Tony Cercola tra musica e ricordi, torna sul palco del Teatro Trianon Viviani in compagnia di eccellenti artisti
“Suonando mi racconto. Storia di un percussautore” è il titolo dello show di Tony Cercola al teatro Trianon Viviani di Napoli. Il celebre musicista e autore offre al pubblico uno spaccato della sua lunga e intensa carriera, introdotto dallo speaker radiofonico Ciro Tumolillo che presenta anche gli anni d’oro dell’artista, con la proiezione del video di “Maronna mia”, -taglio- girato con Pino Daniele nel 1978, che mostra la grinta e il talento di due artisti giovani ma già lanciatissimi, ricchi di cose da dire e la loro innovativa musica che nasce dalle radici per proiettarsi in nuovo sound. Alternando aneddoti e canzoni, Cercola si racconta, accompagnato da Roberto Trenca, chitarra acustica e bouzouki, Marco Di Palo, violoncello e basso, Tonino Panico al sax, Claudio Romano alla batteria e Ana Rita Rosarillo, voce. Rosarillo, raffinata interprete argentina, condivide il palco e la vita del “percussautore” considerato, dal maestro Gegè Di Giacomo, suo erede. Al pubblico del Trianon la vocalist e danzatrice regala una vibrante, appassionata versione argentina di “Era de Maggio”. Mezzo secolo di attività per Cercola che alterna suoi brani celebri e nuovi tratti dall’ultimo album “Almas”, dedicato a Sandro Petrone e Rino Zurzolo, “ed è – spiega l’artista – un disco di testi e musiche libere da condizionamenti, dove la musica ancestrale incontra la modernità”. Le altre “anime” del lavoro sono Ugo Mazzei, produttore e cantautore e Gino Magurno con le sue magiche produzioni elettroniche. Tra gli artisti presenti nell’album Ana Rita Rosarillo, M’Barka Ben Taleb, Tony Panico. -taglio2- “Almas” incrocia elementi musicali nuovi che non appartengono più solo al Neapolitan Power ma spaziano dal Marocco all’Argentina, dal Sud Italia ai Sud del mondo, con l’incontro di tre dialetti: napoletano, siciliano e lucano. Proprio il suo produttore, il musicista siciliano Ugo Mazzei, regala al pubblico suoi brani, elegante chansonnier, come “Appassiunata”, in dialetto siculo. Patrizio Trampetti, che con Gianni Lamagna ha condiviso gli anni d’oro della NCCP, interpreta, voce e chitarra, “Estrella”, per incantare poi con una storica villanella cesellata dai melismi di Lamagna. Tra i ricordi di Cercola e Trampetti uno storico viaggio a Milano, che li condusse da Mara Maionchi, giovani entusiasti, prima dell’approdo alla “Virgin” ed ai grandi contratti. Sale sul palco un altro amico artista e “complice” di melodie con Cercola: Gino Magurno, con il suo stile personale e coinvolgente. Il canzoniere prosegue con “Gaucho e appunto” e l’immancabile “Lumumba”, tutta ritmo e colore, vera e propria invenzione linguistica e percussiva etno-vesuviana di Cercola che con Magurno inventò il “lumumbese”. “Lumumba” è un brano storico del musicista, ripreso e remixato da un dj statunitense, che ne ha mescolato gli umori mediterranei con una danza Apache. Non potevano mancare “Babbasone” e “Tiberio”, “Donna Magalì”, “C’o sole e c’ù l’acqua” e “Almas”, interpretata da Cercola e Mazzei. Gran finale cantato in coro con tutti gli ospiti sul palco con “Facimme Ammuina”.