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TERREMOTI

di Gilda Notari

Numero 206 - Gennaio 2020

A livello globale sono sempre più frequenti e creano preoccupazione e inquietudine


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Una serie di terremoti in tutto il mondo ultimamente sta provocando di certo preoccupazione e inquietudine. Le scosse di grande potenza, in maggior parte di magnitudo 6-7 gradi su scala Richter, tengono in preoccupazione tutto il popolo della terra. Nella visione d'insieme delle cose, dobbiamo capire che cosa sta accadendo sulla Terra e perché si ripetano in modo cosi eloquente dei fenomeni relativi alla sismica e come questi possono aggravare l'innalzamento degli oceani. Le Isole Samoa, ad esempio, stanno sprofondando più rapidamente di quanto ci si aspettasse. -taglio-Questo perché il cambiamento climatico non è l’unica causa: la colpa è anche di forti scosse sismiche susseguitesi durante gli ultimi dieci anni. Un recente studio pubblicato sul Journal of Geophysical Research: Solid Earth rivela però che questi terremoti hanno innescato un processo tanto lungo quanto pericoloso: la crescita del livello del mare a un ritmo cinque volte più veloce rispetto alla media globale. “Tutti parlano del cambiamento climatico… ma sottovalutano l’impatto dei terremoti e della subsidenza” dice Shin-Chan Han, leader del team di ricercatori dell’università di Newcastle, Australia, riferendosi ad alcuni documenti dei governi regionali sulla crescita del livello del mare. “Questo è un aspetto che è davvero importante far notare - dice la geofisica Laura Wallace della società di consulenza neozelandese GNS Science, che non ha partecipato allo studio - e ha ovviamente un grande impatto sul cambiamento del livello del mare che le popolazioni noteranno in queste aree del mondo”. La tettonica delle placche rimodella costantemente la superficie del nostro pianeta e questo è particolarmente evidente durante un terremoto. In generale, un sisma avviene laddove le placche si scontrano o scorrono una contro l’altra accumulando stress. Quando questa energia repressa viene improvvisamente rilasciata, può far muovere interi blocchi di crosta terrestre. Tuttavia un terremoto non produce solo cambiamenti repentini. A differenza della rigida crosta terrestre, spiega ancora Wallace, le rocce del mantello scorrono e, gradualmente, si adattano all’improvviso shock che ha scosso la superficie. Questo fenomeno può portare il suolo a sprofondare o ad alzarsi anche per decenni dopo la scossa sismica. GRACE (Gravity Recovery and Climate Experiment), il sistema di satelliti che indaga sugli innalzamenti e gli sprofondamenti del terreno dopo un terremoto, ha orbitato intorno alla Terra dal 2002 al 2017 ha rilevato l’oscillazione del campo gravitazionale del nostro pianeta, che a sua volta può essere rivelatrice di come cambia la massa continentale sottostante. Secondo Giampaolo Giuliani, ricercatore scientifico italiano, noi siamo i testimoni di una energia sismica inconsueta. Oggi una striscia terrestre del Tropico del Cancro rappresenta un grande interesse per gli scienziati poiché si trova in costante movimento. Lo spostamento della crosta terrestre naturalmente riguarda anche l’Italia dove i sussulti improvvisi si sentono vivamente innanzitutto nell’area dell’Appennino. Gli ultimi studi mostrano che il carattere della diagramma dal 2008 fino ad oggi è molto più dinamico rispetto al passato. “È da chiarire che tutte le placche continentali si muovono spinte dall’azione dinamica del mantello che è una attività -taglio2-perpetua e le fa migrare nel tempo lungo la superficie del pianeta” – sottolinea Giuliani – ..."quindi quando il movimento si fa più notevole il nostro pianeta è supremamente soggetto ai sismi. Anche la placca africana mettendosi in moto produce una reazione solerte circa la placca euro asiatica che abbraccia l’Italia, causando i maggiori problemi. La frattura più lunga genera l’energia più potente.” Non da meno è la problematica dell’innalzamento del mare, le cui cause possono cambiare da un luogo all’altro e sono complicate: lo scioglimento dei ghiacci e il riscaldamento dell’acqua spesso non sono spiegazioni sufficienti.

“La gente pensa all’innalzamento del livello del mare come a una vasca da bagno che si riempie e si svuota” - dice Don Chambers dell’università della South Florida, che è un esperto nell’utilizzo di dati sulla gravità ricavati dai satelliti applicati allo studio del mare - “ Ma le nostre grandi vasche oceaniche sono influenzate da un mucchio di fattori diversi. Dietro alcuni di questi c’è la mano dell’uomo, come l’estrazione delle acque di falda o i sedimenti che vengono compattati dalle città in espansione, provocando lo sprofondamento del suolo. Questa è, ad esempio, la causa dell’innalzamento del livello dell’acqua, che in alcune aree sta procedendo al ritmo di 2,5 centimetri ogni due anni. Relativamente all’Italia le fratture che spettano all’Italia possono creare le scosse che non superano quasi mai 7 gradi Richter. Mentre nell’Oceania possono provocare i terremoti molto più distruttivi. La provenienza di questa agitazione sismica dipende da diversi fattori. Tra i primi c’è un legame tra il campo gravitazionale dei pianeti del sistema solare e del nostro pianeta. La Terra ha una struttura diversa dagli altri pianeti. L’elasticità della crosta terrestre permette di accumulare l’energia che poi viene liberata grazie al movimento sismico. Il turbamento sismico come questo di oggi può persistere per anni. Quando l’energia arriva alla sua massima potenza poi ha bisogno di un arco di tempo non determinato per sparire. Nonostante gli episodi preoccupanti, Giampaolo Giuliani rifiuta l’ipotesi di un scenario catastrofico planetario. Il sismologo riporta che il nostro pianeta è in costante sviluppo, lento e graduale. La crosta terrestre con il tempo diventa più spessa e più solida. È normale che succedano terremoti e tsunami perché è parte del processo evolutivo che non sempre sono a piacere del consorzio umano. L’unica nostra speranza dunque è che il consorzio umano riesca a imparare a convivere con una terra in continuo movimento, prevenendo quanto più possibile i danni causati de queste inevitabilità naturali.





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