La cantautrice Patrizia Cirulli ci presenta il suo nuovo ed interessante lavoro discografico “Fantasia. Le poesie di Eduardo in musica”
Patrizia Cirulli è una cantautrice, compositrice, autrice di Milano, dalla voce "insolita e straordinaria"- come l'ha definita Lucio Dalla. Per tre volte finalista al Premio Tenco e per tre volte vincitrice del Premio Lunezia, la ritroviamo oggi alle prese con l’album “Fantasia. Le poesie di Eduardo in musica”, trasposizione in musica di dieci poesie di Eduardo De Filippo i un sentito omaggio a una delle figure più significative della storia del nostro teatro. -taglio- L’album, realizzato sotto la direzione musicale di Marcello Peghin e la consulenza artistica di Mimmo Paganelli e edito da Squilibri Editore, spazia tra generi diversi: dal folk alla canzone d’autore. Il disco contiene una nota introduttiva a firma di Pasquale Scialò e alcune immagini dei dipinti di Beppe Stasi. Iniziamo da questo tuo nuovo lavoro, cosa ascolteremo? “Si tratta di un lavoro a cui tengo molto. Dieci poesie di Eduardo De Filippo che ho musicato in forma canzone. Sono testi molto belli e di grande spessore, la capacità straordinaria di Eduardo di saper parlare di cose importanti con un linguaggio accessibile a tutti. Le poesie di Eduardo le ho musicate nel 2013 e sono rimaste nel cassetto per un po' di anni, dovevano trovare il momento giusto per essere pubblicate. Il momento è arrivato quando ho proposto a Marcello Peghin questo progetto. Ha accettato subito e con entusiasmo ha preso la direzione musicale. Il disco è stato registrato ad Alghero dove mi sono fermata per quasi un anno. Oltre a Peghin, hanno suonato nel disco musicisti straordinari, ognuno di loro ha curato gli arrangiamenti del proprio strumento: Mauro Palmas liuto cantabile, mandoloncello, mandola; Maria Vicentini violino, viola, bandolim; Salvatore Maltana contrabbasso; Paolo Zuddas percussioni e Salvatore Corazza percussioni nel brano “A… B...C...D” Ho poi avuto l'onore di duettare con Fausta Vetere (NCCP) nel brano “Io vulesse truvà pace”, forse la poesia più conosciuta di Eduardo e anche una delle più emozionanti e con Dario Sansone (FOJA) nel brano “L'ammore che d'è?”.” Non sei nuova a progetti che uniscono musica e poesia… “Nel 2016 ho pubblicato l'album “Mille baci” dove ho musicato in forma canzone poesie di grandi poeti come quella di Eduardo, “Quanno parlo cu te”, la prima sua che ho musicato. Le poesie di Eduardo le ho musicate nei primi mesi del 2013. Mentre lavoravo a quello che poi sarebbe diventato l'album “Mille baci”, dopo aver musicato la prima poesia di Eduardo, mi sono fortemente appassionata alla sua poetica tanto da musicare altre sue nove poesie. Sono stata letteralmente avvolta e conquistata dal suo mondo poetico e così è nato il lavoro in musica sulle sue poesie.-taglio2- Alcuni suoi testi mi hanno colpito profondamente come “E allora bevo...”, “Io vulesse truvà pace”, “E' notte”. È stato come entrare in un mondo che non ho mai conosciuto e vissuto nella realtà (non sono napoletana e certe atmosfere non le ho mai vissute) ma che ho sentito molto vicino e sono in qualche modo riuscita ad entrarci dentro.” Non essendo napoletana l’approccio alle parole di Eduardo non sarà stato facile. “La prima cosa che ho fatto è stata affidarmi un po' all'istinto e all'intuito. Poi ho cercato delle versioni di poesie recitate da Eduardo e da Luca De Filippo ed ho ascoltato varie volte le loro interpretazioni. Volevo avvicinarmi il più possibile alla forma declamata da Eduardo stesso. Poi ho avute due persone che mi hanno seguito per correggere alcune imperfezioni, una di queste è venuta in studio a disco finito per verificare che fosse tutto corretto. Mi ha dato la sua approvazione finale e ricordo che ha concluso dicendo:” Patrì, tu sei napoletana dentro!” Arrivando invece a parlare dei tuoi live, quali sono le tue abitudini prima di esibirti? “Solitamente cerco di riposare e di stare il più possibile da sola per raccogliere e accogliere una certa energia che va poi a confluire durante il concerto. Cerco di non fare cose che mi possano distrarre, anche conversazioni, per questo amo stare da sola prima di un concerto. Poi qualche piccolo esercizio per scaldare la voce.” Una delle tappe del tuo tour ti vedrà esibirti proprio nella terra di Eduardo, come te l’aspetti? “Penso che sarà emozionante, suonare nella sua terra d'origine. Mentre rispondo a questa domanda mi compare un sorriso sul viso perché vivo questa esperienza con immensa gratitudine, gioia e devozione verso la poetica di Eduardo. Poter realizzare questo progetto è stata una cosa straordinaria e unica. Un sogno che si è realizzato. E per questo ringrazio profondamente Luca De Filippo che mi diede per primo il permesso per poter realizzare il primo brano con testo di Eduardo inserito nell'album “Mille baci” e poi gli altri eredi De Filippo che mi hanno permesso di realizzare questo disco interamente dedicato a Eduardo. Un grande onore poter cantare Eduardo nella sua terra.”