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Antonio Di Lallo

Punti di vista

di Tommaso Martinelli

Numero 241 - Giugno 2023

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“Quando cala il crepuscolo”: questo il titolo dell’imperdibile nuova opera letteraria dell’autore napoletano, struggente, magnetica ed avvincente


Fino a dove ti spingeresti per avere successo e chiudere con la tua vecchia vita e le stanche routine di ogni giorno? Cosa saresti disposto a sacrificare? Domande a cui cerca di dare delle risposte “Quando cala il crepuscolo”, il nuovo libro di Antonio Di Lallo per Porto Seguro Editore che, dopo il successo di "Abisso dell’anima”, sbarca in tutte le librerie con un thriller paranormale e psicologico in cui, come a volte capita, le cose non sono quelle che sembrano… Antonio, come nasce “Quando cala il crepuscolo”? “Lo scorso anno cercavo su Amazon un cd da acquistare, quando mi capita sotto gli occhi: ”Partecipa al concorso letterario di Amazon”. Mi è saltata in testa l’idea di questo uomo di mezz’età, ovvero il “me” di fra pochi anni, che scrive per diletto un racconto che di improvviso diviene un best seller. La sua vita cambia di colpo ma ogni ottima cosa nella vita ha in sé uno specchio oscuro. Così, dopo un po', inizia il suo tracollo emotivo verso un baratro di nichilismo e auto-distruzione fino a quando il suo agente letterario gli pone una sfida: vincere, appunto, un concorso letterario. Volevo fosse un racconto umoristico e invece, ad un certo punto, i protagonisti mi hanno detto cosa dovessi fare. Il primo titolo di questo tomo era “Il Racconto vincitore del concorso Letterario”. Se dovessi descrivere “Quando cala il crepuscolo” in poche parole, come lo descriveresti? “Thriller paranormale con risvolti psicologici. Come accennato parte da una idea autobiografica e poi diviene… altro. Molti mi chiedevano la sorte dei protagonisti del mio primo libro “Abisso dell’Anima”. Mi sono reso conto che stavo scrivendo il seguito un giorno, di colpo. Dopo sono andato avanti perché i protagonisti dei racconti sono esosi e vogliono vivere… li capisco. Così, riassumendo, avete sotto le mani, o avrete spero, il continuo di una saga che indaga il lato oscuro dell’animo umano, di come sia facile alla fine perdere quanto di più bello e sacro possediamo per un successo mero, effimero, materiale.” Il lato dark delle storie è ormai onnipresente nei tuoi romanzi: perché questo genere? “Lessi una volta che bisogna scrivere di ciò che si conosce. Comprendo abbastanza bene il mio animo, che è sempre stato molto dark perché mi sfogo delle malefatte della vita, piccole o grandi, scrivendo. Inoltre, sono a contatto, per lavoro, con una grande varietà di essere umani e capisco il loro bisogno di evadere da una realtà che non gli piace. Da sempre il genere paranormale/horror è quello che cattura molte persone perché la violenza in esso contenuta è quasi sempre catartica. Aggiungiamo la sospensione del reale e lo staccare la testa per andare altrove, immedesimarsi nel buono o, perché no, nel cattivo, e il gioco è chiaramente fatto. Ci piace avere paura e immaginare di poter, prima o poi, confrontarci con quanto ci spaventa o ci deprime e fa soffrire per sconfiggerlo, non per sempre, ma quel po' che serve a farci essere sereni, ché davvero felici non lo saremo mai in quanto mortali.” Qual è la cosa di cui non riesci a fare a meno quando scrivi? “Il silenzio, la notte, la calma, il caffè, la musica, soprattutto, mi aiuta ad entrare nel mondo che sto costruendo molto lentamente e dettagliatamente. Per questo inizio a scrivere, in genere, quando tutti dormono e fuori la luna viene fuori con la sua magnifica possanza. Ogni tanto un bel sigaro toscano ammezzato aiuta il comporre la storia, ma è cosa che non faccio spesso, in quanto non fumo mai in casa.” Quali sono i tuoi progetti futuri? “Finire l’Esalogia di Vellano. Sì, sono sei libri. Attualmente ne ho scritti 4, il quinto è in fieri. Mi sono dedicato anche ad altro: a breve per la Nonsolopoesie Edizioni uscirà un racconto corale sulla vicenda del Covid, chiamato “I vaccinati giocano a Padel”. Altro genere, altro stile: siamo sull’ironico nero. Inoltre, punto a intercettare qualche influencer che legga il mio libro così da diventare famosissimo in pochissimo tempo, poi serie Netflix e villa gotica dove scrivere in santa pace (ride, ndr). Ovviamente solo l’ultima di queste cose è vera: scrivere ora e sempre fino a quando ne avrò forza e mezzi.”

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