Il grande successo del “Campania Teatro Festival” passa anche e soprattutto dalla sua perfetta organizzazione, diretta da Lina Gisonna
Senza i “dietro le quinte” non ci sarebbero messe in scena, produzioni, tournée e spettacoli. Lavorare a teatro con professionalità, rigore e, soprattutto, con amore è il biglietto da visita di Lina Gisonna. Responsabile organizzativo del “Campania Teatro Festival” che ha chiuso i battenti con grande successo il 15 dicembre 2024, Gisonna fonde la competenza tecnica con quella artistica. Dai bilanci ministeriali alla produzione, conosce tutto il processo produttivo della macchina teatrale alla quale lavora con inesauribile energia guardando al futuro ed ai giovani. Una vita spesa per il teatro, dal San Ferdinando al Teatro Nuovo, con Igina Di Napoli e Angelo Montella e con Libera Scena Ensemble, fino a diventare responsabile organizzativo del Campania Teatro Festival…-taglio- Inizialmente una scelta contraria ai miei genitori, portata avanti con amore, la vita di tournée, sacrifici. Si diventa parte della compagnia. Ho dovuto conciliare lavoro e famiglia e sono stata fortunata perché ho sposato un uomo che ha capito i miei desideri. Lei ha curato l’organizzazione di grandi eventi, teatri, personaggi… La curiosità mi ha spronata e dopo la segreteria amministrativa, l’organizzazione della scena. Ho lavorato con Gianluca Guidi, Loretta Goggi, Lina Sastri, Franco Oppini e Ninni Salerno, Claudio Mattone, la casa editrice Bideri, il compianto Franco Martini, direttore artistico del Festival La Versiliana… Ho 58 anni. Ho acquisito un bagaglio di grandissima esperienza seguendo tutto il processo produttivo; ho fatto persino il fonico… Mi manca solo mettere le funi a teatro! Veniamo al Campania Teatro Festival che l’ha vista impegnata dalle prime edizioni, quando era Napoli Teatro Festival… Si, dalla prima edizione con la direzione di Renato Quaglia, nel 2008. Non ho fatto il Prologo ma nella prima edizione ebbi l’incarico per un mese, per curare l’aspetto SIAE, chiamata in extremis… Quaglia si rese conto della mia esperienza quando ero nell’ufficio amministrativo. Da allora ho ripreso il mio posto di organizzatore. Ho curato tutte le edizioni, tranne quella del 2010, quando cadde la gestione Quaglia-Furfaro e andarono via tutti. -taglio2- Ci richiamò De Fusco. Nel frattempo, con Claudio Mattone organizzammo l’ultima edizione del musical “Scugnizzi”. Otto le edizioni del Festival a firma di Ruggero Cappuccio, che lo scorso anno si è tenuto dal 21 settembre al 15 dicembre 2024, un’inedita programmazione rispetto a quella estiva… E sempre grandi eventi e nomi internazionali come Bob Wilson, Jan Fabre, Luciano Rosso… Il Festival nasce per essere fatto d’estate! L’ultima edizione è stata di passaggio, ha dato modo di capire altre cose. Il Campania deve tornare tra giugno e luglio, fruendo dei bei luoghi all’aperto. L’ottava edizione si è conclusa con uno spettacolo-evento, “The Second Woman”, testo e regia di Nat Randall e Anna Breckon, con Euridice Axen, al Teatro di Corte di Palazzo Reale di Napoli, è durato 24 ore, dalle 18 del 14 dicembre alle 20 del 15 dicembre. È stato possibile prenotarsi anche per più fasce orarie ed è stato molto partecipato. Ispirato a “Opening night”, film di John Cassavetes del 1977, è stato un riuscitissimo esperimento teatrale per esplorare le regole comportamentali di genere e le dinamiche del potere. Imperversano la violenza, la delinquenza nei giovani e giovanissimi: il teatro, l’arte, possono rappresentare una risposta educativa forte? Il teatro, il sapere, costituiscono l’unica arma che abbiamo nella generale depauperazione culturale. Io ho avuto il piacere di formarmi in anni di grande arricchimento culturale. Per questo è importante il lavoro di Ruggero e di Nadia Baldi per portare i giovani a teatro. Ruggero ha, tra i tanti meriti, quello di avere offerto a tutti la possibilità di venire al Festival, anche con la politica dei prezzi bassi oltre che con l’offerta di spettacoli che hanno visto anche aumentare le sezioni. Questo l’obiettivo di tutti i progetti della Fondazione Campania dei Festival, da Campania Libri ai progetti per gli istituti scolastici, dall’editoria alla formazione. Anche durante il covid abbiamo lavorato e offerto la possibilità di seguire gli eventi in streaming. Non ci fermiamo mai!