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Tutta invidia

di Michele Canil

Numero 244 - Ottobre 2023

Da cosa scaturisce, perché fa male e come è possibile superarla


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L’invidia: un’emozione universale che tutti conosciamo. Insieme al Dott. Michele Canil, Neuropsicologo e Psicoterapeuta a Treviso, cercheremo di svelare i misteri dietro questo sentimento complesso, scoprendo come si sviluppa e, soprattutto, perché può causare tanto dolore. Affronteremo le radici psicologiche e sociali dell'invidia e esploreremo come possiamo gestirla in modo sano. -taglio- Quali sono le radici dell'invidia e perché gli esseri umani tendono a provare questo sentimento? Le radici dell'invidia fondano non solo nell'essere umano ma anche in altri mammiferi che tendono per natura a desiderare gli oggetti, gli obiettivi o anche il ruolo altrui. Secondo le teorie freudiane, e non solo, l'invidia esiste sin da piccoli e può evolvere in invidia allo stato puro correlata a sentimenti di perdita di autostima oppure compensatori come il narcisismo; o, ancora, può diventare un vero e proprio motore che spinge a darsi da fare per raggiungere uno scopo. Come l'invidia può influenzare la nostra autostima e la percezione di noi stessi? L'invidia influenza la nostra autostima perché tendenzialmente viene vissuta come una propria mancanza; alcuni studi mettono alla luce che la persona si costruisce una realtà fittizia in cui percepisce che qualcuno può avere qualcosa in più, anche se in realtà non è così. Alla base di una persona invidiosa vi è la scarsità di autostima. Al contrario, se partiamo da una base di eccessiva autostima, pensando ai narcisisti, l'invidia può essere molto forte e portare addirittura a compiere dei reati. Quali sono i fattori psicologici che possono rendere alcune persone più suscettibili all'invidia rispetto ad altre? I fattori psicologici sono essenzialmente quelli delle prime esperienze educative e familiari. Laddove un genitore non costruisce e non rinforza l'autostima del proprio figlio non facendogli fare delle esperienze positive tendendo piuttosto ad essere svalutante, il bambino tende a percepire di non avere un grande valore per il genitore e tende quindi ad invidiare probabilmente ciò che gli altri hanno di bello che può essere una relazione, un oggetto, un ruolo o anche un riconoscimento sociale da parte degli altri. In che modo l'invidia può influenzare i nostri rapporti sociali e le relazioni interpersonali? Può influenzare molto i rapporti sociali perché può designare un atteggiamento di continuo bisogno di rivalsa sugli altri, quindi di prevaricazione per sentirsi vincenti; questa prevaricazione poi non basta mai perché realisticamente non andrà a migliorare l'autostima che andrà invece elaborata in un contesto di analisi più profondo. Potremmo definire questa mancanza di autostima come un evento traumatico “con t minuscola”, -taglio2- come si dice in gergo specifico, cioè un trauma che ha un'importanza molto grande ma non è un evento specifico bensì si ripete giorno dopo giorno per tutta la vita (come appunto ad esempio un genitore svalutante). Quali sono le conseguenze psicologiche dell'invidia sulla salute mentale delle persone? Le conseguenze sulla salute mentale possono essere lievi laddove una persona abbia sviluppato delle capacità e quindi l'invidia si trasforma in desiderio di darsi da fare nel costruire la propria realtà mattone dopo mattone. Ma possono essere anche gravi e portare ad uno stile di vita depressivo e svalutante o alla continua ricerca di rinforzi narcisistici ma che non sono realistici; è come alimentare attraverso ciò che non è affatto utile. Quali strategie psicologiche possono essere utilizzate per gestire e superare l'invidia? Intanto le strategie vengono secondariamente e non sono la parte più difficile: potrebbero essere ad esempio quelle di trovare una risposta ai propri bisogni in maniera diversa, quindi quella di apprezzare il buono negli altri. La cosa più complicata in genere nell'invidioso è la consapevolezza, che significa in un certo senso ammettere di avere una debolezza, perché così viene vissuta. Anche il chiedere aiuto rappresenta una difficoltà perché bisogna ammettere che c'è la necessità degli altri; l'invidioso spesso entra in una sorta di flipper in cui la pallina rimbalza continuamente dal negare il bisogno degli altri per emergere, all'avere bisogno degli altri (che poi tende a negare). L'invidioso tende a vivere male e a circondarsi di falsi rapporti che non portano nulla e che tendono poi ad esaurirsi nel tempo perché sfrutta la persona per interesse proprio e non per una relazione vera.





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