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Se il tempo passa…

di Antonino Ianniello

Numero 227 - Febbraio 2022

Un nuovo album da “consumare” quello del Giovanni Tommaso 5tet dal titolo “As Time Goes By”


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È uscito in questo 2021 il nuovo disco di Giovanni Tommaso 5tet “As Time Goes By” per la label ‘Parco della Musica’. Questa volta, al suo fianco c’è la figlia (Jasmine Tommaso), vocalist di grande talento, ormai di base a Los Angeles. Il disco è un dialogo padre - figlia, all’insegna del linguaggio jazzistico.-taglio- La jazz singer è pronta a raccogliere l’eredità artistica del padre, eccelso contrabbassista. Padre e figlia, dunque, sono fianco a fianco, alla guida di un quintetto completato da straordinari strumentisti come Claudio Filippini (pianoforte), Alex ‘Pacho’ Rossy (batteria) e Andrea Molinari (chitarra). Con questi musicisti è stato realizzato il nuovo e fascinoso album. Il disco raccoglie dieci brani: apre la brillante rilettura di ‘Once Upon A Dream’ di Sammy Fain e Jack Lawrence, segue una superba riscrittura jazz di ‘Canzone di Marinella’ di Fabrizio De Andrè, con il contrabbasso di Giovanni Tommaso che costruisce un perfetto percorso ritmico in cui si inserisce il raffinato drumming di Rossy e i contrappunti pianistici di Claudio Filippini. Se in ‘Lullaby Of Birdland’ di George Shearing e la successiva ‘Someone To Watch Over Me’ di George Gershwin spiccano le intense interpretazioni vocali di Jasime Tommaso … ‘Son Of The Stars’, primo inedito del disco firmato da Jasmine Tommaso, colpisce per l’intrigante mood ritmico guidato dal contrabbasso e dalla batteria in cui si inseriscono i soli di chitarra elettrica di Andrea Molinari e quello di piano di Filippini. Si prosegue con la gustosa ballad ‘Waltz For Lucca’ e ‘Nothing Like You’, ma è con la sequenza composta da ‘The Power Of Love’ e ‘I Won’t Go’, firmate da Giovanni e Jasmine Tommaso, che tocca il vertice del disco, tanto dal punto di vista dell’impeccabile interplay, quanto da quello prettamente interpretativo. Lo standard ‘As Time Go By’ di Herman Hupfeld, infine, chiude un disco sia di assoluto spessore. Lavoro imperdibile. E da tenere nella collezione personale.
Scrivere, comunque, di un contrabbassista del calibro di Giovanni Tommaso, padre del jazz rock italiano e tra il musicista più rappresentativo della storica ed arciconosciuta band degli anni settanta (il famoso Perigeo), mi regala una grande emozione. Scrivere di Giovanni Tommaso vuol dire parlare della ‘storia della musica’ e della fusion e del rock progressivo. Il Perigeo ha rappresentato, senza dubbio alcuno, l’alba della ‘corrente fusion’. In seguito, dallo stesso Perigeo in poi, abbiamo visto nascere le diverse diramazioni della fusion. Dal jazz rock, dunque, parte l’evoluzione del jazz sperimentale. Ma chi è che non riesce a ricordare, tranne forse le ultime generazioni, quella band? Le storie, riportate in musica, che ci hanno regalato? Erano gli anni settanta ed io, quindicenne o sedicenne … ascoltavo con entusiasmo, trascinato anche da un qualcosa di magico, tutti i dischi del Perigeo … proprio a cominciare dal loro primo lavoro: ‘Azimut’ datato 1972. Il gruppo esprimeva quello che sarebbe accaduto circa quindici anni dopo! Esprimeva un senso di ‘fantastic-freedom’. Giovanni Tommaso & C. rappresentavano qualcosa di veramente futuristico. Parlare, dunque, di questo grande musicista è esclusivamente un privilegio ed un’emozione che mi porta indietro nel tempo … riempiendomi l’anima. Potere dire di un Totem così rappresentativo è come prendere una medicina, quella della musica.-taglio2- ‘L’unica che non ha effetti collaterali (citazione Franco Cerri)’. Il grande musicista toscano, ex componente del famosissimo ‘Quartetto di Lucca’, si inventò quel 5tet jazz rock chiamato Perigeo e seguendo l’evoluzione anche di altri musicisti come Miles Davis e Weather Report; Giovanni Tommaso resta in attività con quella band fino al 1977 … dopo aver registrato otto album, otto perle. Il contrabbassista, originario di Lucca, implementa la sua attività jazzistica a New York per poi trasferirsi a Roma, dove in quegli anni molti musicisti, provenienti dall’Africa, Europa e Stati Uniti facevano esperimenti di jazz d’avanguardia. A capo di questa corrente era Steve Lacy. Dopo la ‘Perigeo-idea’ svolge un’ intensa attività in tutto il mondo, anche al fianco di prestigiosi gruppi come Weather Report e Mahavishnu per non parlare dell’amicizia con Chet Baker e gli incontri con maestri come Sonny Rollins e Joe Zawinul. Giovanni Tommaso prosegue la sua attività in contesti e con formazioni differenti, come il ‘GT Quintet’, o il ‘Tommaso/Bollani/Gatto Trio’. Nel 2007 dà vita ad un nuovo gruppo, ‘Apogeo’, con Daniele Scannapieco al sax, Bebo Ferra alla chitarra, Claudio Filippini al pianoforte ed Anthony Pinciotti alla batteria. Occorre dire che forse nessun altro jazzista italiano vanta collaborazioni tanto prestigiose come quelle con Sonny Rollins, Dexter Gordon, Gil Evans, Max Roach, Chet Baker, Gerry Mulligan, John Lewis, Don Byas, Steve Lacy, Johnny Griffin, Hampton Howes, Lee Konitz, Mary Lou Williams, e molti altri. Giovanni Tommaso è poi considerato anche un talent scout, in quanto del suo Quintetto hanno fatto parte alcuni tra i migliori jazzisti italiani, tra questi Massimo Urbani, Paolo Fresu, Danilo Rea e Roberto Gatto. Il contrabbassista toscano, poi, è uno dei pochi jazzisti italiani ad essere inserito nella prestigiosa ‘Encyclopedia of Jazz’, curata dai due massimi critici americani Feather e Gitler. È stato titolare della cattedra di musica jazz presso il Conservatorio ‘F. Morlacchi’ di Perugia. Dal 1986 dirige i seminari di Umbria Jazz Clinics in gemellaggio con il ‘Berklee College of Music’, che nel 2003, gli ha conferito il prestigioso titolo onorario di ‘Doctor in Music’. Il musicista, si è anche scoperto scrittore. Infatti, da poco è stato pubblicato un suo libro autobiografico ‘Abbiamo tutti un blues da piangere’ (Albatros Editore). Ma sul suo sound, sul modo di abbracciare e far cantare il double bass … non ci sono parole. Giovanni Tommaso, è un musicista dalle grandi e geniali inventive, un uomo che, sino ad oggi, ha dato tutto al grande jazz internazionale. Non può che essere un’icona permanente, riferimento per i contrabbassisti italiani.





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