“Pensare positivo, perché son vivo, perché son vivo.” – canta Giovannotti ed è forse questo il segreto, sentirsi vivi e pronti a riprogrammare il proprio futuro
“Pensare positivo, perché son vivo, perché son vivo.” – canta Giovannotti ed è forse questo il segreto, sentirsi vivi e pronti a riprogrammare il proprio futuro. Degli ultimi anni trascorsi sentiamo ancora uno strascico che però pian piano sta rallentando l’ansia e la paura del Virus, che nonostante non sia debellato, quindi mai abbassare la guardia, -taglio- inizia ad apparirci come una malattia che è possibile gestire e con la quale dobbiamo imparare a convivere, anche perché altri virus sono pronti a colpire, come l’attuale “Vaiolo delle scimmie”, una zoonosi virale che può diffondersi dagli animali all'uomo, ma può anche diffondersi tra le persone. Virus questo che come la SARS, come il COVID, in un mondo globalizzato diventano possibili pandemie. Secondo recenti studi a cura del dott. Robert Beyer dell'Università di Cambridge è probabile che il coronavirus abbia avuto l'origine nei pipistrelli. Ma se questi animali sono sempre stati presenti sulla Terra, perché una pandemia si è sviluppata proprio ora? Secondo tale studio la colpa è da attribuire ai cambiamenti climatici. La ricerca sostiene nella distribuzione globale di pipistrelli gran parte delle specie hanno bisogno di condizioni ambientali e principali specifiche in una determinata area, affinché essa diventi un habitat adatto e poiché i cambiamenti climatici alterano tali condizioni, la distribuzione delle specie inizia a mutare. Ciò può spingere le specie ad abbandonare alcune zone, permettendone invece l'espansione in altri luoghi adatti al proliferare della stessa. Ed in questi scenari pandemici in continua diversificazione ed evoluzione si resta come minimo esterrefatti, che ancora sulla nostra TERRA, il pianeta che ci tiene tutti in vita attualmente, ormai in evidente trasformazione climatica, che preoccupa non poco da anni gli scienziati in ogni latitudine e longitudine, considerati gli scenari apocalittici che si potrebbero verificare e purtroppo non troppo lontani se non si corre ai ripari, c’è ancora chi provoca una guerra per sete di potere, c’è ancora chi pensa di poter colonizzare un popolo, in questo caso ucraino, per assoggettarlo alla propria nazione, per ricostruire l’impero perso anni orsono. Dalla scena giornalistica la guerra, che sta durando troppo a lungo, è passata in secondo piano, con alcuni politologi, anche italiani, che affermano che l’Ucraina se la sia cercata. -taglio2-Personalmente credo che la difesa della Pace, la difesa della libertà e della democrazia, la difesa del dialogo e delle leggi mondiali condivise, non debba mai passare in secondo piano, perché solo una umanità coesa a salvare la Terra, la nostra grande navicella spaziale, potrà evitare disastri futuri, evitando di aggiungere morti a quelli già purtroppo registrati dal COVID, da tante altre malattie virali ancora non debellate e da disastri naturali. E mi chiedo l’ideologo Aleksandr Gel'evič Dugin, la cui figlia è stata uccisa in un attentato e questo rattrista il nostro cuore per una giovane vita che non vedrà il suo domani, ammesso che riesca a portare avanti la sua idea di Russia, approvata ampiamente da Putin, ovvero l'unificazione di tutti i popoli di lingua russa in un unico paese attraverso lo smembramento territoriale coatto delle ex–repubbliche sovietiche, posizione ideologica definita dai media come "rivoluzionaria-ultranazionalista" o "fascista", che mondo troverà alla fine delle tante guerre, di cui l’Ucraina è solo la prima, e quale potere potrà mai esercitare la madre Russia, su popoli non solo decimati dalla guerra, ma anche indifesi davanti ai cambiamenti climatici, cui certo il territorio russo non è estraneo. Caro Dugin, e cari tutti i politici che credono ancora in azioni di prepotenza e di sottomissione di popoli, se dopo le vostre azioni vi troverete ad agire il vostro potere sul nulla, dietro di voi avrete solo lasciato una lunga scia di sangue e non sarete certo immuni dall’essere colpiti dalle pandemie. Il COVID in questo ha dimostrato di essere estremamente paritario, colpendo, ahimè, sia poveri sia ricchi, sia persone comuni sia potenti. Ecco su cosa dobbiamo riflettere ed agire. Dopo una torrida estate iniziata a giugno, nell’attuale posizione di temporali estremi, trombe d’aria, un’agricoltura fortemente danneggiata, con l’aggravio di una economia già per due anni sotto lo scacco del Virus pandemico e delle sue limitazioni ed ora sotto lo scacco di una guerra di potere, credo sia fondamentale, proprio per voler vedere il futuro in modo positivo di iniziare seriamente ad avanzare veri provvedimenti, che possano ridurre i pericoli delle trasformazioni climatiche, unico modo per salvare la Terra, non nel 2030 o 2050 ma oggi e subito.