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The New Bridge

di Antonino Ianniello

Numero 217 - Febbraio 2021

The New Bridge.il nuovo disco di Antonio Onorato con Gerald Cannon e Mario De Paola


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Il compositore e chitarrista partenopeo, Antonio Onorato, aggiorna il numero dei lavori realizzati in carriera ed arriva a superare quota trenta. L’indio non si ferma neppure davanti a questo maledetto virus, sebbenetutte le restrizioni del caso abbiano devastato considerevolmentel’economia nazionale … compreso il mondo dell’arte e dei musicisti (compreso tutto l’indotto).-taglio- Molti musicisti si sono dati da fare nel riscoprire nuovi sound, affinato la creatività e mettendo in pratica qualche progetto che era nel cassetto, pronto ad uscir fuori appena la ‘bestemmia’ del Covid 19 sarebbe stato debellato. Antonio Onorato ha pensato bene di realizzare quel disco, registrato un po’ di tempo fa negli States insieme al fedele amico batterista Mario De Paola ed al grande Gerald Cannon al double bass, ex direttore artistico e strumentista del famosissimo McCoy Tyner, scomparso nel marzo 2020 a Filadelfia. Sì proprio quel Cannon che ama anche dipingere di notte e che adora l’astrattismo. L’incontro con l’elegante musicista è sulle pendici del Vesuvio, in una giornata stranamente bella e soleggiata. Il calore improvviso, dopo giorni di pioggia, rende allegra l’atmosfera e l’artista racconta ben volentieri, rammentando quel lavoro (The new Bridge) che per oggi è disponibile sulle diverse piattaforme digitali del mondo mentre il disco verrà distribuito da metà gennaio del prossimo 2021. «Questo progetto è nato essenzialmente per un trio perché nasce per una formazione di ‘guitar trio’ ed è nato circa due anni fa a seguito di un incontro con Gerald Cannon, in quel di Milano, combinato dall’amico Vittorio Forneris che ha avuto un ruolo determinante nel creare questo incontro.» Quando i casi della vita sono favorevoli, fanno accadere anche che tu, musicista napoletano, debba far visita ad un mostro sacro del jazz americano e che ti si dia una chitarra da accordare … «Sì, esiste una forte amicizia tra Vittorio e Minnie, la moglie napoletana di Gerald, una donna molto simpatica, partenopea ancora dentro e che è stata ingegnere del Blue Note di Milano. Lì Gerald e Minnie si sono incontrati e poi sposati. Da questo incontro è nata una grande amicizia sia con Minnie che con Gerald Cannon.In pratica Minnie mi chiese di dare uno sguardo ad una sua chitarra, una vecchia Calace napoletana e mi chiese di vedere com’era messo lo strumento e di accordarlo … feci tutto quanto dovevo e cominciai anche a suonare qualche standard … ricordo My Romance e Munasterio ‘e Santa Chiara.-taglio2- Gerald, ascoltando, resta meravigliato e preso dal mio suono mi fa un sacco si complimenti e propone di realizzare un progetto con me al Blue Note di New York e nello scambiarci dischi ho notato che, pur essendo contrabbassista, aveva molta melodia. In seguito ha apprezzato e non poco Mario De Paola, con il quale collaboro da oltra trent’anni ed è stato così che è nato il trio … formazione che non si fermerà solo a questo album.» Fatto il gruppo Antonio, Gerald e Mario organizzano nel 2018 un grande tour per l’Italia partecipando a diversi festival jazz. È stata in quell’occasione che si salda definitivamente l’amicizia fra i tre musicisti. Dopo la bella tournée, i tre decidono di rivedersiin autunno a New York per registrare un disco. «Fummo contenti di registrare un disco lì … in America. Per me e per Mario De Paola si sarebbe trattato di una nuova esperienza. Ospiti di Gerald e Minnie Cannon, che hanno una bella casa ad Harlem, un quartiere ‘black’ a tutti gli effetti e dove si respira l’essenza del jazz ad ogni angolo di strada. Decidemmo un po’ la scaletta dei brani ed andammo a registrare al The Bunker Studio di Brooklyne registrammo tutto il disco in una solo pomeriggio dal vivo e senza alcun artifizio o sovraincisioni. Un disco molto spontaneo che è stato mixato la mattina successiva, così come lo avevamo suonato. Quando siamo stati allo studio rimanemmo meravigliati … tutto in legno all’interno, un grande mixer analogico, tra tantissime batterie fecero scegliere a Mario quale volesse suonare. Io avevo solo la chitarra e qualche effetto scelsi di suonare con un vecchio amplificatore valvolare Fender a quattro coni ed il mio suono lì è stato molto valvolare e leggermente diverso dal solito.» Cannonne è stato talmente entusiasta che ha già pensato di voler registrare un nuovo album nell’autunno 2021 ed i tre si riuniranno sempre a New York e probabilmente al Bunker Studio, con l’inserimento di una sezione fiati americana. Nel frattempo, situazione pandemica permettendo, starebbero pianificando un nuovo tour orina di reimmergersi in studio. Si tratta di uno dei progetti di Onorato, forse il più interessante, che è sempre work in progress.





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