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Sfumature di suoni

di Paola Ratti

Numero 229 - Aprile 2022

Un album che incanta al primo ascolto quello della pianista Antonietta Incardona, dal titolo “Immagini”


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Negli ultimi anni c'è stata, anche da parte dei più giovani, la riscoperta della musica classica e di strumenti come il pianoforte. È per questo che troviamo spesso nelle playlist personali album di pianisti, in particolare italiani. Uno che vi consigliamo in particolare è “Immagini” di Antonietta Incardona: -taglio-un lavoro raffinato, delicato e armonioso, che incanta al primo ascolto. Ne abbiamo parlato direttamente con la pianista... Come mai ha deciso di intitolare l’album “Immagini”? “Deriva dal titolo di un brano inserito nell'album. Ogni composizione, con le sue sfumature, i suoi colori, i chiaro-scuri, produce nella mia mente e nel mio cuore un'immagine particolare, legata ad un'emozione, a una sensazione. Questo disco è un viaggio evocativo, affascinante che 'mi sento addosso', che rispecchia le immagini della mia anima di artista e di donna. L'obiettivo di questo mio progetto è quello di creare immagini diverse per emozionare diversamente”. La copertina è firmata dal pittore Alfonso Restivo, giusto? Ama il dialogo tra le varie forme d’arte? “Sì, il dipinto, che è il soggetto della copertina, è di Alfonso Restivo, un artista siciliano, pittore di fama internazionale. Io e Alfonso ci siamo conosciuti grazie al compositore Luciano D'Addetta. Quando ho visto questo quadro, mi sono emozionata. La donna nell'immagine ha qualcosa di speciale. È una donna che sembra voler nascondere se stessa, le proprie emozioni. Penso che ogni artista, in fondo, abbia paura di scoprirsi completamente, forse per il timore di essere giudicato o semplicemente per essere un pochino 'misterioso'. In parte mi sono rivista in lei, anche se io, al contrario, quando suono, libero le mie emozioni. Ho bisogno di 'dare'. È fondamentale per me il coinvolgimento delle varie arti. Musica e pittura in questo disco sono una cosa sola. Le sfumature dei suoni rappresentano la tavolozza della musica. Lavoro da anni con il teatro, ho composto musiche di scena per due spettacoli di Roberto Piumini; porto in scena da diversi anni 'La Bottega Fantastica', uno spettacolo per bambini con pianoforte, marionette e pupazzi con la regia di Alessandro Ferrara in veste anche di attore. Dietro ad ogni brano c'è una storia, un testo poetico, quindi sovente mi trovo ad arricchire eventi letterari di poeti e scrittori. Dietro a un quadro, ad una scultura, ad un testo, ad un movimento sulla scena, c'è la musica. La musica è vita, anima il mondo, racchiude tutte le altre arti, crea forti emozioni e io vivo intensamente ognuna di queste vibrazioni”. “Immagini” è caratterizzato dalla collaborazione con diversi compositori. Ce ne parla? “Ho sempre desiderato incidere un disco con brani inediti. La maggior parte delle composizioni dell'album, sono state scritte appositamente per me. Il Maestro Adriano Bassi, addirittura me lo ha dedicato con una frase direttamente sullo spartito. Per me è motivo di grande soddisfazione suonare, interpretare un brano con accanto l'autore. È un'emozione indescrivibile. Diventi parte integrante della creazione. Riuscire ad entrare in sintonia con gli autori, realizzare ciò che avevano nella mente e nel cuore, ti riempie di energia. Rendersi conto poi, di esserci riuscita, è qualcosa che ti apre l'anima. Penso che uno strumentista diventi artista quando, una volta capite le intenzioni dell'autore, riesce a far proprie le emozioni del compositore, le elabora, le interiorizza e poi è capace di trasmetterle al pubblico. I Maestri mi conoscono da anni. Leonardo Laddaga ed Emanuele De Francesco hanno già scritto brani che poi ho inciso in altre produzioni ('Evolve', cd inciso in trio con flauto e violoncello). Leonardo ed Emanuele provengono dalla musica leggera, anche se il primo è diplomato in chitarra classica ha scritto canzoni per noti interpreti della musica leggera italiana. Emanuele è un cantautore, i testi delle sue canzoni ti toccano l'anima. 'Romantique' di Ugo Albion è il simbolo della mia anima romantica ed appassionata. Con Adriano Bassi ci siamo conosciuti durante la presentazione del mio cd "Portraits" album con la formazione del 4 mani, con brani di sole compositrice donne. Mi onora il fatto che lo stesso Maestro abbia definito 'Immagini' 'un album dal gusto etereo e con sonorità ancestrali'. Maurizio Dones è un violista, violinista ma soprattutto direttore d'orchestra, si cimenta in scritture anche per orchestre giovanili, oltre che nella composizione per orchestra e musica da camera. Daniele Bertoldin è un giovani compositore, il suo brano è molto atonale, crea delle atmosfere impalpabili. Marco Maiello, il più giovane degli autori, trombettista, ha composto 'La lacrima sul pianoforte' all'età di 12 anni, adesso ne ha 20. Per questa produzione lo ha rivisto e ha creato un brano che ti travolge in un turbine di emozioni. Luciano D'Addetta, contrabbassista e chitarrista jazz, compone musiche da film. Nei suoi due brani 'Immagini' e 'La nave' si riconosce subito un particolare stile compositivo, legato alle immagini. Infine, Gianfranco Messina, violinista dell'orchestra sinfonica in cui suono dal 2019, riesce a ricreare le immagini di onde