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Tra talent e nuove galassie

di Paola Ratti

Numero 225 - Novembre 2021

Il cantautore milanese Stefano Delta, dopo aver partecipato al talent “The Coach”, è tornato sulle scene con il singolo “Nuove Galassie”


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Il nostro paese vanta una prestigiosa tradizione cantautorale, che ha influito su intere generazioni di artisti. Negli anni il cantautorato è cambiato, ha sperimentato anche nuove strade e influenze, senza però perdere mai il forte legame con le sue radici. A dimostrarlo, tra gli altri, c’è anche Stefano Delta che il pubblico ha avuto modo di apprezzare lo scorso anno con il singolo “Fake”. -taglio-Ora il giovane cantautore milanese, dopo aver partecipato al talent “The Coach” (sul canale 7 Gold), ha pubblicato un nuovo singolo dal titolo “Nuove Galassie” (su etichetta Engine Records), scritto insieme a Paolo Barillari. Si tratta di una canzone intimistica, che tocca nuovamente un tema popolare, ma che segna una nuova tappa del suo percorso artistico Ne abbiamo parlato direttamente con lui in questa intervista, durante la quale ci ha raccontato anche quanto l’apertura verso il mondo dei talent l’abbiamo fatto crescere. Partiamo parlando di “Nuove Galassie”. Com’è nato questo brano (sia a livello testuale che sonoro)? “È una di quelle melodie che sentivo dentro di me da tanto tempo e sono riuscito ad esternarla solo un annetto fa. La canzone parla di un amore puro, semplice come piace a me e mi rappresenta tantissimo sia a livello melodico che di testo. L'ho scritta in maniera spontanea, senza pensare troppo alle esigenze delle etichette e del mercato”. Dopo il successo del precedente singolo “Fake”, cosa ti aspetti da “Nuove Galassie”? “Dato che tengo molto a questo brano, spero che al pubblico riesca ad arrivare almeno un po' quello che desidero trasmettere”. Cosa ci dici invece della tua partecipazione a “The Coach”? È vero che ti sei dovuto ricredere sui talent show? “Si mi sono dovuto ricredere, perché a livello formativo e artistico questa esperienza mi ha dato molto e mi ha lasciato un bel ricordo. Penso che oggi, purtroppo o per fortuna, sia diventato fondamentale partecipare a un talent per avere visibilità ed emergere”. -taglio2- Secondo te, proprio alla luce di questa esperienza, quanto può un talent contribuire alla crescita di un musicista? “Mi sono reso conto che è importante mettersi in gioco, a tutti i livelli. L’esposizione mediatica permette di ampliare il proprio bacino di utenza e così più persone possono venire catturate dalla tua musica. Si può guadagnare una nuova fetta di pubblico preziosa, che va coltivata. E poi partecipare a dei talent ha dei valori aggiunti, come le amicizie”. Grazie a “The Coach” sono nate o nasceranno delle collaborazioni? “Il bello è stato proprio questo: si è creato un gruppo fresco e coeso, con tanta voglia di stare insieme facendo semplicemente musica. Sono nate delle collaborazioni, di cui faccio tesoro e che spero di portare avanti. Se potessi dare un consiglio a un giovane artista che volesse fare questo percorso, gli direi di vivere pienamente l'esperienza, non pensando solo all'eventuale vittoria, ma cercando di crescere insieme agli altri, conoscendo più persone possibili. Sarà questo ciò che si porterà davvero dentro”. Invece ci sono degli artisti noti, sia italiani che internazionali, con cui ti piacerebbe collaborare? “Ce ne sarebbero tantissime, ma ad oggi il nome che ti farei è quello di Zucchero. Lo so che è puntare altissimo, ma è un artista completo ed eccezionale, che ha dato un contributo prezioso alla musica italiana” Prossimi progetti? “Ho firmato con l’etichetta Engine Records di Elisa Alloro, che mi sta guidando lungo un percorso ben strutturato per portarmi sempre avanti, passo dopo passo. Io sto continuando a lavorare alla mia musica, cercando di crescere nei testi come negli arrangiamenti e di rafforzare la mia identità. Posso iniziare a dirvi che nei prossimi mesi arriveranno altri singoli”.





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