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Tra fusion e smooth jazz

di Maresa Galli

Numero 227 - Febbraio 2022

Attesissimo il nuovo album “Still Ground” di Sergio Forlani, che lancia uno sguardo di speranza al futuro


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“Still Ground” (Useless Label) è il nuovo album di Sergio Forlani realizzato in piena pandemia, verso la fine del 2020. Il cd segue l’album “Back on the Ground”, composto con il chitarrista Paolo Palopoli con il quale Forlani ha all’attivo diversi album, spaziando dal jazz-fusion all’etno-jazz, dalle classiche ballad al latin-blues, facendo buon gioco di squadra con altri musicisti e vocalist di talento.-taglio- Autodidatta, Forlani, pianista, compositore, arrangiatore, studia armonia e improvvisazione jazz con Eduardo de Crescenzo. Il suo sound è in perfetto stile Ecm, storica label europea che pubblica i migliori jazzisti. Molti ricordano i concerti di Patsimile, la band di Forlani ispirata al sound del Pat Metheny Group che si è esibita nei maggiori club campani. “Still Ground” è l’elegante progetto di smooth jazz dall’irresistibile tocco fusion anni ’80, ancora più intenso nei brani strumentali. “Mi auguro vivamente – afferma Forlani – che questo lavoro riesca in qualche modo a contagiare musicalmente tutti quelli che sono stufi marci di un certo andazzo nel mondo della musica e che hanno fame di tornare finalmente ad ascoltare una vera canzone, composta dai suoi elementi fondamentali di sempre: armonie, melodie e ritmo”. L’album racchiude sei brani, con musica, testi e arrangiamenti di Forlani e si avvale del tocco di noti musicisti e cantanti: Dario Franco al basso, Enrico Del Gaudio alla batteria, una ricca sezione fiati composta da Giulio Martino al sax, Rocco di Maiolo al sax, Lorenzo Federici alla tromba, Raffaele Carotenuto al trombone, Carlo Lomanto voce, chitarra e percussioni, Brunella Selo voce, Fausta Molfini voce, Valentina Ranalli voce e Simone Sannino voce. Massimo interplay nei brani, molto curati, che aprono con “People of Hope”, dall’emozionante intro, narrato dalla voce di Brunella Selo e dai fiati, avvolgenti, -taglio2-delicati, per regalare un soffio di speranza di tornare alla vita piena, all’arte: “just a new song, we’ll give back hope to your hearts And the music will go on. (…). I’ll try to find a song to re-start”, come recitano alcuni versi del brano. Trascinante “St Moritz”, dove i fiati intrecciano magicamente l’emozionante tocco del pianoforte sostenuto dalla batteria amabilmente suonata da Enrico Del Gaudio, autentico maestro. In ogni traccia caldi fraseggi del piano di Forlani vibrano con la ritmica e raccontano di un jazz morbido, elegante, intessuto sui fiati. “Just in town”, “Black exit” e le altre composizioni sono affreschi melodici limpidi, mai involuti, capaci di scorrere lievi e ad un tempo intensi, ora ricchi di saudade ora briosi e solari. Si avverte la grande musica triturata da Forlani, il tocco methenyano e grusiano, ma con la capacità di andare oltre i maestri grazie alla sua personale cifra stilistica. La cover dell’album, che rappresenta i tasti del pianoforte intrecciati metaforicamente alle radici di alberi, è nata dai suggerimenti di Elvira, compagna del compositore. Belle anche le foto di Giorgio Molfini che il musicista ringrazia assieme a Massimiliano Pone e al Godfather Studio, a Manuela Ragucci, consulente stampa e web. Un nuovo album richiede coraggio e speranza di futuro, ancora di più in questi tempi nei quali l’ispirazione, l’entusiasmo aiutano a costruire il domani.





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