Unico in Italia e tra i più importanti al mondo, il Museo Nazionale Del Cinema è ospitato all’interno della Mole Antonelliana di Torino, coniugando il simbolo della città con un luogo magico ed affascinante
Inaugurato nel luglio 2000, è diventato uno dei musei più visitati d’Italia, ottenendo numerosi consensi a livello internazionale e che si propone di affascinare il visitatore coinvolgendolo nell’incantevole mondo della Settima Arte. Un traguardo notevole. Ciò che rende davvero unico il Museo Nazionale del Cinema è il ricchissimo patrimonio delle sue collezioni e le peculiarità del suo allestimento,-taglio-sviluppato a spirale verso l’alto e articolato su più livelli espositivi che illustrano la storia del cinema alternando manifesti, oggetti, spezzoni di film e scenografie spettacolari ed evocative. Inoltre, Wi-Fi gratuito, interattività e QR code consentono di accedere a contenuti multimediali in un viaggio multisensoriale nel mondo del cinema e una visita più partecipata e accessibile. Nel progettare l’allestimento museale François Confino non ha dovuto soltanto tener conto delle caratteristiche dell’edificio che lo ospita ma, seguendo il crescendo antonelliano, ha sovrapposto livelli diversi di lettura, combinando le necessità di un rigoroso impianto scientifico con le esigenze di una presentazione spettacolare che si propone di riprodurre e giocare con i meccanismi della fascinazione che sono alla base della rappresentazione cinematografica. Il Museo conserva un ingente patrimonio di materiali rari e preziosi, circa 1.800.000 le opere conservate, in molti casi pezzi unici al mondo: le sue collezioni raccolgono 950.000 fotografie, 530.000 manifesti e materiali pubblicitari, 8.900 gadget e memorabilia cinematografiche, 8.950 apparecchi e 10.850 manufatti artistici, 37.000 film muti e sonori, 42.000 volumi, oltre 138.000 fascicoli e riviste, 250.000 ritagli stampa, 1.350 partiture musicali, 15.000 fascicoli d’archivio, 37.700 titoli nella videoteca e 4.800 registrazioni sonore cinematografiche. Da diversi anni il Museo Nazionale del Cinema ha ulteriormente rafforzato il suo impegno nel recupero e nel restauro di pellicole che si pensavano irrimediabilmente perdute. Molte le iniziative realizzate in collaborazione con prestigiose istituzioni di tutto il mondo, presentate poi, riscuotendo ampi consensi di pubblico e critica, nei maggiori festival di cinema internazionali. In particolare, molti dei restauri realizzati rientrano nel progetto di valorizzazione del cinema muto italiano, soprattutto torinese, portato avanti dal Museo Nazionale del Cinema in collaborazione con la Cineteca di Bologna, e che ha fatto dell’istituzione torinese un punto di riferimento nel panorama cinematografico internazionale. Il Museo Nazionale del Cinema, grazie alla molteplicità delle attività scientifiche e divulgative attuate, è diventato un polo di iniziative culturali tra i più importanti a livello nazionale e internazionale, realizzando ricerche d'avanguardia sulla conservazione dei materiali e sulla storia del cinema, un vasto programma di restauri, iniziative editoriali, rassegne cinematografiche, incontri con autori e protagonisti del cinema, programmi didattici. A questo prestigioso ente afferiscono tre importanti festival cinematografici di importanza internazionale Torino Film Festival, Festival CinemAmbiente e Lovers Film Festival, oltre al TorinoFilmLab, il laboratorio che sostiene talenti di tutto il mondo attraverso programmi di formazione e sviluppo, a supporto della produzione e della distribuzione. Il Museo in collaborazione con l’Università degli Studi di Torino, rende omaggio al cinema di ieri e di oggi con PHOTOCALL. Attrici e attori del cinema italiano, la grande mostra fotografica, a cura di Giulia Carluccio e Domenico De Gaetano, che racconta oltre un secolo di cinema italiano attraverso i volti dei protagonisti che lo hanno reso famoso in tutto il mondo. Fino al 7 marzo 2022 la Mole Antonelliana diventerà ancora di più il tempio della settima arte, raccontando un viaggio nella memoria filtrato dall’obiettivo della macchina fotografica che, tra ritratti in studio e scatti rubati, foto di scena sul set e servizi giornalisti, ripercorre oltre un secolo di vita cinematografica e sociale d’Italia, un viaggio a ritroso che parte dal contemporaneo e che termina con le icone del divismo dell’epoca del cinema muto. Il ruolo del