Scoperte in vigna
Torrecuso si trova nel parco regionale del Taburno tra rilievi montani, che superano i 1.100 metri di altitudine, e aree pianeggianti lungo le rive del fiume Calore. -taglio- Il centro abitato è ubicato sul versante orientale del monte Caruso. Il paesaggio è tipicamente collinare e montano. il primo nucleo dell'attuale abitato è sorto in epoca longobarda. Nel 1269 il feudo fu concesso da Carlo I d'Angiò ai Frangipane della Tolfa, che contribuirono alla cattura di Corradino di Svevia. Nel XV secolo appartenne, per mezzo di matrimoni, ai Caracciolo, che lo possedettero fino al 1764, anno in cui tornò alla corona. Nel 1861 fu aggregato alla provincia di Benevento. Sono visibili resti dell'antica cinta muraria, munita di tre porte d'accesso, ruderi di un castello di epoca longobarda e tracce di un ponte romano sul fiume Calore. L’abitato è stato colpito e danneggiato da vari terremoti: almeno uno per secolo. Nella parte più alta dove si ergeva la fortezza sorge il palazzo dei Caracciolo, che fu poi dei di Palma, oggi sede del Municipio, che ospita anche una mostra permanente di opere d’arte sul tema del vino. Torrecuso conta su 1300 ettari di vigneti, da cui nelle ben 23 cantine del territorio si producono Aglianico, Piedirosso, Falanghina, Coda di Volpe. Il paesaggio presenta ordinati vigneti a perdita d’occhio che si sviluppano sia in piano che su leggeri declivi e nulla ha da invidiare alla bellezza del Chianti e dei colli senesi. Un’importante manifestazione che da quattro anni si ripete a settembre è “SCOPERTE IN VIGNA” che quest’anno ha avuto luogo il giorno 8 settembre. Una passeggiata enoturistica a cielo aperto realizzata nell’ambito del progetto “Alla scoperta della cucina caracciolina in Campania, fra palazzi, conventi, vicoli e masserie” Realizzata con il sostegno della Regione Campania, ha la finalità di promuovere la conoscenza dei monumenti e delle ricche risorse agroalimentari della zona e quindi di incrementare il turismo. Torrecuso, che è uno degli oltre 500 feudi una volta della famiglia Caracciolo, ne è stata la meta e poi il punto di partenza per il giro delle vigne. Due pulmini scoperti a sono stati messi a Napoli a disposizione dei giornalisti ed esperti del settore enogastronomico invitati. -taglio2-Poco meni di un centinaio di auto scoperte ha partecipato al giro. Anima della giornata il duca Nicola Caracciolo di Vico, discendente di San Francesco Caracciolo, patrono dei Cuochi e compatrono di Napoli. Durante la visita al palazzo del Municipio, già proprietà dei suoi antenati, egli mostrando nella cappella un rilevo in marmo raffigurante degli occhialini ha raccontato come siano un riferimento agli occhialini di un suo antenato Caracciolo. Questi, avendoli fatti cadere durante una manovra militare alla quale era presente il re di Spagna, ne ricevette dallo stesso re un paio in sostituzione, con le parole “Por Bien Ver” francesizzato “Pour Bien Voir”. Caracciolo ottenne il privilegio di inserire nel proprio stemma gli occhialini del re e le regali parole. In piazza si sono posizionate le numerose bellissime auto scoperte e gli equipaggi pronti per il tour che prevedeva anche una sosta al citato Ponte romano “Foeniculum” noto per la storica battaglia di Benevento dove morì Manfredi le cui spoglie furono seppellite sotto la “grave mora”, come scrive Dante nella Divina Commedia. I visitatori del tour hanno avuto modo di ammirare il territorio del Parco Regionale del Taburno Camposauro, le distese di vigneti, visitare le cantine e degustare i vini e i prodotti alimentari in una sosta gastronomica nelle varie cantine dove sono stati distribuiti per il pranzo. Geppino Tolino, che ha ideato e coordinato il progetto, ha dichiarato: “Sono molto soddisfatto di questa IV edizione. 78 equipaggi, 210 persone nelle cantine, tra cui giornalisti, blogger, influencer e tour operator, le tre piazze del paese piene di curiosi attirati dallo spettacolo e dalla scenografia dell’evento, 2 concorsi fotografici (Scatti in Vigna, dedicato solo agli equipaggi, e Scatti in Vigna Professional, organizzato con lo storico e famoso Circolo Fotografico Sannita), i Bus Scoperti in Vigna, in quest’anno dedicato ai media. La presenza di un brand Ambassador di rilievo mondiale, come la professoressa Garibaldi, il coinvolgimento dei residenti: gli equipaggi, strada facendo, venivano accolti con saluti, sorrisi e tante prelibatezze, entusiasmando i partecipanti. Insomma...un successo!”. Un successo che, siamo convinti si ripeterà e che indurrà molte altre persone a recarsi in visita a scoprire per conto proprio quel luogo tanto ameno e fertile, eppure poco conosciuto, della Campania.