Affrontare la diagnosi di una malattia cronica segna profondamente la vita di una persona, portando reazioni emotive che spaziano dalla depressione all’ansia. Questo momento non incide solo sulla salute fisica, ma influisce anche sull’autostima e sulle relazioni personali e familiari. È fondamentale comprendere i meccanismi psicologici di difesa e l’impatto della diagnosi sulla percezione del futuro. Insieme al Dott. Michele Canil, psicologo a Treviso, esploreremo le strategie di coping più efficaci e il ruolo cruciale del supporto psicologico, dimostrando che è possibile affrontare queste sfide con resilienza e consapevolezza.
Affrontare la diagnosi di una malattia cronica segna profondamente la vita di una persona, portando reazioni emotive che spaziano dalla depressione all’ansia. Questo momento non incide solo sulla salute fisica, ma influisce anche sull’autostima e sulle relazioni personali e familiari. -taglio- È fondamentale comprendere i meccanismi psicologici di difesa e l’impatto della diagnosi sulla percezione del futuro. Insieme al Dott. Michele Canil, psicologo a Treviso, esploreremo le strategie di coping più efficaci e il ruolo cruciale del supporto psicologico, dimostrando che è possibile affrontare queste sfide con resilienza e consapevolezza. Quali sono le principali reazioni emotive immediate che una persona può avere alla diagnosi di una malattia cronica? Le principali reazioni alla scoperta di una malattia cronica sono abbastanza comuni, fatta eccezione per alcune malattie con decorso grave. Normalmente si prova un senso di depressione, sintomi d'ansia importanti, talvolta con attacchi di panico, un senso di scarsa auto-efficacia e, a volte, anche dei sensi di colpa perché ci si interroga sui propri stili di vita. Inoltre, si possono manifestare insonnia e inappetenza. In che modo la scoperta di una malattia cronica può influenzare l’autostima e l’immagine di sé? Sia l'autostima che l'immagine di sé vengono colpite. L'autostima perché viene toccato il senso di colpa per il dubbio di aver contribuito o meno all'insorgere di una malattia cronica. L'immagine di sé nei maschi in riferimento alla forza fisica, nelle femmine più sull'aspetto estetico (eventuali cambiamenti corporei o, in alcuni casi, menomazioni o limiti). Anche l'uso continuativo di farmaci per le patologie croniche ha un impatto abbastanza importante. Spesso questi effetti si ridimensionano con un'informazione medica accurata. Quali meccanismi psicologici di difesa entrano in gioco quando una persona si confronta con una malattia cronica? I meccanismi di difesa possono essere diversi. Quello peggiore è la negazione della malattia, presente soprattutto nelle persone con disturbi borderline di personalità o narcisiste, per le quali il dolore è inconcepibile, un ostacolo troppo difficile da superare. Altre persone, magari con la tendenza di porsi passivamente, intraprendono la strada del ruolo di vittima temporaneamente oppure in modo più stabile. Altri, manifestano un iniziale calo del tono dell'umore per poi cercare via via strumenti per la risalita capendo che con la malattia cronica bisognerà convivere.
In che modo l’ansia e la depressione possono manifestarsi in seguito alla scoperta di una malattia cronica? All'inizio su alcune persone depressione e ansia si manifestano in forma acuta, mentre su altre entro sei mesi possono condurre a sviluppare dei sintomi che non è detto arrivino ad un livello effettivamente importante; anzi, magari aumentando via via le strategie e affidandosi alle cure mediche e psicologiche, riescono a trovare una propria modalità di vita compatibile ed accettabile.-taglio2- Tra i fattori predittivi c'è il tipo di attaccamento alle figuri genitoriali, le attitudini da un punto di vista psicologico e il fatto che vi siano o no disturbi psicopatologici pregressi.
Quali strategie di coping risultano più efficaci per gestire lo stress emotivo legato a una diagnosi cronica? Le migliori strategie derivano sicuramente dalle fondamenta educative della persona che permettono di riadattare velocemente la modalità di filtrare l'esperienza e forniscono la capacità di abbandonare un'abitudine per cominciarne una nuova. La scarsa tendenza a resistere al cambiamento fa sì che la persona con un background culturale e una condizione di vita opportune possa far fronte al meglio ai cambiamenti che comporta una diagnosi di malattia cronica. Anche la capacità di affidarsi al medico, allo psicologo ed alle figure specialistiche sicuramente aiuta a far fronte alla malattia.
Che impatto può avere una malattia cronica sulla qualità del sonno e sul benessere generale della persona? L'impatto sul sonno in genere è sufficientemente supportato o meno da disturbi d'ansia che possono generare preoccupazione riducendo così alcuni cicli di sonno. Si possono inoltre manifestare disturbi post-traumatici da stress o disturbi acuti da stress per l'impatto più o meno violento con cui una persona potrebbe entrare in contatto con la diagnosi.
In che modo la diagnosi di una malattia cronica può influenzare la motivazione e la capacità di adattarsi a nuovi stili di vita? La motivazione ad un certo punto può diventare la spinta ad occuparsi maggiormente di se stessi nel momento in cui viene diagnosticata una cronicità; deve essere anche un momento di riflessione su come si vuole condurre la propria vita e sul fatto che non si possiede l'invincibilità che a volte l'essere umano sottende nei propri pensieri. E' quindi necessario accudire se stessi e chiedere aiuto nel momento in cui ci si trova in difficoltà: creare un po' di rete è sempre una risposta molto positiva. Chi non viene supportato da una rete o non lo richiede, tende solitamente a far peggiorare il quadro della situazione.