La Celebre Opera Di Richard Wagner Chiude La Stagione Lirica 2021/2022 Del Teatro Di San Carlo
Dal 27 ottobre al 5 novembre in scena “Tristan und Isolde” di Richard Wagner, opera realizzata dopo l’“Oro del Reno” e “Valchiria” (opere che, con “Sigfrido” e “Il Crepuscolo degli Dei” costituiscono la tetralogia “L’anello del Nibelungo”), per dedicare alla leggenda celtica di Tristano e Isotta narrata dai trovatori medievali la sua opera sull’amore, composta tra il 1857 e il 1859. -taglio- Azione in tre atti su libretto dello stesso Wagner, dall’omonimo romanzo in versi di Goffredo di Strasburgo, fu ispirata dalla poesia romantica di Schiller e di Novalis, dal misticismo sufista e dal “Mondo come volontà e rappresentazione” di Schopenhauer. Wagner fonde incanto e tormento, amore e morte, realizzando un dramma musicale sublime, rivoluzionario per la potenza espressiva della musica e dei versi del libretto, scritti da lui stesso e definiti poema. “Azione per musica” in tre atti, dettata da un febbrile impeto creativo del compositore, è ambientata in leggendari paesaggi nordici, tra Irlanda, Cornovaglia e Bretagna. Le scene più drammatiche dell’opera vedono i due protagonisti macchiarsi di colpe gravissime senza redenzione: l’adulterio di Isotta, moglie del re Marco di Cornovaglia, il tradimento degli ideali cavallereschi, avendo Tristano giurato fedeltà a re Marco, l’odio per la vita e la ricerca della morte per amore. Come in ogni mito, determinante è l’elemento soprannaturale e magico. I due protagonisti bevono durante il viaggio in nave che li conduce dall’Irlanda alla Cornovaglia, ove Isotta sposerà re Marco (atto I), il filtro d’amore, anziché il filtro della morte, vittime di un inganno che li legherà per sempre in una passione incontenibile. La potente, sublime musica wagneriana, tra progressioni armoniche e sfumature cromatiche, esalta gli stati d’animo che sconvolgono i due personaggi. Isolde dirà:- “Siamo ormai consacrati alla notte! Il fraudolento, invidioso giorno potrà separarci con l’inganno, ma non più illuderci. Il suo vanesio splendore deride colui al quale la notte ha benedetto la vista. I fuggitivi lampi della luce non ci abbagliano più” (atto II, scena II). Giorno/notte, buio/luce, amore/morte, sono i contrasti che sottolineano il dramma interiore dei protagonisti, la suprema gioia d’amore preludio di morte. Negli ultimi momenti dell’opera, Tristano, ferito a morte, attende l’amata Isotta. Le vele bianche della nave avrebbero annunciato l’arrivo di Isotta in Bretagna; le vele nere, l’assenza. Tristano, convinto che Isotta non arriverà, si lascia morire. Isotta arriva tardi e si unirà a lui nella morte. Toccante il “Liebestod”, morte-d’amore, che chiude l’opera, -taglio2- trasfigurazione di Isotta che si libera da catene terrene e trasfigura nell’eternità. “Tristan und Isolde” è il testamento spirituale del Romanticismo tedesco. Incanta, nell’edizione sancarliana, la regia di Lluìs Pasqual, qui ripresa da Caroline Lang, per lo spettacolo che ha vinto il prestigioso premio Abbiati, XXIV edizione, per le scene e i costumi di Ezio Frigerio e Franca Squarciapino, “per il segno visivo e la straordinaria accuratezza della realizzazione di scene, citazioni pittoriche e costumi”. Il mare in perpetuo movimento, l’immensa nave che si divide, ricompatta, solleva, il contrasto di luci e di crepuscolo simboleggiano le illusioni e gli inganni della fragile natura umana. Dirige l’Orchestra il direttore tedesco Constantin Trinks, esperto wagneriano. Anche il cast vocale è formato da interpreti specializzati nel repertorio: Stuart Skelton interpreta egregiamente il ruolo di Tristan; René Pape è Re Marke di Cornovaglia; Brian Mulligan è Kurnewal e Okka von der Damerau è raffinata, intensa interprete di Brangäne; Gabriele Ribis è Melot /Steuermann e Klodjan Kaçani un pastore e voce del marinaio. Camilla Nylund incarna magnificamente Isolde: è considerata una specialista ed è una delle più famose interpreti del repertorio classico-romantico, nota per le sue interpretazioni delle eroine wagneriane Elisabeth, Elsa, Sieglinde, Senta, Isolde, Brünnhilde. Come sempre, ottimo Maestro del Coro è José Luis Basso. Brillante, energica prova di Orchestra e Coro del Lirico ricambiati, assieme al cast vocale, da lunghi, meritati applausi alla prima.