Il duo Brugnano esordisce con “Contrasti”, un Ep che parla di differenze ed evoluzione
Loro sono più di un duo, qualcosa di indissolubile, di inseparabile, come solo due fratelli possono essere e infatti lo sono. Brugnano è il nome della coppia formata dai fratelli Gianluca e Antonio che esordisce sulle scene discografiche con il nuovo Ep “Contrasti” realizzato insieme a Valerio Nazo producer e dj che vanta la collaborazione con artisti del calibro di Rocco Hunt, -taglio-Luchè, Clementino e tanti altri. Un Ep fatto di sperimentazioni, di ricerca, di lavoro, di incontri e di scontri. Di parole dette e condivise, di note suonate e di “scintille”. Un lavoro che viene sugellato da un feat. importante come quello con Carl Brave e il rapper ‘Ntò. “Mal di te” e il loro primo singolo che a noi di Albatros Magazine Antonio e Gianluca hanno presentato in questa bella chiacchierata. Questo Ep è una combustione, una sorta di mix di visioni artistiche differenti ma che trovano molta omogeneità, qual è il segreto per fra combaciare tutto? Antonio: “Questa omogeneità per noi è stata sorprendente perché l’EP si intitola contrasti proprio perché in questi quattro mesi di realizzazione oggettivamente ce ne sono stati, al di là della metafora musicale, delle diverse origini. Ad esempio io ho una formazione più cantautorale, Gianluca più strumentistica, Valerio proviene più dall’Hip Hop, ma al di là di tutto, siamo riusciti a trovare un filo comune che ci univa creando qualcosa di vero. Abbiamo raccontato in maniera netta ciò che siamo stati e ciò che siamo tutti e tre.” “Mal di te” sin ispira ad una celebre canzone di Pino Daniele, quanto c’è della sua musica in voi? Gianluca: “Tantissimo, Napoli è una città che ti influenza su tutto, per l’aria che respiri, l’umanità delle persone, i colori, i sapori, la magia. E Pino artisticamente ha cantato Napoli facendola vivere per sempre nell’immaginario collettivo in un modo unico ed incredibile, inevitabilmente la sua musica ha influenzato ed influenzerà sempre la nostra produzione musicale.” Qual è il contrasto più forte che hai vissuto nella tua vita e che non riesci a superare? Gianluca: “Forse il contrasto più’ forte sicuramente è stato in campo amoroso. Quando ti trovi ad amare follemente una persona con cui però non si riesce mai ad avere serenità, equilibrio, -taglio2- ti trovi davvero in mezzo a due fuochi e non sai che direzione prendere. Credo sia un contrasto di tanti e questo disco ha questo come filo conduttore questa condizione.” A parte questi “contrasti” tra di voi, come sono stati questi anni di vita ma soprattutto di musica che avete vissuto insieme? Antonio: “Per noi è stata una conquista il fatto di lavorare serenamente insieme. Sono passati anni nei quali non ci siamo neanche incrociati nelle nostre vite musicali. È stato molto lungo, non ti nego che ci sono stati anche dei litigi, poi abbiamo aperto una scuola di musica qui a Napoli. Incrociandoci dentro questo studio di registrazione ci siamo paradossalmente forse davvero conosciuti. Dobbiamo dire grazie a nostro padre per questo.” L’album contiene anche un beat con Carl Brave com’è stato lavorare con lui? Gianluca: “Stupendo, Carl è un artista incredibile, vero. Gli mandammo la traccia di Scintille alle 2 di notte quando avevamo appena finito di “registrarla” ci chiese se avevamo un’etichetta, una distribuzione etc… Gli dicemmo che non avevamo nulla, solo la musica. Alle 11 del mattino del giorno dopo ci aveva già registrato la strofa con le voci definitive, puoi immaginare la nostra gioia. Condivisione naturale, stessa visione della musica e della ricerca della verità’, grande Carl!” C’è una nuova primavera musicale partenopea, una nuova leva di artisti napoletani, della quale voi siete parte, che stanno dando fulgore a questa città da sempre patria del bel canto? Antonio: “S’è sempre respirata una bella aria a Napoli di grande fermento artistico e musicale, basta girare un po' per il centro e trovi locali dove ci sono progetti indipendenti molto belli. La creatività, gli stimoli e le idee non mancano. La cosa che a noi interessava in questo progetto era non confinarci, anche se anni fa abbiamo fatto un brano in napoletano, abbiamo esplorato nuove sonorità e realtà speriamo di esserci riusciti.”