Elia esegue Parafrasi su “O du mein holder Abendstern”, dall’opera “Tannhäuser” di Richard Wagner per pianoforte solo. Costretta dalle ovazioni del pubblico a ripetuti bis, Yende canta con divertimento “Una voce poco fa” di Rossini e la coinvolgente, briosa “I want be a primadonna”, ironica song tratta dal musical “The Enchantress” del 1911 di Victor Herbert e Harry B. Smith. Yende tornerà al Teatro di San Carlo il 21 maggio insieme con la collega e amica Nadine Sierra. Un soprano acclamato in tutto il mondo, oggi una delle voci più brillanti, felice di cantare “in uno dei teatri storicamente più importanti di tutti i tempi e tra i più prestigiosi in cui mi sia mai esibita”. Il calore del pubblico è meritato riconoscimento della bravura del soprano e del pianista, anche lui a lungo applaudito.





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