Ribellione al velo delle donne musulmane che pongono il dialogo tra Oriente e Occidente in un’altra prospettiva, ovvero quella che vede sotto i riflettori nuove prospettive future per le donne islamiche, sul ruolo dei diritti e della democrazia nel dialogo tra culture
Gli avvenimenti che la cronaca ci ha raccontato in riferimento alla ribellione al velo delle donne musulmane pongono il dialogo tra Oriente e Occidente in un’altra prospettiva, ovvero quella che vede sotto i riflettori nuove prospettive future per le donne islamiche, sul ruolo dei diritti e della democrazia nel dialogo tra culture. -taglio- Il fatto che le donne inizino, o meglio continuino una ribellione, vissuta a più riprese e sempre soffocata dai governi, dimostra che coloro che il potere crede sottomesse hanno capito l’importanza di farsi valere, di riacquistare il proprio orgoglio. Vi è davvero una irriducibilità dell'Islam e del mondo arabo in generale alla modernità e ai principi valoriali occidentali, che pongono tutti gli essere umani sullo stesso piano senza alcuna distinzione di genere? Oggi le società civili arabe non sono piu’ invisibili agli occhi dell'opinione pubblica mondiale, che attenziona soprattutto il rispetto dei Diritti Umani. Vietare il diritto allo studio per le donne, costringerle a indossare il velo sin da tenera età, in modo che crescano nella convinzione che tale velo le rende migliori rispetto alle donne occidentali e che quando saranno ritirate dalla scuola, quando saranno date in spose ancora giovanissime, non si porranno domande accettando quello che i genitori stabiliscono, quello che la legge islamica , la religione, stabilisce per loro. Il centro del problema, infatti, sono proprio le domande che necessariamente si pongono le bambine, le adolescenti, le giovani donne, che spesso nate in occidente non vogliono più sentirsi diverse, ma vivere la loro vita come i loro coetanei e che come ci ha raccontato la cronaca spesso vanno, per questa loro voglia di libertà, incontro alla morte per mano di parenti che le accusano di disonore. Le piazze piene di cittadine e cittadini che rivendicano diritti e democrazia, le giovani che organizzano le rivolte togliendosi il velo in pubblico, consapevoli che saranno arrestate e anche peggio, questi eventi epocali, faranno si che si riconfiguri anche il dibattito delle donne sulle donne, perché cambieranno, finalmente, -taglio2- gli interlocutori e le interlocutrici, e si apriranno, presumibilmente, nuovi spazi di discussione più liberi e partecipati rispetto al passato, non intrappolati nella logica perversa dello scontro culturale e delle accuse reciproche di imperialismo e colonialismo da un lato, e di oscurantismo e fondamentalismo dall'altro. In questa prospettiva, anche l'analisi dell'esperienza del femminismo islamico andrà modificandosi, per valutarne le ricadute in termini di riforma religiosa o giuridica, e infine per coglierne l'originalità più autentica che sta nell'aver avviato una imponente riflessione delle donne su una tradizione religiosa islamica, ma anche sulle strutture patriarcali della società, che persistono e continuano le loro imposizioni, come ben racconta nel suo nuovo libro “La luce del Giorno”,( Albatros Edizioni) il nostro direttore Lucia de Cristofaro. Quello che chiedono le donne dell’Islam è di poter decidere se indossare o meno il velo, di valorizzare il ruolo della donna nella società islamica, riprendendo l’etica ugualitaria per adattarla alle evoluzioni sociali contemporanee. Esso mira alla piena uguaglianza di tutti i musulmani, a prescindere dal genere, nella vita pubblica e privata. Le femministe islamiche sostengono i diritti delle donne, l'uguaglianza di genere e la giustizia sociale basandosi in un contesto islamico. Sebbene radicate nell'Islam, le pioniere del movimento hanno utilizzato anche discorsi femministi laici, occidentali, o comunque non musulmani, e hanno riconosciuto il ruolo del femminismo islamico come parte di un movimento femminista globale integrato. I sostenitori del movimento cercano di evidenziare gli insegnamenti profondamente radicati di uguaglianza nella religione, e incoraggiare a mettere in discussione l'interpretazione patriarcale degli insegnamento islamici attraverso Corano (libro sacro), ḥadīth (detti di Maometto) e shari'a (Legge) per giungere alla creazione di una società più equa e giusta.