Da anni, e soprattutto negli ultimi mesi, gran parte della popolazione mondiale sta celebrando i successi di Elon Musk, proprietario di diverse aziende che svariano tra tecnologia, scienza e astronomia, con evidenti capacità di sviluppare molto velocemente i propri progetti e di raggiungere gli obiettivi prefissati, dall’andare su Marte all’Intelligenza Artificiale
L’entusiasmo per il progresso scientifico, dopo aver superato le paure che esso potesse dipendere da entità superiori o demoniache, è un fenomeno che, col passare dei secoli, è sempre stato acclamato dalle folle e visto come un momento di crescita generale della comunità mondiale, -taglio- sempre più in grado di comprendere il presente, di dominarne le leggi e di trovare soluzioni. E, in generale, mi verrebbe anche da dire che molte delle migliaia di scoperte fatte possono certamente ricadere in tale descrizione, dalla penicillina a Internet, anche se è bene sottolineare che non tutte hanno rappresentato un vero e proprio progresso, o meglio, pur andando verse nuove vette di innovazione e scoperta, hanno al tempo stesso rappresentato un’ingente minaccia all’umanità, passibile di un immediato regresso o finanche di un raccapricciante annientamento a causa loro. Quella della bomba atomica, celebrata recentemente dalla bella pellicola “Oppenheimer”, è forse l’esempio storicamente più calzante, ma purtroppo la ciclicità della storia ci insegna che altri scenari simili potrebbero essere alla finestra, e non necessariamente, ora come allora, potremmo essere in grado di scorgerne le sinistre avvisaglie, o almeno non prima che sia troppo tardi, proprio come nel film. Da anni, e soprattutto negli ultimi mesi, gran parte della popolazione mondiale sta celebrando i successi di Elon Musk, proprietario di diverse aziende che svariano tra tecnologia, scienza e astronomia, con evidenti capacità di sviluppare molto velocemente i propri progetti e di raggiungere gli obiettivi prefissati, dall’andare su Marte all’Intelligenza Artificiale. Proprio a tale riguardo, non si contano i proseliti di scienziati e lavoratori che, ogni giorno, stanno facendo entrare l’IA nelle nostre case, rendendola protagonista delle nostre vite: chatboot sempre più competenti e capaci di rispondere alle nostre domande, robot sempre più intuitivi e competenti, -taglio2- software capaci di fornire soluzioni ad ogni nostra esigenza, così da risparmiarci il lavoro e, spesso, non doverci applicare nemmeno troppo. E così lo studente chiede a ChatGPT (o similari) il riassunto per la lezione di italiano, la segreteria di scrivere la mail al fornitore, l’ingegnere la perizia coi dati rilevati, il cantautore quell’ultima strofa che proprio non riesce a scrivere, ed ecco che, piano piano, senza neanche accorgercene, il mondo e tutti noi che lo viviamo ci avviciniamo ad un punto di non ritorno. Recentemente, come forse tanti di voi, ho visto un video di un robot che, dinanzi ad una domanda del suo controller (o non saprei come chiamarlo), ha mentito dicendo di non sapere la risposta, per studiare la reazione umana e successivamente usarla a suo favore in una dinamica di gioco. Come già scrivevano K. Bird e M. J. Sherwin in “American Prometheus”, c’è un dualismo costante tra valori ideali e realismo che purtroppo va affrontato e che se facciamo finta di non vedere, alla fine non può che portare a danni irreversibili. È vero, il progresso scientifico ci porterà a poter guarire malattie mortali, a salvare vite con operazioni che limiteranno l’errore umano, a poter valutare la vita su altri mondi, a farci sentire tutti più uniti e meno soli, ed è il motivo per cui non va demonizzato tornando indietro di 500 anni. Tuttavia uno sviluppo guidato dalla brama di riuscire, di andare oltre il ponderabile, di giocare a fare Dio o Prometeo, senza curarsi delle conseguenze e degli usi che potranno essere fatti di tali scoperte, significa non desiderare una reale evoluzione ma solo la dimostrazione di aver ragione, che quello che molti pensavano impossibile invece lo era, e che si è implicitamente superiori a tutti i propri predecessori. Ed Elon Musk probabilmente è già ampiamente convinto di tutto questo, e la sua ascesa non è che agli inizi.