“Chissà da quanti venti si sono fatti accarezzare i tuoi capelli, legati stretti con dei fermagli come si usava una volta. Era solo per colpa di quei fili d’argento che s’intravedevano nella tua folta chioma, che sentivo il tempo tiranno, ladro indomabile di questo bene prezioso che è la vita. Mamma, quel giorno quando ci incontrammo ti domandai se eri felice, tu con gli occhi lucidi mi rispondesti che la felicità è fatta di piccoli momenti e quel momento, era proprio uno di quelli”. La voce narrante intrattiene un dialogo intimo con la propria madre lontana, che si rivelerà il filo conduttore di tutta la narrazione. La ricerca e la comprensione sono gli elementi che danno vita al romanzo e che conducono il lettore in un viaggio interiore nel quale la realtà esce a intervalli regolari, prepotente e autentica.