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Riflettori accesi

di Maresa Galli

Numero 221 - Giugno 2021

Ritorna la tanto attesa rassegna teatrale organizzata nella magica atmosfera del Parco Archeologico di Pompei, tra conferme ed appuntamenti da non perdere!


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Il prossimo 24 giugno (in programma fino al 25 luglio) si riaccendono i riflettori su “Pompeii Theatrum Mundi”, la rassegna estiva del Teatro di Napoli - Teatro Nazionale. La kermesse, promossa dal Nazionale di Napoli, con il Parco Archeologico di Pompei in collaborazione con Fondazione Campania dei Festival -taglio- - Campania Teatro Festival, ha la sua naturale collocazione nel Teatro Grande del Parco Archeologico di Pompei. Nella presentazione in videoconferenza intervengono Roberto Andò, direttore dello Stabile, Filippo Patroni Griffi, Alessandra Franzoni, Massimo Osanna, Rosanna Romano, Gabriel Zuchtriegel, Ruggero Cappuccio, e gli artisti. “Vogliamo affrontare con l’ottimismo della volontà – dichiara il presidente del Teatro di Napoli - Teatro Nazionale, Filippo Patroni Griffi – la sfida della quarta edizione di “Pompeii Theatrum Mundi”... confidando che da giugno vi sia l’inizio di una nuova stagione per il nostro Paese che possa coincidere con la ripresa di tutte le attività in presenza”. Roberto Andò, alla sua prima edizione della rassegna, afferma: “mai come adesso il teatro è il luogo cui è delegata la possibilità di raccontare le mutazioni di cui non siamo ancora consapevoli, e Pompei è lì a testimoniare, emblematicamente, in ogni sua singola pietra, l’istante cruciale, il prima e il dopo della nostra storia di uomini”. Sono cinque, in questa edizione, le prime assolute, oltre a riscritture e adattamenti. Taglio del nastro giovedì 24 giugno (repliche venerdì 25 e sabato 26) con “Resurrexit Cassandra”, di Ruggero Cappuccio, ideazione, regia, scenografia di Jan Fabre che firma anche video e luci, interpretato da Sonia Bergamasco, con le musiche originali di Stef Camil Karlens. Fabre ha immaginato quattro versioni dello spettacolo: dopo quella tedesca dello scorso anno, quella italiana sarà presentata in occasione della rassegna. Cassandra rinasce per lanciare un monito agli uomini che devastano il pianeta e calpestano i propri simili: sarà nuovamente inascoltata? Giovedì 1 luglio (repliche venerdì 2 e sabato 3) in scena lo spettacolo “Il Purgatorio. La notte lava la mente”, di Mario Luzi, per la regia di Federico Tiezzi, con Dario Battaglia, Alessandro Burzotta, Francesca Ciocchetti, Giovanni Franzoni, Francesca Gabucci, Leda Kreider, Sandro Lombardi, Annibale Pavone, Luca Tanganelli, Debora Zuin. Realizzato in occasione del settimo centenario della morte di Dante, l’opera parte dalla Cantica che, secondo Luzi, dà voce all’amicizia, all’affetto e all’arte. A 30 anni dalla teatralizzazione del poema dantesco, Tiezzi ne offre oggi una lettura nuova, -taglio2-metafora dei tempi, cantica della speranza, della trasformazione, del bene. Giovedì 8 luglio (repliche venerdì 9 e sabato 10) atteso ritorno di Emma Dante, dopo il successo de “L’Eracle” di Euripide del 2018. La drammaturga presenta la prima del suo spettacolo “Pupo di zucchero”, di cui firma testo, regia e costumi; interpreti Tiebeu Marc-Henry Brissy Ghadout, Sandro Maria Campagna, Martina Caracappa, Federica Greco, Giuseppe Lino, Carmine Maringola, Valter Sarzi Sartori, Maria Sgro, Stephanie Taillandier, Nancy Trabona. Liberamente ispirato a “Lo cunto de li cunti” di Basile, il lavoro racconta la storia di un vecchio che, per sconfiggere la solitudine, invita a cena, nella notte fra l’1 e il 2 novembre, i defunti della famiglia. Dopo il debutto a Pompei, lo spettacolo è atteso al Festival di Avignone. Giovedì 15 (repliche venerdì 16 e sabato 17) in scena “Quinta stagione”, un’altra prima, monologo drammatico di Franco Marcoaldi interpretato da Marco Baliani, su paesaggio sonoro di Mirto Baliani e paesaggio scenico firmato da Mimmo Paladino. Marco Baliani afferma: “portare la poesia in teatro è, da sempre, impresa ardua... Ma il poeta ha chiamato la sua opera monologo drammatico, due termini che appartengono di diritto alla storia del teatro. Dunque la visione del poema è legata alla scena, o potrebbe esserlo...”. Gran finale con la prima assoluta italiana de “La cerisaie/Il giardino dei ciliegi”, di Anton Cechov, con la regia di Tiago Rodrigues, dopo il debutto mondiale al Festival di Avignone, con protagonista, per la prima volta a Pompei, la grande attrice Isabelle Huppert; completano il cast Isabel Abreu, Tom Adjibi, Suzanne Aubert, Marcel Bozonnet, Océane Cairaty, Alex Descas, Adama Diop, David Geselson, Alison Valence, i musicisti Manuela Azevedo e Hélder Goncalves. Rodrigues spiega: “ho sempre pensato che “Il giardino dei ciliegi” trattasse della fine... Oggi posso affermare che è una commedia sul cambiamento travestita da commedia sulla fine... Il giardino dei ciliegi tratta dell’inesorabile forza del cambiamento”. Filo rosso degli spettacoli “è il senso della fine e dell’inizio, della catastrofe e della rinascita”, come afferma il direttore Roberto Andò, che sottolinea come non esista alcun piano B, fiducioso nella riapertura, nel rispetto dei protocolli previsti per la fruizione degli spettacoli, dei teatri.





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