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Un Festival rabelesiano

di Michela Secci

Numero 256 - Dicembre 2024 - Gennaio 2025

“Les Nourritures Élémentaires - Rabelais, du vin et des idées”, un grande evento tra convivialità e cultura


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Nella regione del Centro-Valle della Loira, adagiata lungo le sponde del fiume Vienne (un affluente della Loira), si erge la pittoresca cittadina di Chinon. Il suo centro storico con le sue strade strette, le case in pietra calcarea bianca e le strutture a graticcio ci trasporta in un’atmosfera d'altri tempi. -taglio-Una delle principali attrazioni turistiche è la Fortezza reale che domina la città dall'alto di una collina, offre una vista panoramica mozzafiato sulla valle. Il territorio è noto per la produzione di vini eccellenti, in particolare il vino rosso a base di Cabernet Franc, celebrato per secoli e oggi è considerato uno dei migliori della regione. Durante l'anno Chinon organizza diverse manifestazioni culturali, tra queste, dal 2016, il Festival “Les Nourritures Élémentaires - Rabelais, du vin et des idées”. Un appuntamento imperdibile ispirato all’opera di François Rabelais, uno degli scrittori più influenti del Rinascimento francese nato proprio nella regione. È un tributo alla sua eredità culturale e alla sua passione per la conoscenza, la convivialità e il gusto. Una figura emblematica per Chinon e per tutto il territorio, non solo per la sua influenza letteraria ma anche per il suo spirito profondamente legato ai piaceri della vita. È stato il primo autore francese a scrivere di vino, inseparabile dall'AOC Chinon. Il Festival prende ispirazione dal suo pensiero umanista e cerca di avvicinare i temi della sua opera al nostro presente, li esplora con i più grandi specialisti in materia. Coinvolge autori, ricercatori, artisti, filosofi, e produttori di vino attraverso conferenze, incontri interdisciplinari, mostre, spettacoli e degustazioni di vini locali. La rassegna, organizzata in diverse sedi e comuni dei dintorni, che Rabelais ha citato nelle sue opere, si svolge in un’atmosfera calorosa e coinvolgente. Il tema conduttore del programma della nona edizione, dal 30 ottobre al 3 novembre scorso, è stato “I Giganti”, con il più famoso Gargantua, immaginato dallo scrittore. Tra le mostre : Gargantua, il mito! a La Devinière/Museo Rabelais, “Gigantesco” le opere XXL dell'artista Sammy Engramer, all'interno della Chiesa Collegiale di Saint Mexme, tra le conferenze “I Segreti dei Giganti” del ricercatore medico Albert Beckers sulla sua scoperta del gene del gigantismo. Inoltre la serata festiva, con una cena organizzata nella cornice delle suggestive Caves Painctes situate sotto la fortezza reale. Un'occasione importante per valorizzare Chinon e la Valle della Loira, ma anche un’opportunità per incentivare il turismo culturale, le tradizioni e il patrimonio enologico. Oltre ad attrarre appassionati di letteratura e enogastronomia, l'evento permette di riscoprire il piacere della convivialità e l'importanza del dialogo tra passato e presente. La presidente dell’associazione Chinon, la Professoressa Mathilde Boulo-Dutour, è la creatrice del Festival. Che cosa rappresenta Chinon per lei ? È una città vivace con un'attrattiva per la cultura. C'è sempre stato questo spirito culturale e questo Festival si iscrive in questo quadro. Vogliamo continuare con questo spirito e farlo perdurare. La città si trova in una regione di viticoltori ed è importante per l’appellazione dei suoi vini. Offre un paesaggio vario e possiede un patrimonio storico e culturale importante. La Fortezza reale, recentemente restaurata, è un luogo emblematico e ricco di storia, che ha visto passare tra le sue mura molti grandi personaggi della storia francese, tra cui Giovanna d'Arco. Ogni anno scegliete un tema diverso che attinge dall’opera di François Rabelais… In effetti, sono tutti temi tratti dall’opera di François Rabelais. L’idea è di permettere ai ricercatori, che lavorano su di lui e sull’epoca, di scambiare con persone che lavorano sugli stessi temi ma dell’epoca contemporanea.-taglio2- Quest'anno il filo conduttore del programma è la figura dei “Giganti”. I temi sono vasti, ovviamente, ne abbiamo ancora tanti da trattare, come quello della famiglia, della genealogia, della religione, del denaro, delle donne… nell’opera di Rabelais. L’ambizione del nostro festival, fin dalle sue origini, è quella di stabilire un dialogo fruttuoso tra le preoccupazioni umaniste del Rinascimento e le nostre sfide contemporanee. Questo evento mette e rimette all’onore la figura mitica e universale di Rabelais ? Ci sono appassionati di Rabelais in tutto il mondo ed è molto studiato all’estero. È qualcuno che conosciamo e questo è incoraggiante. È un ambasciatore della regione ovunque nel mondo. Nel passato abbiamo invitato anche una docente giapponese, che ci ha parlato dei suoi studi dell’opera di Rabelais nel suo Paese, e anche un altro dal Canada. Rabelais è un precursore, ha inventato una nuova forma di romanzo. È molto ispiratore e manteniamo ancora tante parole e espressioni che provengono dalla sua opera, estremamente divertente e creativa. Il Festival si svolge in diversi comuni dei dintorni di Chinon… In realtà, tutti questi siti del patrimonio come la Devinière, situata a Seuilly nei pressi di Chinon, la sua casa natale è oggi un museo che porta il suo nome, il Castello du Coudray-Montpensier, le caves Painctes, tutti questi luoghi li ha citati e fanno parte della sua opera. Un ricco programma di conferenze, come scegliete i conferenzieri? Abbiamo un comitato di programmazione, non sono da sola, fortunatamente ! È un lavoro collettivo, tutti insieme siamo un gruppo di appassionati. Abbiamo un ricercatore e universitario che lavora all’Università di Tours che ci guida per scegliere i conferenzieri che intervengono sui diversi temi. Alain Lecomte, responsabile del museo Rabelais-La Devinière, anche lui programmatore del festival, ci aiuta a trovare degli artisti e ad accoglierli. Questo festival è seguito dai giovani ? Questo festival si indirizza anche ai giovani. Nel liceo Rabelais di Chinon, abbiamo presentato agli studenti delle rappresentazioni teatrali. Ci sono degli scambi, ma non è facile dare accesso all’opera di Rabelais e attirare un pubblico giovane. Non è evidente e remiamo un pò, ma abbiamo delle speranze ed è per questo che lo facciamo. I progetti per l’avvenire del Festival, quale sarà il tema dell’anno prossimo ? Ci sono ancora tanti temi da sviluppare. L’anno prossimo tratteremo il tema dell’utopia, che è un grande tema. In più festeggeremo la 10ma edizione. Fra i progetti futuri c’è anche quello di ristabilire i legami con Certaldo, la città di Boccaccio gemellata con Chinon. Un progetto interessante per cercare di instaurare un rapporto di conoscenza e scambio reciproco, di queste due figure di spicco della letteratura europea.





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