che si infrangono sugli scogli e del vento che travolge i sensi. Insomma, diversi artisti che provengono da generi e stili differenti, mi hanno permesso di esprimermi su più livelli emotivi. Sicuramente una bella sfida, che mi ha dato innumerevoli stimoli”. -taglio2- Come descriverebbe il mood di questo album? “L'atmosfera che ho voluto creare è proprio quella di una 'tavolozza delle emozioni'. Nell'album si passa da momenti romantici, passionali, ad attimi che cercano l'intimità, c'è l'attesa, il tema del viaggio, dell'impalpabilità del pensiero, il tema della morte, della speranza, dell'etereo e dell'ancestrale. Ogni brano è una perla preziosa che racchiude in sè un'infinità di emozioni che mi danno vita, le melodie di questi brani mi hanno letteralmente travolta, affascinata”. “Immagini” a che punto si colloca nel suo percorso artistico? “È la mia decima produzione, ma la prima come solista. È prodotto dalla Pongo Edizioni di Fabio Bertin. Per altri progetti ho collaborato con la TopRecords di Guido Palma e la Sheva Collection di Ermanno De Stefani. Questo lavoro è un sogno che si realizza. Sento me stessa. Mi confronto solo con i miei pensieri, le mie emozioni. Un percorso, quello da solista, che intendo continuare. Seguendo sempre l'inedito. La musica classica che diventa attuale, sì, perché infondo io sono una pianista classica, il pianoforte è lo specchio in cui vedo riflessa la mia anima”. Lei è anche una insegnante: quanto è importante sensibilizzare i più giovani alla musica classica? “Dico sempre a me stessa e ai miei alunni che mi reputo fortunata perché svolgo due attività fantastiche: suonare e insegnare. È meraviglioso. In entrambi i casi crei arte. Può sembrare strano affermare che creo con i ragazzi. Provo a trasmettere loro la passione per la musica, per la vita artistica, per la cultura. Attraverso la musica cerco di creare delle persone migliori o perlomeno più consapevoli di ciò che ascoltano, stimolo il loro senso critico, in modo che il loro modo di ascoltare sia attivo e partecipe. Molto spesso i ragazzi non riescono a raccontare ciò che hanno dentro. Cerco di aiutarli in questo, nel mio piccolo. Ascoltano musica, e ne hanno un immenso bisogno. La scuola purtroppo ferma la musica alla scuola secondaria di primo grado, le medie e poi? cosa succede? non si fa più musica alle superiori, perché mi chiedo continuamente. Tutti abbiamo bisogno di sfogare le nostre emozioni. In questa società così sfuggente il bambino, il ragazzo ha la necessità di rifugiarsi in quei piccoli segni neri che semplicemente scritti su 5 righe creano un'infinità di emozioni, parlano, disegnano immagini. La musica è lo strumento per eccellenza, l'arte, fin dai tempi più antichi, considerata terapeutica. Elencare gli obiettivi che la musica permette di raggiungere, mi porterebbe a fare un trattato, mi limiterò a dire che la musica classica educa alla bellezza. Ci vuole competenza e passione nella scuola. La musica deve essere insegnata per il grande valore che dà alla persona, che si riflette poi sulla società. Sono veramente tante le attività che amo svolgere con i miei alunni, dagli spettacoli musico-teatrali, per insegnare loro che ci sono tantissimi lavori che non conoscono, che dietro ad un sipario c'è tantissima gente che rende possibile la realizzazione di un concerto, alle lezioni frontali e nozionistiche che però non sono mai fine a se stesse ma cercano una condivisione, alla composizioni di brani sulla violenza, all'analisi dei testi, al perché delle immagini dei video, e tanto altro. L'anno scorso ho fatto un lavoro sulle emozioni e la musica con tutte le mie classi. I ragazzi alla fine erano più consapevoli di questo valore. La domanda è stata ‘perché non c'è più musica alle superiori? C'è ginnastica, religione e musica? Noi non viviamo senza musica’”. Suoi prossimi progetti? “Per quel che riguarda i miei prossimi progetti c'è la realizzazione di un cd di un'opera da camera per pianoforte, soprano (Claire Nesti) e tenore (Davide Piaggio), mai stata registrata e rappresentata, prodotta dalla Sheva Collection con la regia di Sonia Grandis. Inizieremo con la registrazione il mese prossimo. Amo la ricerca, mi sono laureata in musicologia proprio per il desiderio di scoprire repertori nuovi. Tra le altre cose sto realizzando un disco di brani della compositrice dell'800 Francesca Nava D'Adda in trio con la violoncellista Livia Rotondi e la violinista Rita Mascagna. Un altro bellissimo progetto iniziato con un disco di Natale, sarà quello che porterò avanti con la bravissima cantante jazz Paola Pierri in duo, un repertorio classico e raffinato che vuole ripercorrere le atmosfere del jazz più classico, da Gershwin a Duke Ellington. Le prossime date di concerti saranno tra maggio e luglio in Italia e poi siamo in trattativa con New York. Sto poi proseguendo la traduzione di un libro dal francese in italiano su Schubert, che spero di chiudere entro l'anno. Eseguirò in autunno il Primo Concerto di Beethoven per Pianoforte e Orchestra. Intanto altri compositori stanno scrivendo brani nuovi in modo da poter realizzare 'la mia musica classica'. Molti sostengono che incidere cd non è più il tempo, non serve. Non è così. Io mi divido tra concerti e studio discografico. Il disco ci sopravvive, è una testimonianza che rende la musica e l'artista eterni”.





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