Il mio teatro
La versatile e brava attrice si divide tra palcoscenico, cinema e televisione, sempre con grandi storie
Amurri, Gaudino, Terracciano, Piscicelli, Antonucci nel cinema, De Luca, Moscato, Cerciello, Azzurro, Gelardi, Casillo nel teatro sono alcuni dei registi che hanno diretto un’attrice di talento che calca le scene con consumata bravura e passione. Il tempo per Femiano è amico prezioso che arricchisce il suo bagaglio e quello del pubblico.-taglio- Ha sempre sentito sulla sua pelle ruoli intensi, in un teatro di impegno civile e di grandi storie e umanità. Ha riproposto, nella trascorsa stagione, “Amori criminali”, adattamento di brani tratti da opere teatrali e letterarie di Santanelli, Carlotto, Cavosi, Rinaldi e Marino. Una pagina di teatro può combattere la mentalità responsabile della violenza di genere e dei femminicidi? “Si, è vero, ho sempre affrontato ruoli intensi. Il mio teatro è rivolto alle donne perché le loro storie mi entrano nell’anima e io cerco di farle arrivare agli spettatori. Sono state tante, drammi di madri che soffrono per i figli, storie di donne uccise dalla camorra, storie di solitudini, di donne che si uniscono con la forza che le distingue per combattere lo sversamento dei rifiuti e tante altre. Io non so se una pagina di teatro può combattere il femminicidio, la violenza di genere, ma da quello che posso constatare durante i saluti del pubblico quando cala il sipario, credo che qualcosa resti”. Lo scorso dicembre lei è stata protagonista del reading “In nome della madre”, dall’omonimo romanzo di Erri De Luca, con la selezione musicale a cura di Carmen Femiano: un lavoro non facile… “In nome della madre” è entrato nel mio cuore e non ne vuole uscire più. È meraviglioso raccontare la vita di Maria e Giuseppe come due persone normali come noi, con le ansie, i dolori, le gioie… Alla fine dello spettacolo sono ricompensata dal caloroso applauso del pubblico coinvolto in una grande emozione”. È reduce dal successo di un altro spettacolo già apprezzato da pubblico e critica, “Personaecore”, di Sandro Dionisio, con Roberto Azzurro, Francesca Fedeli e Nadia Carlomagno. In scena la solitudine della modernità, di relazioni umane superficiali… “Sì, da pochi giorni c’è stata l’ultima replica. È la storia della solitudine di una ragazza disabile. Credo che oggi la solitudine sia il dramma della nostra epoca. Lo spettacolo scritto da Dionisio ha momenti molto forti, che scuotono moltissimo il pubblico, anche perché tra noi attori si è creata una grande sinergia”. L’8 febbraio, al Teatro Instabile di Napoli, è protagonista di “Hòios èi”, di Akerusia Danza: ancora storie al femminile con altre attrici in scena… “Sì, con Sabrina D’Aguanno e Sonia di Gennaro. Sempre storie al femminile, storie di amori, con testi di Shakespeare, De Giovanni, Patrizia Rinaldi, Eduardo De Filippo e la regia di Elena D’Aguanno. A marzo sarò al Teatro Nuovo con “Sei personaggi in cerca d’autore”. Quale il suo ricordo di Enzo Moscato con il quale ha lavorato e condiviso difficili e preziose messinscene? “Da sempre ho seguito il grande Enzo Moscato e i suoi spettacoli, sentendomi sempre non all’altezza di entrare a far parte della sua compagnia. Quando fu pubblicato il suo libro di racconti, presi coraggio e con il suo permesso misi in scena “Tempo che fu di Scioscia”, con Carmen Femiano e la regia di Mario Gelardi. Forse fu quello a farmi conoscere e scoprire da Enzo, infatti l’anno dopo mi arrivò la telefonata di Claudio Affinito che mi diceva che Enzo mi voleva nello spettacolo “Raccogliere e Bruciare”. Per me significò essere arrivata al punto più alto della mia carriera teatrale”. La sua è una lunga e brillante carriera, tra teatro, televisione e cinema e ha ricevuto tanti riconoscimenti: certamente un bilancio positivo… “Quando si arriva alla mia età, si fa sempre un bilancio del proprio lavoro. Devo confessare, senza presunzione, di essere soddisfatta. Non volendo affrontare questo mestiere senza buone basi, ho frequentato la scuola di recitazione di Riccardo De Luca per sei anni, e due anni con Maria Benoni per mimo e corpo e voce. Poi ho cominciato a lavorare nel cinema, in televisione e in teatro. Ho avuto bellissime soddisfazioni andando da protagonista a Venezia con “Giro di Lune” di Beppe Gaudino, fiction in tv, e spettacoli in grandi teatri. Ringrazio sempre il mio pubblico che mi segue e mi sostiene”.