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Un futuro ancora incerto

di Alfredo Salucci

Numero 210 - Maggio 2020

Cosa succederà? sono tante e frequenti le domande inerenti al covid , le quali hanno poche risposte


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Siamo giunti a metà aprile e la pandemia da coronavirus, nonostante i segnali di rallentamento, continua a dilagare e a mietere vittime, mentre si fanno sempre più incessanti gli inviti a restare a casa e a rispettare le norme stabilite dalle autorità competenti per evitare il contagio. L’invito a restare a casa, fino a oggi, è stato rispettato quasi da tutti i cittadini, -taglio-a parte pochi scriteriati. Questo ci fa capire che la gente ha compreso perfettamente il pericolo e sta facendo il possibile per evitarlo. Quanto tempo durerà ancora questa situazione? Come finirà? Quando sarà possibile riprendere una vita normale? Sono queste le domande sempre più frequenti che la gente si pone, e soprattutto pone agli esperti. Ma queste domande al momento non hanno una risposta. Gli scienziati stanno facendo il possibile per spiegare questo drammatico evento vagliando tutte le ipotesi del caso, tentando anche di fare dei pronostici sulla fine di questa pandemia. Al momento quindi non abbiamo nessuna risposta definitiva a queste domande. Perché? Anche questa è una domanda alla quale è difficile rispondere. Forse perché nessuno aveva messo in conto seriamente la possibilità di un evento del genere e la cosa ci ha trovato completamente impreparati. Infatti, nonostante gli sforzi, le nostre conoscenze su questa pandemia restano ancora scarse. In ogni caso, la medicina sta facendo il possibile per combattere questo virus che sta provocando tanti morti, in particolare fra le fasce più deboli della popolazione.
Al momento si sta affrontando il coronavirus soprattutto attraverso la prevenzione, con buoni risultati. Per quanto riguarda le persone infettate dal coronavirus la maggior parte guarisce spontaneamente, in alcuni casi però bisogna ricorrere ai farmaci e all’ospedalizzazione. I farmaci attualmente utilizzati pare che stiano dando buoni risultati soprattutto per prevenire e combattere le temibili complicanze come la polmonite interstiziale e le alterazioni a carico della coagulazione del sangue. Purtroppo a tutt’oggi non esistono trattamenti specifici per questa infezione. Altro rimedio, molto più risolutivo, sarebbe il vaccino. Attualmente sono molti i gruppi di ricercatori impegnati a mettere a punto un vaccino il prima possibile. La disponibilità di un vaccino, a detta di molti scienziati, -taglio2-potrebbe risolvere in breve tempo questa drammatica situazione. Ma ci potrebbero essere anche delle condizioni favorevoli ad aiutarci nella lotta contro il coronavirus come i benefici dell’aumento della temperatura. Secondo alcuni virologi il caldo rallenterebbe il contagio, ma potrebbe non essere sufficiente a far esaurire la pandemia.
Infine, c’è anche l’ipotesi favorevole che il virus possa mutare e diventare meno contagioso e meno aggressivo. In pratica sono in molti a sperare che queste mutazioni possano rendere il coronavirus capace solo di provocare un banale raffreddore stagionale. È una speranza, certo, ma non significa che non possa avverarsi. In questa situazione una cosa è evidente: alle domande che tutti noi ci poniamo non possiamo ancora dare una risposta, o meglio, le risposte sono ancora tante, secondo i vari punti di vista, ma nessuna certa. Questa incertezza genera una comunicazione continua, ridondante e spesso discordante, tanto da provocare frequentemente o un profondo sconforto o un facile ottimismo in tante persone. In questi casi la comunicazione deve essere attenta, essenziale, evitando di sommergere la gente con tante ipotesi, con grafici e con statistiche spesso incomprensibili alla maggior parte delle persone.
In questo periodo critico ci vuole molto buonsenso da parte di tutti: politici, scienziati, medici e giornalisti. La gente è preoccupata e vuole sapere, per questo bisogna porre la massima attenzione alle cose che si dicono e a come si dicono, evitando soprattutto di dare notizie non controllate. Al momento non ci resta che continuare a rispettare tutte le misure previste e quelle che potrebbero essere ulteriormente disposte dalle autorità competenti per contrastare il diffondersi del contagio da coronavirus, e sperare che presto si possa trovare un rimedio per combattere questa pandemia.





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