"Animali da Palcoscenico": il nuovo disco dei Nobraino, è un viaggio nel rock che rinasce nell'Italia del 2024
I Nobraino tornano con la loro energia travolgente, e il loro ultimo album, "Animali da Palcoscenico", in uscita per Baobab Music con distribuzione Universal Music, segna un ritorno alle origini per la band, che dopo aver passato l’estate 2023 sui più importanti palchi italiani, è tornata in studio per riabbracciare il processo creativo dei loro esordi: la pura essenza della musica rock eseguita con voce, chitarra, basso e batteria. -taglio- Anticipato dai due singoli “Fermentazione” e “Dubbi sul Futuro”, il disco è un'autentica celebrazione dell'identità della band: l’anima rock famelica ed istintiva che si esprime tanto in studio quanto sul palco. “Animali da palcoscenico esce a 8 anni da 3460608524. Raccontateci cosa avete fatto in questi anni e come mai un processo produttivo così lungo.” “346 è stato un album sofferto, che usciva nel momento di massima crisi del gruppo. Dopo quel tour decidemmo di interrompere il percorso Nobraino, senza dare un termine a questa interruzione. Poi nell’autunno del 2022 ci siamo ritrovati al e da lì è nata l’idea della data Unica a Bologna, il sold out dell’Estragon che ci ha convinto poi a metterci alla prova con un tour estivo e poi con un disco. In tutti questi anni di pausa nessuno di noi due aveva più fatto del rock e avevamo una gran voglia di tornare alla nostra attitudine di partenza. Io in questi anni di “aspettativa” avevo comunque scritto molte canzoni che potevo mettere solo in un disco dei Nobraino perché noi ci eravamo presi una pausa, ma la mia penna non lo sapeva.” Un titolo che vi rappresenta molto? “Si. Siamo Animali da Palcoscenico perché siamo istintivamente bravi a stare on stage, senza pudore di mettere il cuore sotto i riflettori. Siamo Animali da Palcoscenico perché abbiamo questo rapporto viscerale con il palco. Siamo Animali da Palcoscenico perché l’attitudine alla musica rimane punk, sgrammaticata, sbagliata, siamo dei cani, dei cani da palcoscenico ma per questo anche fedeli ad un’idea, fedeli al palco, ci vivremmo sopra come sulla tomba del nostro padrone. Sono Animali da Palcoscenico le canzoni di questo lavoro, la maggior parte delle quali è già stata performata più volte su un palco, ne è uscita viva ed è stata reputata degna di essere messa su un disco. Queste canzoni sono forme di vita ostinate e combattive.”-taglio2- Voi che siete nati in un momento in cui si faceva ancora la gavetta, cosa pensate della realtà musicale attuale? “Gavetta è una parolaccia, stacci attento. Non so come venga chiamata ora ma so che è un esercizio che si è spostato on-line. I giovanissimi oggi provano a condividere la musica in rete e se riescono a fare i numeri lì poi passano direttamente ai palchi grandi. Questa mancanza di desiderio di suonare a tutti i costi ha secondo me una radice psicologica che nasce nel modo in cui viene prodotta oggi la musica. I ragazzi oggi producono i brani a casa sul computer e questo è già un esercizio solipsista… Quando si lavora in sala prove l’eccitazione di gruppo è tale che il desiderio di esibirsi diventa una ossessione vera e propria. Una sorta di sfida che il gruppo ingaggia con il resto dell’umanità. Creando al computer invece si desidera un confronto col computer, con la rete, misurato attraverso i parametri con cui quel lavoro è stato fatto: i numeri, numeri che confronterai di nuovo seduto al tuo computer guardando quello stesso schermo dove hai composto la tua musica. Per cui riassumendo: ragazzini fanno musica al computer, la mettono on line, fanno i numeri, vengono presi da agenzie che li mettono direttamente davanti a 5000 mila persone. Dalla stanzetta al palazzetto. Come può finire questa storia secondo te?” Raccontateci un aneddoto legato a questo disco o ad uno dei brani contenuti. “Hotel Supramonte è una cover che suoniamo da anni. É un brano che quando arriva in scaletta ti cambia il concerto perché l’arrangiamento che ne abbiamo fatto è fortemente ipnotico per noi. Entriamo sempre in uno stato di trance quando lo suoniamo dal vivo e ne riemergiamo con una energia pazzesca. Non poteva stare fuori da un disco che si chiama Animali da Palcoscenico.” Siete tornati con una serie di date, adesso un disco: cos’hanno in programma i Nobraino per il futuro? “Vogliamo diventare la miglior band italiana, poi si vedrà.”