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RICCARDO GAFFURI

di Paola Ratti

Numero 237 - Febbraio 2023

Incontro ravvicinato con uno dei più interessanti esponenti della “sticky art”, alle prese coi suoi speciali “duelli” che animano le città ed aumentano la curiosità verso le sue opere


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L'arte non è solo cibo per gli occhi, ma anche per l'anima e la mente. Un'opera, infatti, non deve limitarci ad emozionarci ma portare chi l'ammira a farsi delle domande e a riflettere. Una mission in cui riesce alla perfezione Riccardo Gaffuri, artista nato a Monza (e ora residente in provincia di Como), -taglio- che ha sempre dimostrato una creatività eclettica e differenziata. Tra le sue serie artistiche di maggior successo c'è "Duels", composta da opere “sticky art” affisse per le strade di Milano (ma non solo) come si trattasse di una galleria d’arte a cielo aperto. Abbiamo deciso di saperne di più facendo una bella chiacchierata con l'artista. Dall'architettura all'arte il passaggio è stato breve o meditato? «L’architettura è stata la mia unica professione per molto tempo ma ho sempre sentito che mi mancava qualcosa, una componente creativa più vicina all’arte che alla tecnica, per cui verso il 2018 ho cominciano a dipingere in maniera più assidua e pervasiva dando vita alle collezioni che sarebbero poi state la mia caratterizzazione».
Qual è stata la "molla" che ha fatto scattare il desiderio di esprimersi con vari linguaggi? «Il movimento principale che mi spinge ad esprimermi con varie forme artistiche (pittura, musica, scrittura, regia) è legato alle emozioni ed a ciò che rappresentano per l’essere umano. Indurre emozioni durante la visione delle mie opere è il principale scopo che mi fa proseguire in questa straordinaria, nuova avventura». La sua prima opera? «La mia prima opera risale al 1999, un dipinto ad olio dal titolo “Alina”; il nome di fantasia che ho idealmente collegato ad una modella colta casualmente sulle pagine di una rivista. Il ritratto, eseguito per puro piacere, è rappresentato in uno stile classico, con influenze romantiche». Cosa solitamente la ispira? «Solitamente m’ispira la vita stessa ed il mondo che mi circonda, mi sto riferendo in particolare alla mia collezione maggiormente conosciuta, quella che ho chiamato “Duels” (duelli). L’amore, l’odio, la pace, la guerra, il piacere e il disgusto… espressioni contrapposte e discordanti che producono un dibattito, un pensiero, un’emozione». Cosa ama in particolare della street art? «La street art che eseguo io è principalmente un mezzo per raggiungere quello scopo di cui parlavo prima legato alla diffusione di emozioni e pensieri. Il concetto è portare l’arte tra le persone, nella città, per le strade, proprio come si trattasse di una galleria a cielo aperto. La gente gira, guarda si domanda e si emoziona o per lo meno crea tra se un contraddittorio: cosa sono queste opere? Cosa vogliono esprimere? Che senso ha quel particolare “duello”?». Ci parla delle sue celebri collezioni pittoriche ovvero "Donna o Divina" e "Duels"? «Dunque, la collezione “Donna o Divina” è una carrellata di dieci opere nata e conclusasi nel 2018. Trattasi di dieci ritratti, dieci volti, dieci donne. Dive, anzi stelle lucenti e indissolubili del firmamento cinematografico del passato riviste attraverso lo sguardo indagatore di un artista. Ho voluto contrapporre la lucentezza della diva con la difficoltà di essere donna creando dieci storie che potessero in qualche modo raccontare questa dicotomia così affascinante. La collezione “Duels” è invece un “libro” incompiuto, una “scultura” abbozzata, una “melodia” a cui manca l’epilogo, proprio perché per ora non si distingue una luce in fondo al tunnel. -taglio2-In teoria i duelli potrebbero continuare in eterno, o almeno finché ci sarà aria nei miei polmoni. La contrapposizione creativa dei duelli è l’esplosione più dirompente tra mondi contrapposti, tra realtà vicine ma lontane, tra sentimenti forti ma anche delicati, come se tale esplosione desse origine ad una nuova specie, un nuovo essere che non è né l’uno né l’altro, ma un terzo completamente nuovo capace di interfacciarsi con lo spettatore con una forza emozionale straordinaria ed a volte destabilizzante. Mi piace definire che attraverso i miei duelli mi sono inabissato nel profondo dell’animo umano per riaffiorare nelle contraddizioni del nostro tempo in una continua lotta tra utopia e realtà, tra amore e odio, tra vita e morte». Lei ha pubblicato anche un libro dal titolo "Le pagine nascoste", giusto? «Sì esatto, edito da Book Sprint Edizioni, risale al 2017. Come dicevo inizialmente anche la scrittura non è altro che un mezzo espressivo in più per comunicare emozioni. La scrittura mi piace molto e nel cassetto è pronto anche un altro romanzo, ma attualmente non ancora pubblicato. Ho realizzato anche delle sceneggiature come ad esempio quella utilizzata di recente nel mini musical presentato nel 2021 ed il 25 novembre del 2022. Uno spettacolo teatrale dal titolo “Raccontami una fiaba” interpretato dalla ballerina Sara Battisti e dal corpo di ballo della sua scuola». Invece ci spiega cosa possiamo trovare sul suo canale YouTube? «Dunque sul canale YouTube di Riccardo Gaffuri troverete molte cose. La maggior parte legate a spiegazioni relative alle mie opere pittoriche, ma anche musica, come nel video del mio brano inedito del 2011 dal titolo “Rosso” (testo e musica del sottoscritto ed arrangiamento del musicista Giancarlo Boselli). Sono altresì presenti anche alcuni video a cui tengo molto perché sono relativi ad una sitcom di mia creazione, una sorta di parodia dell’informazione. La famosa trasmissione “Maratona Mentana” diventa “Maratona Marijuana de LA17”. Tutto ciò potrebbe sembrare un inutile spreco di energie creative ma in realtà anche questo è parte di un percorso artistico di sperimentazione ed arricchimento».
Prossimi progetti (almeno quelli che ci può svelare)? «Sicuramente la collezione “Duels” continuerà ad ossessionarmi e ad ossessionare anche voi, nuovi e fantastici scontri sono pronti nella mia mente, non aspettano altro che prendere vita sul supporto adeguato con i colori più vividi ed accattivanti. Per cui vi aspetto sia sul mio canale YouTube che sulla mia pagina Instagram @rigaff1». Secondo lei, nel mondo di oggi, quanto bisogno c'è di arte? «L’arte è necessaria per rendere meno devastante l’impatto della vita su di noi. Inoltre quello che dico sempre è: “Un artista non è in grado di cambiare il mondo, ma attraverso le sue opere può far pensare e riflettere e forse un piccolo tassello può essere spostato o aggiunto”».





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