“Confluenze” di Mimmo Malandra continua a far vibrare ottime sonorità jazz, grazie anche al suo quartet con Di Camillo, Trabucco e Marcozzi
Stavolta ci interessiamo del sassofonista Mimmo Malandra ed il suo quartet, una band standard che è formata dallo stesso Malandra (sassofoni), Nicola Di Camillo (contrabbasso e basso elettrico), Angelo Trabucco (piano) e Bruno Marcozzi (batteria e percussioni). L’album, interessantissimo, che il 4tet propone è ‘Confluenze’. -taglio- Il progetto nesce in seguito all’omonimo lavoro discografico del sassofonista Mimmo Malandra realizzato con la partecipazione di ospiti internazionali di grandissimo rilievo. Hanno preso parte dunque, alle registrazioni, il vibrafonista, compositore e produttore discografico Mike Mainieri, il fisarmonicista, compositore, pianista Gil Goldstein e Allen Hinds. Al sassofonista del quartetto, band leader e vulcano di idee, che condivide con il resto del gruppo Mimmo Malandra, ricercatore di tecniche innovative e sperimentatore di nuovi linguaggi musicali. Si dedica, alla diffusione della musica italiana e contemporanea per sassofono, passione che lo ha portato a collaborare con alcuni dei maggiori compositori contemporanei quali: Ennio Morricone, Luis Bacalov, Giovanni Sollima, Marco Betta, Nicola Piovani, Marco Tutino, Sergio Rendine, Lorenzo Ferrero, Giovanni D’Aquila e Cecilia Chailly, che hanno scritto per lui prime assolute per sassofono contenute nel lavoro discografico ‘Novosax Great Composers for Mimmo’ disco prodotto dalla ‘Sterling Records’ di Stoccolma. Ma … ragazzi, questo, per il Malandra è stato proprio un bel colpo. Non è da tutti collaborare con nomi del genere! Si ma … questo cosa significa? Semplicemente che il ragazzo ha stoffa da vendere! Stringe legami d’amicizia con il compianto Ennio Morricone (andato via a il 6 luglio 2020 a Roma) e va avanti a testa bassa. Parlaci in breve del tuo rapporto con Ennio Morricone. «Il Maestro Ennio Morricone è stato una guida straordinaria per me. Severo ed esigente, ma, allo stesso tempo, presente e sempre pronto a sostenermi, mi ha trasmesso e fatto percepire il valore di cosa sia la responsabilità esecutiva di un musicista. Morricone, per me, è stato un Maestro ineguagliabile.» Ma torniamo al sassofonista figlio dell’Abruzzo. -taglio2- Malandra si laurea in sassofono al Conservatorio di Musica ‘Luisa D’Annunzio’ di Pescara e in Musica da Camera e Sassofono Jazz al Conservatorio ‘G. Braga’ con menzione. Si è poi perfezionato attraverso corsi con i maggiori Maestri della Scuola francese e masterclass con docenti internazionali di rilievo. Insomma Malandra mette insieme musica classica, jazz, teatro e quanto più possa entrarvi. Le partecipazioni di Malandra con altri artisti spaziano tra generi musicali diversi che vanno dal genere classico a quello moderno. Tra i sassofonisti con cui ha realizzato collaborazioni vi sono infatti: Andy Farber di New York, il francese Serge Bertocchi, Hans de Jong, Sara Markham, Levente Puskàs, Nino Dimov, Yiannis Miralis. Altri artisti sono: il brasiliano Emanuel Dimas de Melo Pimenta, la violinista francese Matilde Lauridone, il clarinettista Calogero Palermo e molti altri. Molte sono le sue collaborazioni che attraversano stili e caratteristiche musicali diverse: da quelle con i compositori Antonello Neri e Stefano Taglietti, a quelle con artisti di musica leggera e rock-progressive come il cantante Red Canzian, Andrea Bocelli o Franz Di Cioccio e Patrick Djivas della PFM (Premiata Forneria Marconi) e, nell’ambito della musica etnica, con il musicista ed etnomusicologo Ambrogio Sparagna. Tra i tanti riconoscimenti ricevuti in concorsi nazionali ed internazionali di musica classica e contemporanea vi è il Premio ‘Rotary Club’ per giovani musicisti di talento (International Rotary Club Young Musician) ricevuto per un lavoro discografico realizzato appena dopo il diploma in sassofono. Grazie alla sua continua ricerca e allo studio dei tanti linguaggi musicali attraverso i quali il sassofono riesce ad esprimere le sue molteplici possibilità espressive, il musicista è dedicatario di molte composizioni scritte da penne diverse, delle quali ha presentato la prima mondiale. Malandra ama definire queste penne come “pennelli dell’immensa tavolozza dei colori della musica”.