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Storie di vite

di Maresa Galli

Numero 252 - Luglio-Agosto 2024

Il giornalista e sceneggiatore Roberto D’Alessandro pubblica il suo nuovo romanzo “Le seconde vite”


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Dopo una seguitissima anteprima alla XXXVI edizione del Salone del Libro di Torino, il nuovo romanzo di Roberto D’Alessandro “Le seconde vite” è stato presentato al bistrot letterario “ScottoJonno” per la rassegna “La cultura diffusa”. Il nuovo libro è edito dalla casa editrice napoletana InKnot.-taglio- L’autore, giornalista che ha collaborato con i quotidiani “Roma”, “il manifesto”, “Avvenimenti”, “Corriere del Mezzogiorno”, già sceneggiatore per “Un Posto al Sole”, “La Squadra”, “Agrodolce” e “Sottocasa”, si dedica con successo alla scrittura di romanzi. Dopo il felice esordio con “Il trasloco del Vesuvio”, prosegue con le indagini del vicequestore Giovanni Sermoneta, che vive in una Napoli ipotetica nella quale ormai la criminalità organizzata è un lontano ricordo. Dialoga alla presentazione con D’Alessandro il drammaturgo e regista Mario Gelardi. Moderano l’incontro gli editori Tonia Zito e Ottavio Mauriello. Legge pagine del testo Gianni Nardone. In una Napoli tranquilla, protagonista di un’evoluzione urbanistica e di decoro stilistico, l’ambiente è sano e decoroso, soprattutto tranquillo. Sermoneta si sta recando alla consueta riunione alla Biblioteca dei Girolamini con le autorità locali quando gli va incontro il suo vice Zollo, latore di una ferale notizia: è stata ritrovata la “capa mozzata” di una giovane donna. Iniziano le indagini che coinvolgono i vicini di casa, la buona borghesia napoletana, la famiglia Pellone che ha adottato il giovane Andrea Sasha, l’ex babysitter ucraina Ekaterina Volkova. Man mano si ricompone la storia, come tessere di un puzzle, grazie alle indagini o, forse, anche al caso. -taglio2- Una sottile rete lega i personaggi della vicenda. Sermoneta, nonostante la separazione, non ha mai smesso di volere bene all’ex moglie Jaya, amando tutto di lei. Causa della rottura, la morte della figlia Marisa che lo spinge a caccia di risposte, cercando conforto nell’analisi, nella religione, nella spiritualità, tormentato, mentre la moglie cerca di vivere normalmente. “Sermoneta affronta il nuovo caso con una disposizione d’animo più serena – spiega l’autore. Ha smesso di bere e sta cercando di fare pace con la vita. Si è reso finalmente conto che il mondo attorno a lui è in completa evoluzione. Così come i suoi amici e come i suoi genitori. Ha l’impressione che tutti abbiano fatto un patto fra loro a sua insaputa. Ma non ha tempo per rifletterci troppo, gli indizi legati al ritrovamento della testa di una donna lo catapultano nel mondo complesso e senza scrupoli delle scommesse clandestine. Un mondo che mescola l’ipocrisia e la boria di chi ha avuto tanto dalla vita, con la disperazione che segna il percorso di chi invece nella vita ha incontrato solo ostacoli, come, appunto, gli immigrati…”. D’Alessandro racconta con acume le ambivalenze della natura umana, le ingiustizie, l’ipocrisia di mondi privilegiati. La città è scenario pulp nel quale si potrebbe già leggere una sceneggiatura per il cinema. Il thriller calato nella metropoli, il giallo all’ombra del Vesuvio è romanzo sociale dal sapore europeo, capace di raccontare le degenerazioni della società. La topografia, la caratterizzazione dei personaggi immaginati dall’autore sono seguiti da colpi di scena, luoghi dell’anima in chiave metaforica. Altro elemento ricorrente, prezioso, è l’ideale colonna sonora della storia che scandisce i momenti di vita del protagonista. Da David Bowie a Paul Weller, da Everything But The Girl a Pino Daniele, dai Pink Floyd a Bruno Martino, la playlist è deliziosa. Nei dettagli ben costruiti si annidano le grandi storie, come “Le seconde vite”, emozionante sceneggiatura in giallo brillantemente narrata.





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