Pioniere della pittura sull’erba, Saype è stato definito dalla rivista Forbes (2019), uno dei 30 giovani artisti contemporanei più influenti nel mondo.
Innovativo e originale, curioso e instancabile, umanista e filosofo, pioniere della pittura sull’erba, Saype (nome d’arte di Guillaume Legros) è stato definito dalla rivista Forbes (2019), uno dei 30 giovani artisti contemporanei più influenti nel mondo. Nato in Francia (1989) attualmente vive e lavora a Bulle, -taglio- sulle montagne della Svizzera. Autodidatta, inizia a dipingere prestissimo, passando dal tag vandalistico adolescenziale alla Street art, ai graffiti, per approdare infine alla Land art. Da subito, le sue opere assumono una forte impronta ecologista e si distinguono per un costante richiamo alle cause benefiche e umanitarie: temi importanti, che lo portano ad esporre, per la prima volta a sedici anni, in una galleria. La cifra originale di Saype nasce nel 2013, quando dipinge un’opera gigantesca su di un prato in montagna: precursore di una nuova tecnica pittorica, eseguita con una vernice da lui creata e auto-prodotta. Saype dipinge sui prati grandi figure realistiche in bianco e nero, utilizzando pittura biodegradabile, composta da una miscela di carbone, gesso e proteine del latte. Le sue opere sono visibili e leggibili dall’alto, grazie alle immagini scattate e filmate dai droni. Immagini effimere, che non durano a lungo, ma vivono in piena simbiosi con l’ambiente, seguendo i cicli della natura. Gli agenti atmosferici e la crescita dell’erba stessa influiscono sulla conformazione e sulla durata del dipinto, rendendo ogni opera sempre “più viva” e in perpetua metamorfosi, che alla fine porta alla totale scomparsa/dissolvimento di ogni creazione. Tutti i lavori vengono prima abbozzati sulla carta e poi, trasferiti sull’area prescelta utilizzando l’aerografo riempito da vernici completamente innocue, atossiche e al 100% dissolvibili. La innovativa “pittura sul prato” dell’artista franco-svizzero non è solo una tecnica, ma una vera e propria forma mentis basata su precise prescrizioni legate alla creazione dell’opera, dalla genesi alla successiva realizzazione, fino alla sua fruizione. Per ogni dipinto, il punto di partenza, è determinato dalla necessità di dover agire per mezzo di un intervento diretto all’interno di un territorio naturale. -taglio2-Le straordinarie pitture di Saype sono caratterizzati da una forte impronta figurativa. L’artista spesso ritrae dei bambini, mentre giocano, cercano con lo sguardo lontano l’orizzonte, scrutano la pittoresca e rigogliosa natura, che li circonda. Con gli occhi sognanti e innocenti guardano verso l’ignoto, trasmettendo involontariamente un messaggio di desiderio, di speranza rivolto all’intera umanità, che apre la mente all’immaginario e che infonde fiducia in un futuro migliore. I suoi affreschi enormi realizzati sull’erba: prati cittadini, pascoli di montagna, lande desolate, diventano gigantesche tele per i dipinti di Saype, che affrontano cause sociali, lanciano messaggi positivi di solidarietà e di pacifica cooperazione. Uno dei progetti più conosciuti, replicato numerose volte nelle varie parti del mondo (Francia, Svizzera, Germania, Gran Bretagna, Emirati Arabi, Argentina, Burkina Faso) è “Beyond Walls”: la simbolica rappresentazione di due braccia intrecciate, come simbolo di supporto e sostegno contraccambiato. Un messaggio ideale di unione e di scambio umano, che valica i confini geografici, sociali e culturali. L’ultima opera realizzata a 2000 metri di quota nel Canton Ticino, raffigura un bambino che invece di soffiare bolle di sapone, crea le nuvole. Un desiderio di leggerezza, un tentativo pittorico di risollevare il morale delle persone, cercando di aiutarle nel riconquistare la meraviglia infantile scatenata dal passaggio delle nubi: nel gioco di scrutare le forme meravigliose e attribuire loro un significato. Saype è un vulcano di idee, da sempre, vicino alla natura, alle battaglie sociali come modo e bisogno profondo e autentico di esprimersi. Al centro del suo interesse rimane sempre il ruolo dell’uomo nella società tra umanesimo e ecologia. Temi, ancora oggi sempre più importanti, mai contaminati o minimamente influenzati dalle note ideologiche, visti sempre con lo sguardo puro e ottimista.