Il sassofono di Mauro Bottini incanta e coinvolge in un nuovo progetto dalle tinte sempre più jazz
Nell’ambito dell‘Alexanderplatz Jazz Club di Roma, abbiamo incontrato l’eccellente sassofonista Mauro Bottini, protagonista di una line up di un nuovo progetto musicale insieme a Marco Massimi al basso elettrico, -taglio- Lorenzo Massimi alla chitarra elettrica, Lorenzo Cellupica al piano e Special Guest Lucrezio De Seta alla batteria. Questo ‘Mauro Bottini Project’ si è rivelato è uno straordinario collage sonoro, dove ogni musicista ha preso parte alla creazione di musiche originali in una forma unica ed integrativa. Al centro c’è il sassofonista di Alatri, il musicista-narratore appassionato che ha disegnato melodie apprezzabilissime con il suo sax. Un concerto di grandissimo livello e che Eugenio Rubei, Direttore Artistico dell’Alexanderplatz di Roma, ha voluto fortemente all’interno di una programmazione che si rivela di spessore internazionale. Dal 1988 Bottini infatti dirige la Charlie Parker Big Band e Junior Band ed è docente di saxofono, clarinetto e Big Band presso l’Accademia di Musica Charlie Parker.
Sei parte fondante dell’Accademia di Musica ‘Charlie Parker’. Puoi dirci come nasce?
«L’Accademia di Musica Charlie Parker nasce nel 1988 e cioè nell’anno in cui mi diplomo al conservatorio e deciso di fondare una scuola di musica nel mio paese. Da subito ha avuto successo sia per l’empatia che riesco a creare con i miei allievi e sia per le molteplici iniziative che sono in grado di introdurre. Formazione di Duetti, Trii, Quartetti, Quintetti, big band. Una big band “Charlie Parker Big band” formata da allievi della scuola e da alcuni Maestri che è riuscita da vari concerti nelle piazze a suonare in alcune convention, in alcuni festival in città importanti fino ad arrivare alla Rai, dove collaboravo come ospite fisso nei programmi TV.»
Come viene fuori la tua idea dell’Alatri Jazz e quale è la tua proposta musicale?
«Da ragazzo dopo il conservatorio andai a studiare ad Umbria jazz e rimasi folgorato per le sensazioni che scaturirono in me. Decisi di creare una cosa del genere ad Alatri (FR) nel mio paese. Dopo qualche tempo e cioè nel 2003 creai la prima edizione di Alatrijazz. Da allora ad oggi hanno suonato e collaborato con me artisti di ogni calibro italiani ed internazionali.»
Qual è la tua visione del jazz?-taglio2-
«Il mio percorso inizia da molto lontano. Mi sono diplomato in clarinetto e in seguito laureato in saxofono in musica moderna e per lo spettacolo presso il conservatorio musicale ‘Licinio Refice’ di Frosinone. Sono un musicista versatile, riesco a passare dal classico al moderno con semplicità. Ho diversi progetti musicali in campo e adoro suonare con persone appassionate e sensibili. Mi piace poter imparare da tutti. La mia idea di jazz è la libertà. La libertà di poter suonare con emozione e passione. Ogni giorno improvvisare in maniera diversa cercando continuamente nuovi stimoli attraverso la nostra vita. Dedicarsi con passione ed umiltà nella speranza di poter imparare sempre qualcosa di nuovo. Per fortuna il jazz non è una musica di nicchia. Io ho sempre portato avanti questa tesi. Ho ideato e dirigo Alatrijazz, international festival and masterclass of jazz da ormai 23 anni. Un festival che si basa sulle stesse masterclass, ponendo al centro i giovani musicisti che vogliono imparare questo genere musicale a confronto di famosi docenti jazz.»
Hai realizzato, in ristampa, il lavoro ‘By Night’… Raccontaci un po’ il disco.
«‘By night’ è il mio ultimo cd … un album che ha avuto un ottimo successo tra il pubblico. È doveroso segnalare chi ha lavorato in quest’ultimo disco: Marco Massimi (composer e basso elettrico, Antonio Zappulla (piano) e Cristiano Coraggio (batteria). Prima di ‘By Night’ c’è stato ‘My Life’ per la ‘Dry Castle Records’, ‘Self Portrait’ sempre per la stessa etichetta, ‘Friends’ per la ‘Pomodoro Edizioni’, ‘Blues, Jazz and Funk per la ‘Barcoda Records’. Questo prossimo gennaio saremo in sala di incisione per una nuova produzione-progetto cd che mi vedrà impegnato insieme a Lucrezio De Seta (batteria), Marco Massimi (basso elettrico), Lorenzo Massimi (chitarra elettrica) e Lorenzo Cellupica (piano e tastiere.)»
In che modo scegli i musicisti che ti accompagnano nei diversi progetti?
«Ho sempre scelto i musicisti per la loro bravura e il talento. Ad un certo punto della mia carriera musicale li ho cominciati a scegliere anche sotto il profilo umano. Sensibilità, generosità, sincerità e bravura musicale.»