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Stress da festività

di Paolo Isa

Numero 257 - Febbraio 2025

Intervista a Isabella Pedicini per il suo nuovo libro "Maledette Feste", che parla un po’ di tutti noi quando qualche evento di festa (?) si avvicina


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Nata a Benevento, Isabella Pedicini è saggista e scrittrice. Docente di Storia dell'Arte presso il Liceo classico Umberto I di Napoli, ha all’attivo numerose pubblicazioni tra cui “Francesca Woodman. Gli anni romani tra pelle e pellicola” (Contrasto, 2012); “La camera incantata” (Contrasto, 2013); “Vita ardimentosa di una prof” (Editori Laterza, 2018); “Saldamente sulle nuvole” (Contrasto, 2023), “Ricette umorali” (Fazi, 2012) e “Ricette umorali. Il Bis” (Fazi, 2015). La raggiungiamo per raccontarci di più sulla sua nuova opera “Maledette Feste”.-taglio- Iniziamo da questa sua nuova fatica letteraria: la racconta ai nostri lettori? “’Maledette feste’ è un romanzo su una famiglia del Sud Italia e sulle diverse generazioni da cui essa è composta raccontata attraverso gli occhi della protagonista, Agata, una quarantenne che vive e lavora a Napoli. In occasione delle feste, Agata raggiunge i parenti che si riuniscono in grande stile nel suo paesino d’origine sulle colline dell’Irpinia, ma un imprevisto andrà a scombussolare i piani stabiliti e gli equilibri nei rapporti familiari.” Qual è il suo rapporto con le feste? Lo stesso della protagonista? “Beh, il titolo non è casuale, e rispecchia la mia insofferenza per la frenesia e per un certo senso di oppressione a cui tutte le feste, non solo il Natale, ci sottopongono. Tutte le feste hanno infatti un volto gioioso, ma anche un lato oscuro che spesso ci procura ansia, malinconia, disagio, infelicità. Nel libro ho voluto raccontare questi sentimenti tabù che ci attraversano durante i momenti in cui ci troviamo in compagnia degli altri.”-taglio2- È docente di Storia dell'Arte presso il Liceo Classico Umberto I di Napoli ed autrice di numerose opere. Tra le sue molteplici attività, qual è la sua passione predominante? “Penso che tutte le mie attività, dall’insegnamento alla scrittura, siano riconducibili all’amore per lo studio e che rispondano, quindi, alla mia passione per la lettura e per la ricerca, senza le quale non è possibile insegnare o realizzare un libro.” Precedentemente ha pubblicato altri testi riguardanti delle cosiddette "ricette umorali", a cosa faceva riferimento? “I due libri dal titolo ‘Ricette Umorali’, come ‘Maledette Feste’, sono due raccolte di racconti che prendono spunto da ricette e dal mio amore per il cibo. Anche in ‘Maledette feste’ la gastronomia è un tema importante, ma come la protagonista io sono una pessima cuoca che spesso fa bruciare il sugo di pomodoro perché distratta dalla lettura di un libro.” Collabora con periodici e portali web dedicati all'arte, probabilmente la sua vera passione, è d’accordo? “La storia dell’arte è il mio ambito di formazione, di ricerca, di lavoro e corrisponde ad una mia antica passione, a un grande amore, che ho maturato sin da bambina e che sempre mi accompagna.”





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