Arte e cultura, rinascimento e liberty, tradizione e letteratura per l’infanzia racchiusi in una piccola piazza
Nel cuore della Firenze elegante c’è un luogo insolitamente raccolto e tranquillo rispetto all’incessante via vai di masse di turisti che sciamano lungo le strade limitrofe, dominate da griffe di alta moda e scintillanti di vetrine con prezzi da capogiro. Queste strade conducono alle vicinissime Piazza della Repubblica o a quella della Signoria e, dall’altro lato, al Palazzo Davanzati: -taglio- “Museo della Casa Fiorentina Antica” e agli alberghi di antica tradizione come l’Hotel Porta Rossa o l’Hotel Helvetia & Bristol. Stiamo parlando della piazza Strozzi o Piazza degli Strozzi, che prende il nome dalla potente e ricchissima famiglia di banchieri di cui i Medici divennero aspri rivali. Al culmine della loro ricchezza Filippo Strozzi il Vecchio dette incarico a Benedetto da Maiano di progettare il più bel palazzo rinascimentale della città nel largo che finì poi per ospitare vari edifici di proprietà della famiglia, ancora oggi sormontati dallo scudo con l'arme degli Strozzi. Detti edifici subirono delle trasformazioni di carattere ottocentesco durante l'intervento di "risanamento" del centro cittadino (1885-1898) effettuato per consentire l'allargamento delle vie degli Anselmi e degli Strozzi. Il più notevole, il “Palazzo dello Strozzino”, negli anni venti del Novecento fu riadattato dall'architetto Marcello Piacentini come cinema teatro Savoia, poi Odeon. È curioso pensare che uno spazio urbano così prestigioso tra Settecento e Ottocento veniva appellato dal popolo “piazza delle Cipolle", per il mercato di ortaggi che, come propaggine del Mercato Vecchio, qui si tenne almeno fino al 1761, quando fu spostato nella piazza Nuova di Santa Maria Novella. Lo ricordano due lapidi datate 1762 e presenti sul Palazzo Strozzi e sull'edificio al numero 3, con un bando dei Capitani di Parte che proibisce la vendita e il mercato "a tutti i cocomerai poponai fruttaioli ferravecchi rivenditori e barulli". Oggi nella piazza, chiusa al traffico, il grande Palazzo Strozzi, adibito a museo, ospita di continuo esposizioni di importanti artisti internazionali. Al momento sulla facciata domina una gigantografia riguardante la personale di Anselm Kiefer “Fallen Angels” -Angeli Caduti-. Il gigantesco dipinto che dà il nome alla mostra, collocato nel fondo del peristilio del cortile, riprende il tema degli Angeli ribelli di Luca Giordano a Palazzo Medici Riccardi che Kiefer rielabora alla sua maniera con la matericità e il cromatismo verde e oro che gli sono congeniali. La campitura d’oro, come nelle tavole italiane del trecento, è estesa su superfici enormi che imponenti dialogano con i grandi spazi del palazzo rinascimentale in cui sono collocati e per cui sono stati pensati dall’artista insieme al curatore Arturo Galansino.-taglio2- Il filo conduttore nelle sale è la ricerca della spiritualità sia essa nella mitologia, nella bibbia, nelle altre religioni, particolarmente in quella del Dio Sole imposto da Eliogabalo (rappresentato nella grande corolla del girasole), nel pensero dei filosofi, nell’arte del Rinascimento italiano e in Raffaello. E c’è di contro la denunzia della guerra in generale, della II Guerra Mondiale e del nazismo in particolare, essendo stato suo padre un ufficiale della Wehrmacht, ma anche l’orrore per le radiazioni atomiche e il riferimento alla solitudine con i versi di Quasimodo “Ognuno è solo sul cuore della terra trafitto da un raggio di sole: ed è subito sera”. Kiefer è un artista di fama internazionale e le sue opere sono in vari luoghi del mondo, compreso il Rockefeller Center di New York. Ristoranti discreti e appartati si estendono con le loro terrazze nella piazza come il caffè del rinnovato Odeon, accanto al quale è collocata una grande raffigurazione di Dynowish, la statua creata da Antonio Signorini per i bambini di tutto il mondo per ricordarci “che sta solo a noi far diventare i nostri sogni realtà, perché non esistono sogni impossibili". In bronzo e patina oro a 24 carati, l’installazione raffigura Dynowish - il protagonista di tre libri di Paola Myriam Visconti - un buffo cucciolo di animale fantastico, un misto tra un dinosauro, un pegaso alato e un unicorno, che è il protettore dei sogni sulla sua valigia dei sogni, appunto. Si narra l’avventura di due bambini audaci a cavallo di Dynowish, che vengono catapultati in un universo fatto di personaggi fantastici, poteri magici straordinari, leggende antiche e segreti di popoli incredibili. I suddetti libri sono editi dalla Giunti, che ha voluto l’istallazione in quel luogo, proprio accanto alla sua nuova libreria. Con la recente trasformazione dell’Odeon la libreria Giunti occupa infatti tutta quella che una volta era la platea del cinema teatro, mentre sullo schermo la sera vengono ancora proiettati i film per gli spettatori che occupano le bellissime balconate liberty disegnate da Piacentini nel 1919.