“Overseas” è il nuovo lavoro discografico di Claudio Giambruno, sassofonista jazz e molto di più…
Claudio Giambruno, talentuoso sassofonista siciliano (Palermo 1982) ha messo fuori, da pochissimo, la nuova fatica discografica, ‘Overseas’ realizzato con un trio di ottimo livello (Andrea Rea al pianoforte, Dario Rosciglione al contrabbasso ed Amedeo Ariano alla batteria. L’album,-taglio- pubblicato per l’etichetta ‘Via Veneto Jazz’ e realizzato nel segno di un profondo rispetto verso la tradizione jazzistica, dal 22 settembre 2023 è disponibile su tutte le piattaforme di streaming e anche in copia fisica. Il lavoro di Giambruno, dunque, sta davvero mietendo grande successo tra gli intenditori. Ma sentiamo cosa ci dice il musicista sul suo ormai famoso album: «Overseas è il nome del mio nuovo progetto con un quartetto che vede Andrea Rea al pianoforte, Dario Rosciglione al contrabbasso ed Amedeo Ariano alla batteria. Si tratta di tre musicisti straordinari con i quali sono entrato subito in sintonia sia sotto il profilo musicale che, soprattutto, quello umano. Ho scelto i musicisti di questo trio, che mi accompagna nel viaggio, in maniera molto accurato. Personalmente, considero Andrea Rea (e qui ha maledettamente ragione il sassofonista palermitano n.d.r.) tra i migliori pianisti della cosiddetta ‘nuova generazione’. Di Andrea mi colpiscono due doti immense: la sua innata verve e la grande classe che mette fuori nell’accompagnamento. (Stiamo infatti parlando di un pianista che risulta essere molto al di fuori dalla normalità, di un musicista che ti fa sentire bella tutto quello che riesce a tirar fuori dal suo pianoforte n.d.r.). Dario Rosciglione, che oltre all’esperienza sconfinata, è un grande professionista che stimo da quando ero … praticamente un giovanottino ed infine Amedeo Ariano che è un batterista che definirei essenziale. Nell’album vi sono nove tracce. Brani originali di mia composizione: ‘First Time I Heard Jobim’, ‘Gouvy’, ‘Sea Muse’ e ‘Thinkin’ Before Swingin’ ed altri che ho scelto con molta cura … dove il comune denominatore è la melodia cui ho sempre attribuito un valore altamente significativo. La melodia è, infatti, il senso della storia che raccontiamo.» ‘Overseas’ rappresenta, quindi, la sublimazione di un processo evolutivo, vissuto in prima persona dal sassofonista palermitano, di crescita e di maturità che ha quale compito la consacrazione definitiva del suo percorso artistico. Il lavoro ultimo di Claudio Giambruno si identifica per la sua maturità, confermando il musicista in un sassofonista di grande talento, capace di amalgamare il jazz con le influenze mediterranee. -taglio2- Il disco si apre con ‘Lu’s Bounce’ (omaggio al pianista jazz newyorkese Dan Nimmer). Seguono ‘First Time I Heard Jobim’ … un brano di Giambruno e dedicato al musicista, compositore brasiliano Carlos Jobim. In questo pezzo si mettono in risalto la melodia e il fraseggio del sassofonista. Segue ‘Gouvy’, brano originale che Giambruno dedica al Festival Jazz di Gouvy. ‘Na voce ‘na chitarra e ‘o poco ‘e luna’ precede ‘Sea Muse’ (brano originale ed una ‘meditazione musicale’ che evoca le immagini del mare, mare da cui Giambruno non riesce in alcun modo a distaccarsi, soprattutto da quello della sua Sicilia. Dallo stesso Giambruno arriva una notizia su ‘Sea Muse’ che, quasi come un gioco di parole, omaggia il suo amico sassofonista Seamus Blake (uno dei maggiori esponenti del jazz contemporaneo) che, tra l’altro, ha scritto le note di copertina di ‘Overseas’. Il sesto brano, ‘You Make Me Feel Brand New’ è un omaggio a Linda Creed e Thom Bell. Una canzone d’amore che ha avuto diverse interpretazioni tra le quali quella dei ‘The Stylistics’ e dei ‘Simply Red’. Segue ‘Thinkin’ Before Swingin’ ’ un brano originale coinvolgente dagli splendidi interplay. La performance del quartetto è straordinaria, con una grande abilità tecnica e un’energia contagiosa. C’è poi ‘Ginza Samba’ che si rivela un omaggio al pianista americano Vince Guaraldi. ‘Pure Imagination’ chiude la tracklist di ‘Overseas’, omaggio a Leslie Bricusse. ‘Overseas’ è un album che merita di essere ascoltato e apprezzato. È un disco che consacra il talento di Claudio Giambruno e che si candida a diventare un classico del jazz italiano.