È ripartita una delle rassegne più amate dal pubblico campano e non solo, “Il Teatro cerca Casa” quest’anno vi farà innamorare ancora una volta del teatro
Al via la settima edizione de “Il Teatro cerca Casa”, la rassegna di spettacoli in appartamento ideata e diretta da Manlio Santanelli, organizzata da Livia Coletta e Ileana Bonadies. Anche quest’anno tanti gli spettacoli itineranti in dimore private selezionate in base a semplici requisiti: senso dell’ospitalità e amore per l’arte. Nella precedente stagione 25 appartamenti hanno accolto oltre 2000 spettatori per 45 recite tra Napoli, Caserta, Salerno e provincia. -taglio- Se “il settimo anno passa per essere l’anno della crisi di tutti i legami, e dunque anche di quello nostro con pubblico e attori - afferma Santanelli - la prossima stagione sarà un vero e proprio banco di prova. La parola crisi ha al suo interno la stessa radice del termine critica, per cui ci prepariamo ad affrontare una possibile messa in discussione di tutto il nostro progetto. Intanto resta fermo l’impegno a cercare, conquistare e soprattutto formare, un nuovo pubblico per il teatro. Restiamo in continuo dialogo con gli spettatori, sperando di poter far conoscere loro tutto quello che ci appassiona del teatro”. Dodici nuovi titoli in cartellone e tre i ritorni dalle passate edizioni, a cui si aggiungono, tre eventi speciali in data unica. Tra gli spettacoli di nuova drammaturgia, “Polveri condominiali” di Franco Autiero, interpretato da Gina Perna, accompagnata dalle musiche eseguite dal vivo al contrabbasso elettrico da Fulvio Di Nocera, per la regia di Tonino Di Ronza. Torna un grande successo della prima edizione della rassegna, “La solitudine si deve fuggire”, testo di Manlio Santanelli, interpretato da Federica Aiello. “L’idea nasce da una filastrocca che si cantava dalle monache, da bambini. Al centro la solitudine declinata in tutti i suoi casi. In questa versione tutto è più paradossale, surreale, ironico”, spiega l’autore. Teatro civile per Mirko Di Martino che propone “Il fulmine nella terra - Irpinia 1980”, interpretato da Orazio Cerino, che ricostruisce il terribile sisma del 1980. Tra le proposte dei giovani in cartellone lo spettacolo di Fabio Pisano, “Vetiver - Essenze di una profumiera”, liberamente ispirato alla figura di Mona di Orio, interpretata da Melania Esposito. Gioia Miale e Antonio D’Avino sono gli interpreti di “Piccoli crimini coniugali” di Éric-Emmanuel Schmitt, testo che pone l’attenzione sulle dinamiche di coppia, in una commedia costruita come un giallo. Gradito ritorno del lavoro scritto e diretto da Michele Danubio, “Il posto di un altro”, un giallo domestico ideato appositamente per la rassegna di Santanelli, -taglio2- che vede in scena, oltre allo stesso Danubio, Laura Borrelli e Stefano Jotti. Stefano Jotti ripropone anche, dopo il successo della precedente edizione, il suo spettacolo “La fondazione”, testo di Raffaello Baldini. I testi letterari partono dal “Magnificat” di Alda Merini, che Caterina Pontrandolfo cura nella versione teatrale su invito della direzione artistica della rassegna, in occasione del decennale della scomparsa della poetessa. Doppia proposta per Enzo Salomone, che interpreta il capolavoro di Melville “Bartleby, lo scrivano” e come evento natalizio, dà corpo all’opera della scrittrice fiorentina Benedetta Cibrario, autrice de “Lo Scurnoso”. Altro ritorno, quello del duo composto da Paolo Cresta e Carlo Lomanto, protagonisti di “Spoon River”. Ancora Carlo Lomanto (voce e chitarra) che con Beatrice Valente (voce e contrabbasso) propone “Strings Duet”, un omaggio ai mitici compositori americani, da George Gershwin ad Henry Mancini. Maurizio Murano porta in scena il teatro-canzone di Giorgio Gaber con “Anch’io mi chiamo G.”, accompagnato alle chitarre da Michele Bonè, curatore anche degli arrangiamenti musicali. Antonella Morea interpreta “Sinnò me moro. Canzoniere della Mala”, un percorso musicale e teatrale anch’esso commissionato da Livia Coletta, canzoniere che ripercorre storie di malavita cucendo grandi pagine musicali e letterarie, da Brecht a Rosa Balistreri, da Strehler (autore de “Le mantellate” con Fiorenzo Carpi) a Carlo Emilio Gadda (“Quer pasticciaccio brutto de via Merulana”) passando per Simenon e alla narrativa hardboiled targata Raymond Chandler. Torna, dopo il felice esordio nella precedente stagione, “La nota stonata. Vita breve e coerente di Luigi Tenco”, soggetto, testo e ideazione scenica di Stefano Valanzuolo con interprete Massimo Masiello e Mariano Bellopede, anche curatore degli arrangiamenti, alle tastiere. Il Teatro cerca Casa propone anche il ciclo “In verità, in verità vi dico… Incontri ravvicinati di teatro”, che consente al pubblico di ascoltare i grandi nomi del teatro.