Sempre autentico
Dopo il successo sul palco dell’Ariston, l’artista campano si racconta ai lettori di Albatros, svelando anche qualche piccolo segreto su di sé e sulla sua musica
Rocco Hunt negli ultimi anni è diventato simbolo di una generazione che ha dovuto faticosamente farsi spazio scardinando quelle che erano (e in alcuni casi sono ancora) le regole del mondo della musica ancora troppo spesso legato alla tradizione e spaventato in qualche modo dalle novità. Infatti Rocco Pagliarulo,
questo il suo vero nome, è stato vincitore del Festival di Sanremo 2014 nella sezione "Nuove proposte" con il singolo “Nu juorno buono” permettendo per la prima volta nella storia di Sanremo la presenza di un testo in napoletano. Con lo stesso brano, Rocco Hunt ha vinto anche il Premio Emanuele Luzzati e il Premio Assomusica iniziando così a farsi conoscere su scala nazionale. Facendo un passo indietro, Rocco Hunt è cresciuto nel quartiere salernitano di Pastena e all'età di undici anni muove i primi passi nel mondo dell'hip hop, partecipando a varie jam e gare di freestyle. Scelto lo pseudonimo Hunt MC, nel 2010 l'artista campano ha pubblicato l'EP di debutto “A' music è speranz” attraverso l'etichetta indipendente Dint Recordz e l'anno successivo, dopo l'adozione del nome Rocco Hunt, esce il suo mixtape "Spiraglio di periferia", che vede la partecipazione di Clementino e Ntò. Nel 2013 il rapper firma per la major Sony Music e pubblica "Poeta urbano" - primo album ufficiale prodotto, tra gli altri, da Fabio Musta, Shablo e Fritz da Cat - e l'anno seguente al festival di Sanremo. Poco dopo pubblica il secondo album in studio "'A verità", che coinvolge rapper come Clementino, Noyz Narcos, Ensi, Gemitaiz e Nitro, nonché i cantautori Federico Zampaglione, Eros Ramazzotti ed Enzo Avitabile. L’album del 2015 “SignorHunt” vede tra gli altri, una collaborazione speciale, quella con Neffa nel brano “Se mi chiami”, che riscuote grande successo di pubblica e critica. L’anno seguente Rocco Hunt partecipa alla 66ª edizione del Festival di Sanremo con il singolo “Wake Up”, che si aggiudica il nono posto della classifica finale, il rapper campano ha all’attivo molte collaborazioni famose con Annalisa, Achille Lauro, J-Ax, i Boomdabash, Gigi D’Alessio e molti altri. Quest’anno l’abbiamo ritrovato al Festival di Sanremo con il brano “Mille volte ancora”, singolo che sta riscuotendo molto successo in radio e che fa da apertura alla serie di concerti che lo vedranno protagonista dell’estate italiana. Sono trascorsi un paio di mesi dalla tua partecipazione al Festival di Sanremo, non è la tua prima esperienza all’Ariston, com’è andata quest’anno? “Mi sto riprendendo ora, Sanremo è stato impegnativo. Mi sono riposato e ora sono carico per queste nuove avventure da affrontare nei prossimi mesi. Per me questo Sanremo è stato il primo da papà, dato che quando sono andato gli anni passati mio figlio ancora non era nato e non nego che è stato bello avere un tifoso in più! In generale, però, posso dire che resta uno dei palchi più importanti per un artista italiano; c’è sempre chi lo critica, chi rinnega la propria partecipazione, ma Sanremo è Sanremo con tutti i suoi pro e contro. Personalmente sono contento mi sia stata data questa possibilità da Carlo, riuscire ad arrivare ad un pubblico così vasto e variegato è sempre un privilegio.” “Mille volte ancora” questo il titolo del tuo brano, come mai hai deciso di proporre questo singolo? “Perché cerco sempre di portare un pezzo di me e di far conoscere la mia storia. Il mio è il messaggio di un fratello maggiore, di periferia, di chi ha ancora un padre che la mattina alle 4 prende la scopa e va a lavorare e quando gli chiedo perché lo fai mi dice: 'Perché devo continuare a darti l'esempio'. Noi che abbiamo il 'potere' di dire e dare qualcosa ai nostri fan, dobbiamo provare a cambiare le cose che non vanno, almeno parlandone e Sanremo è certamente un palco con una eco incredibile.” Sei stato il primo a portare il napoletano in gara a Sanremo, cosa pensi delle critiche a riguardo? “Sono un difensore del dialetto, per me è un naturale collegamento con la propria terra di origine, con le nostre radici. Ovviamente bisogna poi farsi capire da tutti, per questo cerco sempre una sintesi efficace, e credo di esserci sempre riuscito, ma non capisco chi invece lo condanna in questo modo. Ci è stato insegnato che la musica è libertà, di conseguenza credo che ogni artista debba essere libero di esprimere la propria musica ed i propri testi nel modo che reputa migliore.” Dando uno sguardo al passato, il tuo è stato un successo improvviso che si è poi consolidato negli anni, come gestisci la notorietà? “Diciamo che vivo il successo nella maniera più positiva, sorprendendomi ancora per tutti i traguardi che ho raggiunto e che voglio raggiungere. Ad esempio ogni volta che esce un nuovo pezzo, faccio il giro delle radio per beccarlo, e quando lo sento faccio il video e lo mando alla famiglia o ai miei amici. Credo che solo in questo modo si possa continuare ad avere sempre l'atteggiamento giusto per affrontare il nostro mondo. Inoltre, c’è da dire che siamo in un momento difficile per il panorama musicale, è molto saturo, c'è tanta offerta e soprattutto un momento sei all’apice e quello dopo potresti cadere nel dimenticatoio per questo credo sia importante restare sempre con i piedi per terra nonostante i successi. Personalmente non mi sento ancora arrivato e quindi continuo a studiare avendo l'idea di proporre qualcosa di unico, non provando a seguire la scia di alcuni artisti o dei generi che vanno per la maggiore, credo che il segreto per una carriera che duri nel tempo sia la sincerità e l’autenticità.” Sei molto legato alla tua famiglia e hai detto più colte che la paternità ti ha stravolto… “Sì, con mia moglie Ada ci conosciamo fin da bambini e a lei devo veramente tanto. Senza di lei la mia famiglia non esisterebbe, non sarebbe così ben salda. La paternità mi ha fatto crescere, sai quando nasce un bambino capisci che non sei più tu la star, ma lui. Mi ha fatto mettere la testa sulle spalle e cambiare prospettiva sulle cose della vita.” I prossimi mesi saranno impegnativi, come ti stai preparando ai tuoi prossimi concerti? “Stiamo creando qualcosa di diverso rispetto a quello fatto fino ad ora. Posso dire che ci saranno molti ospiti e che non vedo l’ora di salire nuovamente sul palco, infatti, mi sto preparando anche fisicamente ad affrontare le varie date che sono certo saranno un’esplosione di energie!”