logo-musica

Un talento da tenere d'occhio

di Paola Ratti

Numero 256 - Dicembre 2024 - Gennaio 2025

È tra i 10 migliori autori in Italia a livello europeo e noi non potevamo fare a meno di sapere qualcosa di più di Emmelle aka Mariangela Leggieri


albatros-un-talento-da-tenere-docchio

La cantautrice molisana Emmelle, al secolo Mariangela Leggieri, è una delle giovani artiste emergenti più talentuose e continua ad avere riconoscimenti per la sua musica, anche a livello internazionale.-taglio- Polyglot, uno dei concorsi più importanti a livello europeo che premia artisti e autori, portando la loro arte oltre i confini, l'ha indicata tra i 10 migliori autori in Italia a livello europeo grazie al suo celebre brano “Pezzi di vetro”. Che emozioni si provano ad essere considerata uno dei 10 migliori autori in Italia a livello europeo? «È un sogno che si realizza. Sono passata da fare la cantante a lanciarmi anche nel mondo del cantautorato, perché è importante poter esprimere al meglio se stessi nella musica mettendoci non solo la voce ma la faccia, le esperienze di vita vissuta che poi racchiudo nei miei testi. È una emozione troppo forte per spiegarla a parole, ho partecipato a vari concorsi d'autore come Tour Music Fest, Premio Lunezia e Ciao Dalla e questo di Polyglot è stata una bella conquista». Pensi che i talenti italiani, in particolare quelli più giovani, vengano considerati di più all'estero? «Sì, in molti casi i talenti italiani, soprattutto i più giovani, sembrano trovare maggiori opportunità all'estero, penso però un po’ in tutto non solo nella musica. La questione è complessa, ma ci sono alcune ragioni che possono spiegare questa tendenza, in primo luogo, l'Italia è un paese che, pur avendo una tradizione culturale e artistica straordinaria, spesso offre poche opportunità concrete per i giovani talenti, sia in termini di finanziamenti che di sbocchi professionali, all'estero, invece, esistono contesti più dinamici e mercati più ampi, che permettono a chi ha talento di emergere con maggiore visibilità, considerato anche il fatto che alcuni giovani italiani, pur avendo trovato visibilità all'estero, contribuiscono poi a portare l'attenzione internazionale sul loro paese». Come vedi la nostra scena attuale? «Credo stia attraversando un periodo interessante e dinamico: c'è una grande vivacità creativa, con giovani artisti che portano avanti nuove sonorità e stili, spesso contaminando generi diversi come pop, rap, trap, indie e elettronica. Dall'altro lato la scena tradizionale continua a giocare un ruolo importante, con artisti che mantengono vivo il legame con la canzone d'autore e il pop melodico che ha sempre contraddistinto la musica italiana. In generale, credo che la scena musicale italiana stia attraversando una fase di grande sperimentazione e diversificazione, da un lato c'è una spinta verso la modernità e l'internazionalizzazione, dall'altro c'è il rischio che la tradizione venga un po' marginalizzata, tuttavia il talento c'è e, con il giusto supporto, i giovani artisti italiani hanno ancora molte carte da giocare, sia sul piano nazionale che internazionale».-taglio2- Ci racconti com'è nata la canzone "Pezzi di vetro", che così tanto successo ha avuto tra pubblico e critica? «È il brano che ha segnato l'inizio del mio percorso, che mi rappresenta pienamente, perché parla del bullismo che ho vissuto in prima persona. È un invito a farsi forza e a non lasciarsi soffocare dai pregiudizi perché la nostra essenza è più importante dell'opinione che gli altri hanno di noi». In generale da dove prendi ispirazione per i tuoi testi? «Raccontano la mia vita personale, ma spero che le persone riescano a identificarsi nelle mie storie. È importante il messaggio che lanci nelle canzoni». Quando è nata la tua passione per la musica? «La mia passione per la musica nasce a soli 8 anni. Nel tempo mi sono resa conto di quanto fosse indispensabile per me, mi ha aiutato a tirare fuori le emozioni che avevo dentro in particolare nel periodo in cui ho subito bullismo. Tenere tutto dentro mi faceva sentire al buio è la musica è stata una medicina indispensabile». Come mai hai scelto Emmelle come nome d'arte? «Emmelle sono il mio nome e cognome scritto per esteso, Emme come M (Mariangela) Elle come L (Leggieri) che è appunto il mio cognome». Prossimi progetti? «Su questi per ora non posso spoilerare nulla, ma ci sono grosse novità in arrivo che confermano finalmente quello che è stato finora il mio percorso artistico».





Booking.com

Booking.com