Scintillanti notturni metropolitani, misteriose architetture d’interni, inconfondibili visioni atemporali, che attraverso il buio e la luce, diventano indiscussi protagonisti delle opere pittoriche
L’arte di Tommaso Ottieri (1971, Napoli) svela degli scenari urbani insoliti, che al contempo si rivelano ricchi e contorti, palesando visioni, che fluttuano ininterrottamente tra atmosfere oniriche e immagini iperreali. Laureato in architettura all’Università Federico II di Napoli e alla Robert Gordon School of Architecture di Aberdeen (UK), -taglio- Ottieri dapprima si dedica agli studi di bioarchitettura, ragione per la quale si trasferisce in Grecia, per poi, decidere di fermarsi per un lungo periodo a Santorini. Al ritorno in Italia, sceglie di concentrarsi esclusivamente sulla pittura, mettendo da parte il lavoro di architetto. Padroneggia con maestria sia il disegno architettonico, sia la pittura ad olio, con l’utilizzo della quale sviluppa, nel tempo, un procedimento originale e sorprendentemente attuale. La scrupolosa ricerca sulle antiche tecniche pittoriche e sui vari media espressivi, porta l’Artista ad elaborare una particolare cifra stilistica che lo rende, senza dubbio, una figura unica a livello internazionale. Ottieri adopera con grandissima maestria l’antica arte dell’encausto. Una pratica complessa e laboriosa, che richiede oltre ai lunghi tempi tecnici, una padronanza di vari materiali, ma i risultati finali si rivelano estremamente efficaci, affascinanti e duraturi. Pigmenti, colori ad olio, resine, cere, stesi su tavole preparate con un composto di legno e materiale plastico, attraverso un processo creativo meticoloso e codificato, creano immagini illuminate da torrenziali colate di luce, che sono il suo marchio di fabbrica. La tecnica pittorica usata da Tommaso Ottieri rende tutti i suoi dipinti immutabili nel tempo. La resistenza dei media adoperati garantisce stabilità, brillantezza e durata del colore. Protagonisti indiscussi dei dipinti dell’Artista napoletano diventano paesaggi immaginari. Visioni, in cui si incontrano grandi edifici appartenenti a realtà diverse, accostati a costruzioni completamente inventate. Scenari inesistenti, dove gli esseri umani seppur non ritratti, segnano una loro forte e radicata presenza. Le città visionarie di Ottieri, prima di tutto la sua Napoli, mantengono vivo il ricordo del passato, di storia, di leggende. Sono il segno indiscusso della nostra epoca e delle sue incertezze. -taglio2-Metropoli moderne, ma nello stesso tempo misteriose, dove non splende mai la luce vitale del sole. Ovunque, regna la notte con le sue scintillanti vie e piazze, che sembrano illuminarsi di luce propria, emergendo dall’oscurità. Prendono così vita e forma gli immobili, definiti solo da fasci di chiarore. Lame di luce, che sprigionano tutta la loro energia, alimentando la forza, la frenesia, la vivacità di tante realtà urbane, così care all’artista. Ottieri lavora anche sugli interni di chiese, edifici pubblici, teatri, restando sempre fedele al proprio linguaggio espressivo. Come un pittore del Seicento, pone al centro dei dipinti una vera messa in scena. Anche qui, la figura umana è sempre assente e lascia spazio agli edifici, ai dettagli architettonici, alle stratificazioni storiche. Questa serie di opere, ambientate perlopiù a Napoli, rievoca spazi pregni di fede e di storia. Luoghi, che con la loro cosmogonia barocca e la luce plasmata ad arte, sembrano di riportare a galla antiche memorie, riti, profumi, che si intrecciano in un incessante dialogo, che incanta e stupisce qualsiasi osservatore. Attraverso i propri lavori, Ottieri vuole testimoniare l’effetto stupefacente di certe atmosfere architettoniche, da far sembrare maestoso, grandioso e avvolgente tutto quello che dipinge. Il suo sguardo spazia dal mondo delle grandi metropoli moderne alla forza evocatrice dell’architettura storica, dagli scenari urbani delle periferie alla bellezza eterna dei templi di cultura. Il buio e la luce giocano il ruolo di veri protagonisti. Si scontrano e si sovrappongono in una lotta perpetua, ma alla fine, la potenza generatrice della luce sconfigge il buio, placando gli animi e spazzando le incertezze.