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Un ricercato crossover

di Lorenzo Joncour

Numero 243 - Settembre 2023

Disponibile su tutte le piattaforme digitali “Decanter”, l’ultimo album del trio internazionale Accordi disaccordi


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La band, che ha conquistato platee in tutto il mondo con concerti in Europa, negli Stati Uniti, in Australia e negli Emirati Arabi, ha recentemente presentato il suo nuovo album “Decanter”, portato poi in scena nei principali teatri mondiali. Il loro spettacolo alterna sonorità acustiche dal gusto cinematografico ad attitudini virtuosistiche che, insieme a un coinvolgente storytelling, creano una narrazione interattiva con il pubblico portandolo in viaggio nel loro mondo musicale .-taglio- “Decanter” è un crossover di generi e stili in cui i diversi spunti musicali si amalgamano in armonia creando l’originale sound della band. Gipsy jazz, melodie classiche, suoni latini, virtuosismi chitarristici e influenze mediterranee influenzano ciascuna delle composizioni, donando all’album una ricercata sonorità acustica. “Decanter” nasce da un lungo processo di crescita ed evoluzione della vostra musica. In quale direzione saranno i vostri futuri passi nel mondo dei generi musicali? “Decanter è una fotografia di quello che siamo come musicisti e ascoltatori. Abbiamo condensato le diverse influenze e gusti musicali che definiscono ognuno di noi, creando il nostro personale sound. Gipsy jazz e bolero ma anche pop e rock. Insomma un piede nella tradizione che ci ha fatto scoprire il gipsy jazz, e un altro nella modernità ricercando sonorità dal gusto cinematografico. Il cinema è da sempre uno dei fili conduttori che lega la nostra musica. Non a caso abbiamo scoperto il gipsy jazz attraverso i film di Woody Allen e successivamente siamo orgogliosi di poter dire che molti dei nostri brani sono stati scelti come colonna sonora di film. Uno su tutti "Stay" che è diventata parte del film "Fabrizio De André e PFM - il concerto ritrovato". Altri nostri brani sono stati utilizzati nel film di Paolo Costella "Vicini di casa", insieme alle altre composizioni di Alessandro Di Virgilio (di cui ha curato l'intera colonna sonora del film).” Se doveste raccontarci la location più bella nella quale avete suonato quale scegliereste? “Non è facile scegliere! Abbiamo avuto la fortuna di esibirci in tutto il mondo tra USA, Russia, Australia e ci sono tanti luoghi che ci vengono in mente. Ne scegliamo uno più recente. Nel 2022 eravamo in tour negli Emirati Arabi e abbiamo tenuto un concerto nel bel mezzo del deserto! Suonare in un'oasi circondata dalle dune, col sole che tramontava è stato particolarmente suggestivo!” Quest’anno siete stati ospiti per la nona edizione di fila all’Umbria Jazz. Come descrivereste l’atmosfera che si vive per le vie della città in quei giorni? -taglio2- “Per noi Umbria Jazz è come una seconda casa. Sono 10 giorni in cui abbiamo il privilegio di essere immersi in un flusso costante di musica e soprattutto circondati da amici e persone speciali. È incredibile vedere le strade affollate di appassionati di musica di tutte le età. Durante i concerti percepiamo sempre il calore del pubblico che segue con grande trasporto e passione le esibizioni degli artisti. È senza dubbio un festival speciale.” Quali passi avanti dovrebbe fare l’Italia nei confronti del vostro genere musicale? Credete che sia un tipo di musica penalizzata rispetto ad altri generi musicali? “Il jazz è sempre stata una musica in grado di accogliere stili e generi diversi e farli propri. Credo che la nostra proposta musicale si collochi in questo filone e infatti non è raro che ci contattino per suonare in festival che si occupano prevalentemente di musica classica, pop o rock. Crediamo che in Italia ci siano molte opportunità a livello di festival, non ci sentiamo penalizzati anche se non siamo in un filone mainstream. Molto spesso queste realtà ibride, sono quelle che offrono le proposte musicali più interessanti.” Con quale artista vi piacerebbe o vi avrebbe fatto piacere condividere il palco? “Devo dire che quest'anno ci siamo tolti alcune soddisfazioni durante l'Umbria Jazz, suonando in cartellone prima di artisti del calibro di Bob Dylan, Herbie Hancock, Ben Harper, Bonamassa e tanti altri.” Parlando di collaborazioni, ci sono artisti che stimiamo da sempre nel panorama italiano come Niccolò Fabi, Elisa o Antonio Forcione. “Ovviamente la lista è lunghissima, e aprendo il cassetto dei sogni posso citarti i nostri eroi Brad Mehldau o John Mayer.” In alcune delle vostre date ospitate sul palco Anais Drago. Come è nata questa collaborazione? “Viviamo tutti in Piemonte e quindi ci conoscevamo già musicalmente, ma il vero e proprio incontro è stato durante l'Umbria Jazz del 2019. Abbiamo inviato Anais a suonare un nostro brano sul palco. Da lì è scattato subito il giusto feeling e abbiamo esteso la collaborazione sia live sia in studio. Anais è infatti nostra ospite in alcuni brani di Decanter.”





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