logo-Cultura

Torna Luisa Miller

di Maresa Galli

Numero 252 - Luglio-Agosto 2024

L’opera verdiana è andata in scena in forma di concerto al Teatro di San Carlo con un grande cast vocale capitanato da Nadine Sierra


albatros-torna-luisa-miller

Torna al Teatro di San Carlo, dopo dieci anni, “Luisa Miller”, melodramma tragico in tre atti di Giuseppe Verdi, libretto di Salvadore Cammarano. Tratta dalla tragedia “Kabale und Liebe” (“Intrigo e amore”) di Schiller, fu rappresentata per la prima volta al Lirico nel dicembre 1849. -taglio-Per quanto appositamente scritta per il Teatro di San Carlo, “Luisa Miller” è tra le opere verdiane meno rappresentate al Lirico di Napoli. La prima messa in scena annoverava nel cast Marietta Gazzaniga e Settimio Malvezzi. L’opera torna ad essere rappresentata dopo un’assenza di oltre un secolo. Presentata in forma di concerto, “Luisa Miller” ha esaltato ancor di più le grandi voci dei protagonisti. Eseguita il 6 giugno, con una sola replica il 9, è un’opera corposa e non di facile esecuzione. Si legge nel dramma “una più intera risoluzione in termini di pura musica”. L’opera, che si colloca tra quelle giovanili del compositore e la Trilogia popolare, è il primo capolavoro della maturità. Accantonati i drammi corali, Verdi mette in scena la psicologia borghese di pochi personaggi e della protagonista, disorientando il pubblico dell’epoca con una struttura complessa che privilegia le scene d’insieme anziché le arie. Notevoli il recitativo ed i commenti orchestrali che imprimono grande forza drammatica. Verdi scriveva a Cammarano: - “Luisa Miller è un magnifico dramma di grand’effetto in teatro e di passione”. L’opera segna una svolta nella produzione del compositore di Busseto, che si apre ad una dimensione psicologica accantonando i soggetti patriottici. Tanti gli elementi romantici: l’amore di due giovani, Luisa e Rodolfo, ostacolato dal Conte padre di lui che vuole dargli in moglie una duchessa; il padre di lei, che verrà arrestato per essersi ribellato ai soprusi del Conte; il viscido castellano Wurm che promette alla ragazza, della quale è invaghito, di liberarne il padre purché la fanciulla scriva una lettera in cui dichiari di aver raggirato il giovane e di amare il castellano; la lettera che finisce nelle mani del giovane che accetterà le nozze combinate per poi avvelenarsi assieme all’amata. -taglio2- Luisa e Rodolfo sono interpretati da Nadine Sierra, al suo debutto nel ruolo, e da Michael Fabiano. Gianluca Buratto è il Conte di Walter, mentre Krzysztof Bączyk è Wurm. Franco Vassallo interpreta Miller e Valentina Pluzhnikova Federica. Completano il cast i due artisti del Coro del Teatro di San Carlo, Sabrina Vitolo (Laura) e Salvatore De Crescenzo (un contadino). Brillante l’interpretazione di Nadine Sierra, a lungo applaudita dal pubblico, così come Michael Fabiano, intenso e convincente nel ruolo di Rodolfo. Tanti applausi anche per Krzysztof Bączyk che interpreta Wurm. Ottima prova anche del baritono Franco Vassallo, nel ruolo di Miller e del basso Gianluca Buratto nel ruolo del Conte di Walter. La musica è sublime nelle tinte sfumate che cesellano i personaggi. La crudeltà di Wurm (verme, in tedesco), che anticipa l’efferatezza del successivo Jago verdiano, è sottolineata da cromatismi degli strumenti bassi; Luisa è accompagnata dal soave suono del clarinetto. Ottima, vigorosa prova del Coro guidato da Fabrizio Cassi. Buona la direzione di Orchestra e Coro sancarliani di Daniele Callegari, al suo debutto al San Carlo. Alla “prima” una protesta discreta dei professori d’orchestra scesi in buca senza abiti da sera per manifestare contro l’esiguo numero di prove. Nonostante la lettura dal leggìo, l’interpretazione in forma oratoriale dei cantanti convince il pubblico che tributa caloroso apprezzamento a tutti i protagonisti dell’impegnativa opera. E la Sierra, ormai di casa al San Carlo, si riconferma magnifica interprete dei grandi ruoli verdiani, innamorata di Gilda e Violetta. E il prossimo anno tornerà al Lirico in “Roméo et Juliette” di Charles Gounod, opera mai ascoltata a Napoli. Una chicca.





Booking.com

Booking.com