Un percorso terapeutico basato sulla desensibilizzazione e rielaborazione degli eventi traumatici attraverso i movimenti oculari
I traumi possono condizionare la nostra esistenza in modo molto potente. Studi recenti stanno stabilendo come dietro a molte patologie importanti del nostro secolo come ansia, panico, depressione o disturbi psicosomatici, vi siano situazioni traumatiche addirittura risalenti alla prima infanzia, -taglio-quindi al periodo più pregnante. Possono comportare una certa modificazione della nostra personalità, del comportamento, del modo di relazionarsi. Chi ha vissuto un trauma importante, può superarlo autonomamente oppure è sempre necessario il supporto di uno specialista? In alcuni casi può anche accadere che una persona possa superare da sola l'evento traumatico. Se però si parla di trauma con la “T” maiuscola, quindi di un evento che ha scatenato reazioni non ben controllabili da parte della persona o che ha implicato un improvviso cambiamento, difficilmente si risolve in autonomia. Quali sono i tipi di traumi più comuni che possono condizionare il nostro benessere? Proviamo a citarne alcuni tra i più diffusi. Il trauma dell'abbandono che, se avviene nei primi tre anni di vita, può modificare anche seriamente la personalità fino a far sviluppare patologie ahimè molto importanti ed inabilitanti come alcune forme psicotiche. Un altro trauma può essere quando si assiste ad una violenza (trauma “vicario”) o la si subisce: oltre alla modifica della personalità e delle relazioni familiari, va a toccare la percezione che abbiamo dei rapporti con gli altri nella vita adulta. Traumi pesanti come abusi o varie forme di violenza o abbandono nei primi tre anni di vita (o anche successivamente). Traumi più “sopportabili”, ma comunque inabilitanti, possono essere delle esperienze negative dal punto di vista relazionale sempre in un'età compresa tra i primi anni di vita e la preadolescenza (anche se situazioni traumatiche possono tuttavia presentarsi anche dall'adolescenza in su). Parliamo di terapia funzionale a questo problema: EMDR, in cosa consiste? L'EMDR è un trattamento che sempre di più la ricerca dimostra essere efficacie. Consiste nella stimolazione alternata attraverso il movimento oculare e nasce proprio per il trattamento dei traumi e delle conseguenze che ne derivano. L'importante è poter rielaborare il trauma e desensibilizzare la persona rispetto agli stimoli che il ricordo di esso innesca. Ci spiega come funziona questo tipo di terapia? Nel protocollo ufficiale l'EMDR sfrutta proprio il movimento oculare alternato su un piano orizzontale da destra a sinistra, quindi un po' come la prima parte di induzione ipnotica. Il terapeuta stimola questo movimento per circa una trentina di secondi muovendo le proprie dita; il paziente segue con gli occhi e, nello stesso tempo, -taglio2-viene stimolato a ricordare e rielaborare in modo molto più protetto e con la possibilità di desensibilizzare il ricordo traumatico. Lavora moltissimo sulla memoria e sulle implicazioni del ricordo. Con quali disturbi viene utilizzato questo approccio terapeutico? Viene utilizzato con molti generi di traumi, quelli recenti o quelli remoti. La distinzione del trauma con la “T” maiuscola o minuscola è sempre un po' fuorviante perché traumi che apparentemente sembrano lievi possono in realtà essere molto incisivi nelle esperienze della persona; bisogna sempre basarsi sulla percezione e sulla personalità del singolo individuo che ha subito il trauma. Qual'è la connessione tra EMDR e ipnosi? Secondo alcuni studiosi vi sono connessioni importanti tra EMDR e ipnosi. Dal punto di vista scientifico si è visto come il sistema nervoso centrale possa avere degli assetti di funzionamento molto simili, però è anche vero che c'è un'enorme differenza sul fatto che nell'ipnosi ci può essere una trans ipnotica, mentre nell' EMDR si è sempre molto vigili. Anzi, è un lavoro piuttosto attivo. E' una terapia conciliabile ad altri approcci terapeutici? Assolutamente sì. L'EMDR presenta una flessibilità adattiva conciliabile con molti approcci terapeutici. A livello mondiale esistono più di 130 modelli della mente, per cui vi sono moltissime tipologie di approccio che generalmente si adattano molto bene con un'integrazione di EMDR, assolutamente raccomandabile. Vi sono degli effetti collaterali in questo tipo di terapia? In linea di massima non vi sono effetti collaterali. Va comunque sempre prescritto da uno specialista formato adeguatamente. Mai provare ad usarlo in modo autonomo perchè magari si ha letto un libro. E' un intervento che va guidato da un terapeuta, meglio se esperto, e comunque con adeguata formazione. E'uno strumento efficacie, le prove convalidanti sono sempre più ampie a livello mondiale, sia con adulti che con bambini ed in molte situazioni. Quindi fortunatamente abbiamo uno strumento estremamente utile.