fotografo si trasforma, da semplice maestranza a paparazzo, da artista agli scatti di moda: interpreta l’interazione tra cinema e fotografia, grazie al suo rapporto con l’attore, diventando così il tramite per lo spettatore. Oltre 250 riproduzioni fotografiche, 71 stampe originali e più di 150 scatti presenti nelle video gallery: questi i numeri della mostra che espone preziosi materiali conservati negli archivi del Museo-taglio2- (cartoline originali, apparecchi fotografici, brochure, riviste d’epoca) insieme a opere di fotografi, collezionisti privati, agenzie, enti, e istituzioni italiane come il Centro Sperimentale di Cinematografia-Cineteca Nazionale, la Cineteca di Bologna, l’Istituto Luce-Cinecittà, Rai Cinema, la Film Commission Torino Piemonte e l’Archivio Centro Cinema Città di Cesena. La mostra si sviluppa nell’Aula del Tempio, cuore del Museo Nazionale del Cinema. Due grandi schermi propongono un montato realizzato da Rai Cinema che raccoglie momenti di red carpet nei festival più famosi al mondo. Sotto gli schermi trova posto, appunto, uno sfavillante Red Carpet, un’installazione con le fotografie di Sabina Filice, che racconta il momento più glamour e mondano di ogni festival cinematografico, che fa sognare ad occhi aperti. E perché questo sogno di avveri, in fondo al Red Carpet la gigantografia di un gruppo di fotografi torinesi accoglie i visitatori tra flash lampeggianti. È possibile, semplicemente girandosi, farsi un selfie immaginando di essere una star. Il percorso espositivo parte alla base della rampa elicoidale e si divide in quattro sezioni. La prima, con protagonisti attrici e attori contemporanei, racconta il cinema degli ultimi decenni. Qui sono privilegiati sia i ritratti, in cui l’occhio della macchina fotografica scruta ogni espressione del viso e ogni gestualità, sia le figure intere inserite in un contesto di architettura e paesaggio. All’ intuizione femminile di Sabina Filice, si aggiungono gli scatti di famose firme contemporanee come Stefano Guindani, Riccardo Ghilardi, Stylaz, Philippe Antonello e Stefano C.Montesi, i cui sguardi d’artista lasciano trasparire una complicità assoluta tra attore e fotografo, sia sui set sia nelle foto in posa. La seconda sezione -composta dalle coloratissime Dive Pop, e dai ritratti, rigorosamente in bianco e nero, di Italian Men- prosegue con l’epoca d’oro del cinema italiano e si concentra nel fenomeno del divismo degli anni ‘50 e ‘60 che ha reso la “Hollywood sul Tevere” il centro del mondo cinematografico. La terza parte, icone della rinascita e Ritratto d’autore, illustra i protagonisti della rinascita del secondo dopoguerra i grandi interpreti di Cinecittà, dal primo cinema sonoro al dopoguerra. La quarta sezione, Nascita del Divismo è dedicata al cinema muto degli anni ‘10 e ‘20, alle prime dive e ai primi attori immortalati da fotografie in bianco e nero o seppiate. Al termine delle quattro sezioni, un intero piano è dedicato a sei approfondimenti tematici: oltre le proiezioni e le video gallery, vi sono progetti artistici intorno alla stretta e complessa relazione tra fotografo, attore e cinema. Tra questi, Sguardi D’Attore di Stefano Guindani, il concorso per fotografi di scena CliCiak Scatti di cinema, Prove di Libertà di Riccardo Ghilardi e le preziose Giant Polaroid originali messe a disposizione da Claudio Canova. L’ultima stanza, Peep Show, è un omaggio al “mago del nudo” Angelo Frontoni. Un’area è dedicata ai fotografi torinesi che, in occasione di questa mostra, hanno deciso di concederne alcune. Un’area è dedicata ai fotografi torinesi che, in occasione di questa mostra, hanno deciso di concedere alcune loro immagini al Museo Nazionale del Cinema: Francesco Del Bo, Dario Gazziero, Stefano Guidi, Gabriele Mariotti, Carlo Mogavero, Gianluca Platania, Alberto Ramella, Giuseppe Sacchetto, Renato Valterza, Sabrina Gazzola, Michele D’Ottavio, Pasquale Juzzolino, Maria Vernetti. Il percorso di mostra si conclude al piano zero della Molecon la sezione Backstage!, con fotografie scelte con Film Commission Torino Piemonte: una selezione di scatti d’autore che vuole raccontare la magia e la complessità dei set cinematografici, insieme alle tante professionalità che li compongono. Quattordici scatti e alcuni di importanti attori e attrici che hanno contribuito, nei vent’anni di attività della Fondazione, ad accendere i riflettori su Torino e il Piemonte.