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Ricomincio da 5

di Antonino Ianniello

Numero 227 - Febbraio 2022

Con il suo progetto “On Five” Leonardo De Lorenzo spazia nel jazz contemporaneo, con tante interessanti ispirazioni d’oltreoceano


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Leonardo De Lorenzo è tra i più virtuosi batteristi e compositori campani. Infatti, dal 1985 svolge un’intensa attività sia concertistica che didattica. È docente di batteria e percussioni jazz presso i conservatori ‘Nicola Sala’ di Benevento, ‘Gioacchino Rossini’ di Pesaro e ‘Stanislao Giacomantonio’ di Cosenza.-taglio- Ha fatto parte del corpo docenti dell’orchestra-laboratorio di scrittura e improvvisazione jazz “Ismez jazz Ensemble” … in più conduce, nelle scuole statali, laboratori legati all’insegnamento della musica ed alla costruzione di strumenti di diverse tipologie attraverso l’utilizzo di materiali di risulta. Presidente dell’associazione di promozione sociale e culturale “L’Isola dei Girasoli” (con la quale conduce il progetto ‘Musica in Corsia - I Concerti del Sorriso’), fa entrare la musica jazz negli ospedali pediatrici italiani. Leonardo registra numerosi dischi sia nella qualità di collaboratore che come autore. Ha collaborato, suonato, registrato con tanti importanti nomi della musica internazionale. A suo nome i lavori intitolati ‘Entropia’ 2006 e pubblicato da ‘Domanimusica’, ‘Pictures’ del 2010 edito da ‘Skydoo’, l’audiolibro di favole e musica ‘Le Favole dell’Isola dei Girasoli’, prodotto dall’ omonima associazione, il lavoro con nove elementi: ‘Waiting for’ per conto di ‘Video Rai’ e pubblicato con la prestigiosa rivista internazionale Jazzit magazine. Nel 2016 esce sul mercato l’album in trio ‘The Ugly Duckling’ (Soundfly). Ultimamente ha pubblicato ‘On fiVe’ per ‘AlfaMusic’ e per la distribuzione di ‘Egea’. Proprio facendo cenno all’ultimo lavoro discografico, Leonardo De Lorenzo 5tet ‘On fiVe’ l’artista afferma: «Tutto è in perfetta continuità con ‘Waiting for’ e di ‘The Ugly Duckling’. Il nuovo progetto ‘On fiVe’ è un inno alla creatività. Suoni nuovi e progressivi, con un’energia contagiosa, vibrazioni che sono pura epifania.» Con lui, in quella ‘caverna delle meraviglie’ … che è la sua musica, vi è la chitarra di Giacinto Piracci, il piano di Ergio Valente, gli acuti di un giovane sassofonista: Ciro Marone, ed il basso poderoso di Vincenzo Lamagna. Possiamo ancora dire che il jazz è vivo e lotta ancora! Ad accompagnarlo in questa nuova avventura, ci sono amici di vecchia data e qualche piacevole scoperta degli ultimi mesi, come il bravissimo e giovanissimo altosassofonista, Ciro Marone, conosciuto per caso durante la festa della musica, quando diresse un’orchestra formata da allievi del conservatorio di Benevento. Giacinto Piracci alla chitarra ed Ergio Valente al pianoforte e tastiere, si occuperanno delle armonie e il fido e solido Vincenzo Lamagna, con il suo contrabbasso, coadiuva il l’artista nelle tessiture ritmiche. Un repertorio non facile, ma sempre legato alla melodia, costituito da pezzi di lungo respiro, quasi in forma di ‘suite’ con inaspettati cambi di scena, colori ed atmosfere. -taglio2-Ogni brano racconta una storia, e tutte le storie di questo lavoro sono legate ad un filo rosso che porta l’ascoltatore per mano, avvolgendolo nel suono moderno di questo gruppo. Il 18 Gennaio 2019, poco prima della recrudescenza dei contagi da Covid e del lockdown, è riuscito a registrare ‘On fiVe’ con una formula molto particolare attraverso la quale ha portato in studio un pubblico ristretto e selezionato di appassionati di musica e audiofili che hanno avuto così l’opportunità di assistere alla creazione del lavoro discografico, facendone parte integrante! Inoltre, data la presenza del pubblico, le riprese sono state di tipo ‘diretto’ in quanto pubblico e musicisti erano tutti nella stessa sala, rendendo così impossibile qualsiasi tipo di editing. Questo vuol dire che alcuni errori di esecuzione che potevano pregiudicare la registrazione, non potendo essere corretti, hanno costretto la band a procedere ad una nuova registrazione. Esattamente come si faceva ai vecchi tempi nei grandi studi di una volta. Tutto questo ha reso possibile il flusso di un’energia particolare che tutti i fruitori dell’opera hanno percepito. Questo implica un’energia particolare e la ripresa ha tutte le caratteristiche di un live, ma con l’alta qualità audio dello studio. Le tracce del disco sono sei: ‘Il filo rosso’, ‘Hope’, ‘Reflections’, ‘F supremacy’ ‘Wild mind’, ‘Perdersi in un quadro’. Ci descrivi questo progetto? «Il titolo di questo progetto nasce da un gioco di parole modificando il modo di dire Inglese ‘To be on fire’ … cioè essere nel fuoco, essere a ‘mille’ e in grande fermento creativo. Cambiando la lettera R con la V e facendolo diventare ‘on fiVe’, letteralmente ‘sul cinque’ … anche perché il numero, in questo lavoro è di grandissima importanza. Ho preparato il repertorio alla soglia dei miei cinquantacinque anni, la musica è per quintetto e in cinque dei sei brani è sempre presente il 5/4 ‘puro’ o espresso nei suoi multipli suddivisionali. OnfiVe! Non poteva essere altrimenti!» Come definiresti il tuo jazz? «Il mio è sicuramente un jazz contemporaneo con rimandi ad altri generi, senza pregiudizi. Con una strizzatina di occhi alle tendenze newyorkesi.» Nel prossimo futuro quali saranno i tuoi progetti dopo ‘on Five’? «Per il 2022 sto chiudendo un cd già registrato con una big band di giovanissimi e tanti ospiti. E poi registrerò un cd in quartetto negli Stati Uniti, la prossima primavera.»





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